�Centosessanta�. Il satellitare trasmette a singhiozzo la cifra della speranza. E allora Paola la ripete scandendo i numeri per assicurarsi che arrivino a destinazione: �Cen-to-sessanta�. Tanti sono ormai i bambini nati sani da madri sieropositive: �Vuol dire che funziona, vuol dire che c'� un futuro�. Fisioterapista romana di 44 anni, Paola Germano risponde da uno dei tanti centri del progetto Dream , parola che vuol dire sogno, ma che ormai � realt� per migliaia di mozambicani: �L'Aids si pu� curare. Anche qui in Africa. All'inizio pochi, quasi nessuno ci credeva. Non solo qui in Mozambico, ma anche in Europa. Invece...�. Invece da quando la Comunit� di Sant'Egidio ha avviato il progetto, tre anni fa, oltre 5 mila persone sono state visitate e ben 2 mila sono in cura. Tutti mozambicani altrimenti condannati alla rassegnazione: �E ora sono venuti a chiedere di iniziare lo stesso progetto in altri cinque Paesi africani�. Paola lavora a Roma nell'ospedale Spallanzani, ma dal 2000 non si contano le richieste di aspettativa o di ferie per raggiungere Maputo, dove c'� Dream . Sposata con Gianni, medico che condivide lo stesso impegno, coordina una catena ininterrotta di solidariet�: da tre anni, una quindicina di persone della Comunit� che port� la pace in Mozambico, giovani e adulti, partono a turno dall'Italia e dall'Europa per stare almeno un mese in questo Paese dell'Africa australe. Ne sono venute oltre duecento fino ad oggi. Gratuitamente. Ora Paola ha ottenuto una convenzione con il suo ospedale per dedicare pi� tempo a Dream . �Non mi potevo rassegnare - racconta - al fatto che il futuro in Africa, per milioni di persone, non avesse cittadinanza. Mi chiedevo: ma perch� se in Europa chi aveva l'Aids si poteva curare, qui non era comunque possibile?�. Oggi il futuro c'� ed � accanto a lei mentre parla al satellitare. Si chiama Evelise, 24 anni: �� stata tra le prime a chiedere aiuto ai nostri centri, ma ora � lei che ha cominciato ad aiutare gli altri. Studier� medicina per farlo con pi� competenza. Non vi sembra davvero un sogno?�.
Roberto Zuccolini
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