Comunità di S.Egidio


 

15/10/2003


�Un governo carismatico che il tempo non ha logorato�

 

ROMA - �Giovanni Paolo II ha messo al centro della sua attenzione il governo straordinario, o di indirizzo, in cui meglio si esprime il suo carisma e ha lasciato il governo ordinario ai collaboratori. C�era una crisi; c�era una Chiesa soffocata nel mondo comunista. Questi erano i problemi da affrontare. Attraverso una pastoralit� carismatica � sfuggito all�antitesi destra-sinistra, che sembrava catturare i dibattiti e le decisioni. � sfuggito a una lettura politica della vita religiosa, perch� non � un Papa politico, anche se pensa che un cristianesimo vissuto abbia ricadute sulla vita collettiva. Ma il "governo carismatico" � una peculiarit� di Wojtyla o rappresenta una svolta di lungo periodo nel fare il Papa? � una domanda aperta�: cos� si interroga Andrea Riccardi, storico e presidente della Comunit� di Sant�Egidio, che ha appena pubblicato da Mondadori un volume intitolato Governo carismatico. 25 anni di pontificato .

�Un pontificato troppo lungo � anormale e non produce buoni frutti�, ebbe a scrivere il cardinale Newman nel 1870 e alludeva a un Papa che regni per pi� di vent�anni...
�In un mondo di rapidi cambiamenti, un pontificato cos� lungo � un�anomalia rispetto allo scorrere delle cose e al consumarsi delle leadership. Paolo VI pens� di ritirarsi, quando non avesse potuto pi� governare. Poi aveva escluso dal conclave i cardinali con pi� di ottant�anni. Wojtyla � rispettoso delle decisioni del predecessore e, soprattutto, non intende indebolire la paternit� del servizio del Papa. E la paternit� - a suo avviso - non si dimette. Del resto per il Papa il tempo della Chiesa non � quello della politica o della societ�: ha un�altra scansione. Cos�, facendo coincidere il pontificato con la vita, afferma l�alterit� del tempo della Chiesa�.

I Papi attirano l�attenzione del mondo nei primi anni e la perdono a met� del corso, ma Wojtyla non l�ha mai persa...
�La popolarit� di Paolo VI fu grande all�inizio, ma dopo il �68 scem�. Giovanni Paolo II era simpatico, slavo, giovane... Ma ci sono state resistenze: penso al mondo ecclesiastico italiano o occidentale. Tuttavia, lungo gli anni, l�attenzione verso il Papa � cresciuta. Le motivazioni sono differenti. Negli ultimi anni, dopo il Giubileo, prevale anche la tenerezza per l�uomo debole in cui abita una forza. Per i giovani o i giovani adulti non c�� altra immagine di Papa che quella di Wojtyla�.

Quali elementi di questo Pontificato si sono giovati della lunga durata?
�Il Papa ha messo al centro il governo straordinario: l�incontro e il viaggio. La sua ha voluto essere una presenza sugli scenari del mondo. Non ha temuto un�esposizione eccessiva che rischiava di logorarlo con il tempo. Per lui esporsi, viaggiare, parlare, risponde a un�intima convinzione: essere il primo evangelizzatore della Chiesa. Non bisogna cercare in questo Papa prima di tutto la strategia, ma la convinzione da cui muove il suo agire. E fin dall�inizio (dalle visite alle parrocchie romane sino ai viaggi) ha preso le mosse dall�istinto di vescovo e di pastore. Per lui un problema della Chiesa non sempre si risolve prendendo una decisione, ma con un impulso, con l�incontro, con una presenza nuova...�.

Se la lunga durata giova a questo Papa, essa giova anche alla Chiesa? Non c'� un'attesa di riforme che dura ormai troppo a lungo?
�Paolo VI rispose all�attesa di riforme: lo fece non lasciando crescere le riforme in modo policentrico, ma guidandole da Roma con gradualismo pensato. Ma fu stretto in un morsa: tra chi chiedeva la "rivoluzione" e le resistenze conservatrici. Per Wojtyla va affermato il primato della riforma personale e comunitaria che parte dalla fede. Per uscire dalla crisi degli anni Settanta bisognava ridare speranza e senso della missione. Questo gli interessava: che la Chiesa si mettesse in stato di missione nel Sud del mondo e nelle antiche terre cristiane. Per lui la secolarizzazione (con la progressiva scomparsa del cristianesimo) non era un destino ineluttabile, come molti credevano in quegli anni. Ma bisognava lottare�.

Perch� Papa Wojtyla non ha fatto riforme?
�Immettersi in un processo riformatore avrebbe significato un altro approccio con la Curia e con la Chiesa, insomma una concentrazione sui problemi di governo. Wojtyla non ha voluto essere il centro della macchina vaticana o il Segretario di Stato di se stesso, come fecero Pio XII e Paolo VI. Ha seguito i problemi del governo vaticano, ma non ne � rimasto invischiato. Un�eccezione nel Papato del Novecento, insieme con Giovanni XXIII�.

Luigi Accattoli