Comunità di S.Egidio


 

13/11/2003

Cento anni, niente aiuti pubblici
Il caso Concetta

 

Questa � una storia di eutanasia sociale. Sociale e sanitaria. Contiene una domanda: le Asl servono per la salute o per risparmiare? Lei si chiama Concetta D'Alessio. Ha cento anni. Ne far� 101 a marzo. Vive da sola, non ha parenti e abita nelle case popolari di via Tenuta di Torrenova. Prima ha rallentato i ritmi, da un po' ha smesso di muoversi da sola e adesso vive a letto. � da anni che alcune persone, volontari e vicini, la aiutano gratuitamente andando a casa. Con immaginazione e generosit� � stata creata una situazione in cui � possibile, per lei, vivere bene.

Con i 500 euro della pensione minima si pagano l'affitto, da mangiare, le medicine e una persona che va 2 ore la mattina e un'ora il pomeriggio. I suoi volontari-amici hanno trovato un contributo di 225 euro al mese da una fondazione privata: un'altra ora di aiuto, il pomeriggio. In tutto 725 euro al mese per una persona che non � pi� autosufficiente e che senza sostegno non farebbe la spesa, non mangerebbe, non potrebbe lavarsi.

Se dipendesse dalla Asl (Roma B) non sarebbe viva. Perch� da due anni non si alza pi� sola dal letto. Nel novembre del 2002 � stata prodotta la certificazione di aggravamento per ottenere la visita d'urgenza della Commissione invalidi civili: visita necessaria per avere l'indennit� di accompagnamento. � arrivata dopo 11 mesi. Concetta sarebbe stata inghiottita, se sola e senza aiuto. Sarebbe sparita, come tanti altri anziani, al pi� tardi la scorsa estate. In un istituto o in una casa di cura costerebbe da due a quattro volte: e alla collettivit�. E invece questa estate Concetta l'ha potuta superare con allegria grazie a questa rete di aiuti.

Qui arriva l'eutanasia sociale. L'indennit� di accompagnamento � l'unico aiuto previsto in questi casi. � poco, ma ben venga. I tempi di attesa della visita a domicilio sono abnormi. Pi� o meno in tutte le Asl. Assistenti sociali che vadano nelle case invece di aspettare, quando un anziano ha quasi cento anni, sono un sogno. La documentazione sanitaria da fornire � complessa, e presuppone la capacit� di richiederla. Bisogna sapere che occorre gi� averla quando arriva la Commissione. Infatti, ora che la visita � arrivata (i medici legali non avevano un geriatra tra loro) bisogna avere altre visite di specialisti perch� poi la pratica vada al ministero del Tesoro per l'erogazione del sussidio.

Conclusione: la sanit� � organizzata in modo da fare il pi� tardi possibile e forse mai le visite di accertamento che costringerebbero a dare l'indennit� di accompagnamento. Molte persone muoiono prima della visita e cos� gli interessati e le famiglie non sono aiutati in vita e dopo non hanno diritto a nulla, neppure agli arretrati. Si potrebbero fare molte cose anche semplici: contatti telefonici per capirne di pi�, e poi le cose necessarie, la visita ortopedica o geriatrica a domicilio, l'acquisizione della documentazione sanitaria. Si dovrebbero assistere i cittadini in una fase drammatica della vita, invece di stupirsi quando gli anziani muoiono da soli.

Mario Marazziti