�Dream� in inglese significa �sogno�. Ma per molte persone del Mozambico, �Dream� � molto pi� di un sogno, � la possibilit�, reale, di vivere a dispetto dell'Aids e di avere una qualit� della vita accettabile.
Il programma �Dream� (Drug Resource Enhancement against Aids in Mozambique) � nato nel marzo 2002 grazie soprattutto alla comunit� di Sant'Egidio che ha raccolto intorno a s� partner e donatori per poter avviare un tentativo nuovo, globale, di affrontare l'epidemia di Aids in Africa.
Tutto � partito da una constatazione: per molto tempo le grandi agenzie internazionali e la comunit� scientifica hanno basato la lotta all'Aids nei paesi poveri del mondo su una strategia preventiva. Oggi questo approccio ha dimostrato la sua inefficacia: i sieropositivi sono decine di milioni nella sola Africa e la curva dell'epidemia continuer� a crescere per lo meno fino al 2010. In occidente, accanto alla prevenzione c'� la cura. E, in effetti, per i malati di Aids le cose sono cambiate radicalmente da quando ha fatto il suo ingresso a met� degli anni '90 la nuova terapia antiretrovirale Haart (Highly Active Anti-Retroviral Therapy). Da allora la mortalit� si � abbattuta e la qualit� della vita dei malati � migliorata decisamente. Ma questa terapia pone delle condizioni: per poter dare risultati ottimali ha bisogno di metodologie diagnostiche e di monitoraggio avanzate, di raggiungere capillarmente la popolazione, di un controllo su come viene seguita la cura che � complicata e dura tutta la vita. Senza contare che i farmaci costano. Tutti ostacoli difficilmente superabili in paesi in cui spesso la spesa sanitaria per persona raggiunge a stento i due dollari l'anno e il sistema sanitario � assente o disastrato. La terapia, pensano in molti, i paesi poveri non se la possono permettere.
�Dream� dimostra il contrario. Attraverso day hospital e assistenza domiciliare, la terapia Haart raggiunge gi� cinquecento persone e il tasso di abbandono � di 5,7%, un risultato paragonabile a quello ottenuto in molte sperimentazioni nei paesi occidentali. Ma la cura non pu� funzionare da sola, ecco quindi l'approccio globale. Le prestazioni offerte vanno dal test agli esami di laboratorio, dal sostegno nutrizionale all'educazione sanitaria di base, dalla cura delle infezioni opportunistiche al sostegno sociale. Questo ha permesso finora di individuare 774 sieropositivi, di metterne in cura 500 e di far nascere pi� di cento bambini sani da madri che hanno seguito il trattamento con gli antiretrovirali.
Cristiana Pulcinelli
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