Comunità di S.Egidio


 

17/09/2003

Le mani tese dentro la citt�
I mendicanti sono un test

 

Non � colpa del caldo se settembre si � aperto, da Trieste a Vicenza, al grido di: �Citt� pi� belle!�, mendicanti, specie quelli con �deformit� ributtanti�, per favore non ammucchiatevi e fatevi vedere il meno possibile. Multe salate se non si sta ad almeno un metro dai passanti, ad almeno 200 metri dal mendicante precedente e se si mettono in mostra piaghe e handicap . Le domande sul �buongoverno� � bene porsele per tempo anche a Roma e dintorni. Non �, infatti, solo una trovata che incontra favori in citt� che hanno pi� paura dei mendicanti che del crollo dei legami solidali. In primavera era stata la parrocchia di Santa Maria Assunta in Certosa a Milano che aveva invitato ad aiutare �chi ha voglia di lavorare� e ad �allontanare chi chiede la carit� per professione�. D'altra parte, anche a Roma, per combattere chi sfrutta i bambini si � ventilata l'ipotesi di smettere di dare l'elemosina, come se il primo risultato di una stretta sull'elemosina non fosse esporre a ulteriori violenze bambini gi� sfruttati.

La questione tocca le nostre citt� e come le immaginiamo. I nostri atteggiamenti sull'elemosina sono un test da non sottovalutare. Anzitutto: i mendicanti, i poveri di strada, cos� diffusi nel Medio Evo e nel Rinascimento, al giorno d'oggi non diminuiscono, ma aumentano. A New York il sindaco Bloomberg ha proposto di riaprire una prigione smessa nel Bronx per dare un tetto a chi non ce l'ha. La citt� s'� divisa. Chi preferiva il tetto al niente e chi provava orrore per intere famiglie in cella senza avere fatto nulla.

L'idea di distribuirli meglio per la citt�, di non incontrarli troppo in centro, di non dovere fare i conti con le loro �brutture� non � nuova. Racchiude il concetto che il male viene sempre da fuori, che � possibile creare isole felici, che se Roma o Frascati o l'Italia o gli Usa o il Giappone hanno dei problemi, questi vengono da lontano, da chi parla un'altra lingua, dai clandestini del nostro stile di vita.

Ricordo quando inaugurarono uno dei nuovi quartieri della cintura nord, tra Vigne Nuove e Castel Giubileo. Le case non erano male. Gli abitanti per un po' discussero se mettere il passaggio a livello all'ingresso del quartiere �per non far entrare la droga�. Il problema, ovviamente, era che, come nel resto di Roma, la droga era gi� in pi� di una casa.

Certo, se chi chiede l'elemosina non fosse �un professionista�, non fosse mai petulante, non avesse problemi fisici imbarazzanti, avesse provato intensamente a guadagnarsi il pane in altro modo; se si distribuisse per la citt� e non si concentrasse dove la gente spende pi� soldi, bene, in quel caso saremmo anche contenti di aiutare. Ma chi corrisponde al modello?

I mendicanti e il modo in cui la citt� e ognuno di noi si relaziona a loro dicono molto della civilt� in cui vogliamo vivere. Roma � una citt� di straordinaria bellezza, che pu� diventare faticosa da essere goduta. Non per colpa dei mendicanti. L'assenza di solidariet�, rende tutto pi� difficile. E alla fine genera mostri.

Mario Marazziti