Comunità di S.Egidio


 

18/11/2003

SOLIDARIET�
COMUNIT� DI SANT�EGIDIO, IN NOVEMBRE SUL CALENDARIO

Tante luci per la vita
La penultima associazione scelta per la nostra iniziativa � stata fondata 35 anni fa. Prima i poveri, poi i barboni, gli zingari, i malati di Aids. E ora i condannati a morte.

 

Si illuminer� il Colosseo, si illumineranno la Casa Rosada a Buenos Aires, il Palazzo della Moneda a Santiago del Cile, la Sagrada Familia a Barcellona e le chiese e i palazzi di cento citt� del mondo, domenica 30 novembre. � l�ultima iniziativa della Comunit� di Sant�Egidio, una catena di luci contro la pena di morte.

La data del 30 novembre � stata scelta perch� coincide con l�abolizione, la prima che si ricordi da parte di uno Stato, della pena di morte nel Granducato di Toscana. Cos� la Comunit�, nata a Roma nel 1968, si avvia su una nuova frontiera e chiede una moratoria universale contro la pena capitale.

� gente inquieta questa di Sant�Egidio. Andrea Riccardi, professore di Storia contemporanea all�Universit� di Roma Tre, fondatore della Comunit�, ripete che �il cristianesimo non fa che ricominciare�, che c�� una �ricchezza in parte inesplorata dell�essere cristiani nel nostro tempo�. � un professore che sorride e mai si tira indietro. Cos� come tutti gli altri di Sant�Egidio. Forse il motto che meglio si adatta a loro � una frase di papa Giovanni XXIII: �Non � il Vangelo che cambia. Siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio�.


Il filo rosso di tante iniziative

Hanno cominciato 35 anni fa a occuparsi dei poveri della periferia romana, quelli che non avevano soldi per mandare i figli a scuola. Poi sono diventati mediatori di pace in Mozambico, mettono insieme ogni anno uomini di religioni diverse e li costringono a parlarsi, combattono contro l�Aids in Africa e ora hanno accettato la sfida contro la pena di morte. Eppure c�� un filo rosso che tiene insieme tutto: le scuole popolari nei campi nomadi, le mense per i poveri, le notti con i barboni, l�aiuto agli anziani, il catechismo per gli handicappati, l�ecumenismo, il dialogo, gli ambulatori per la cura dell�Aids in Africa, l�urlo per la vita contro la pena di morte, il riciclo dei giocattoli dei bambini ricchi da donare ai poveri.

Lo spiega Andrea Riccardi nel suo recente libro Dio non ha paura, pubblicato dalle edizioni San Paolo: �La povert� si qualifica per considerare i poveri come parte della propria vita, per sentire con loro, per sentire il mondo povero, per scegliere i poveri�. Non � facile inventarsi la propria misura della povert�. Ges� non impone niente a nessuno.

Ma per capirlo bisogna pregare, anzi bisogna ascoltare la Parola di Dio, lasciarla crescere nelle comunit� e nei cuori. Se qualcuno vuole capire chi sono questi della Comunit� di Sant�Egidio, vada alle preghiere della Comunit� ogni sera, ogni settimana in Italia e in decine di Paesi del mondo. La lista dei luoghi sta su Internet al sito www.santegidio.org, perch� � importante essere discepoli della Parola, prima di esserne militanti attivi. E non sono preghiere affannate, frettolose, obbligate. Non mirano all�appagamento personale, non hanno funzione taumaturgica, non costituiscono consolazione psicologica per il corpo e per l�anima. Permettono di capire i poveri vicini e quelli lontani, affinano la carit� alle sfide, aiutano a scendere nelle strade a tutte le latitudini del mondo.

Qualcuno dice che � un metodo, quello di Sant�Egidio. Forse � vero. Ma se � un metodo � molto semplice: � quello del Vangelo e non si tratta di una lezione. Ripete Riccardi: �Dobbiamo pensare le nostre chiese come santuari, pi� che come aule�. Se giri per il mondo, nell�Europa ricca o nell�Africa poverissima, hai un appuntamento con quelli di Sant�Egidio e anche se sei in ritardo non importa: loro ti aspetteranno per pregare, poi ti porteranno a vedere i poveri.

Gli ultimi, i pi� lontani, i pi� dimenticati sono quelli che stanno nei bracci della morte. Cos�� la morte per mano dello Stato oggi nel mondo? Mario Marazziti, portavoce della Comunit�, dice che �� la sintesi della societ� in cui viviamo, dove si considera diritto quello di togliere la vita�. Tre anni fa la Comunit� di Sant�Egidio ha lanciato una campagna, "Roma si illumina per la vita".

Il Colosseo divenne il testimone della lotta contro la pena di morte: tutte le volte che un�esecuzione veniva sospesa o annullata, tutte le volte che un Paese del mondo avrebbe abolito la pena di morte o promosso una moratoria delle esecuzioni capitali, il monumento-simbolo del martirio dei cristiani si sarebbe illuminato. Nel Duemila si illumin� 16 volte e l�anno scorso la Comunit� ha lanciato un�altra campagna: le citt� per la vita. Intanto, ha pubblicato un appello per la moratoria e promosso la Giornata mondiale contro la pena di morte.

L�appello � stato sottoscritto da quasi cinque milioni di persone in tutto il mondo. I primi quattro milioni di firme sono stati consegnati all�Onu nelle mani di Kofi Annan. �� ancora troppo presto�, spiega Marazziti, �perch� sia l�Onu a promuovere una giornata mondiale. Cos� come � ancora troppo presto perch� molti Stati si convincano che la pena di morte debba essere messa al bando definitivamente. La nostra proposta di moratoria � meno impegnativa e per molti Governi appare una onorevole proposta di mediazione tra la ragion di Stato e le ragioni della vita. Noi lavoriamo su due crepe del sistema: gli innocenti imprigionati e la testimonianza delle famiglie delle vittime per la riconciliazione, che mostrano come la pena di morte non sia un elemento di guarigione per chi ha sub�to la perdita orribile di un proprio caro, ma al contrario congeli solo l�odio�.

Ai poveri dei bracci della morte la Comunit� sta davvero vicino e lo propone a tutti. Volete scrivere a un condannato a morte? Volete accettare "un amico di penna" dietro quelle mura in Russia, o in Africa, o negli Stati Uniti? Cliccate di nuovo il sito della Comunit�: ci sono uomini e donne che aspettano una lettera per non impazzire, per amare di nuovo il mondo. Ma poi ci sono anche prigionieri da liberare, e con pochi soldi si pu� fare. In Mozambico si fanno due anni in galere spaventose per aver rubato una cassetta di frutta o un paio di tegole di zinco: i 50 euro di cauzione di solito mancano, e ragazzi di 14 anni si perdono nei gironi spaventosi comuni a tutte le carceri africane. La campagna si chiama "Liberare i prigionieri". E anche qui basta un clic sul computer.

E infine l�Aids. Programma "Dream" si chiama quello messo in piedi da Sant�Egidio: � il pi� efficace in assoluto nell�Africa schiantata dall�Aids. � stato avviato in Mozambico e ora si estende a Malawi, Tanzania, Angola e Guinea Bissau. Si tratta di un mix di farmaci, ma anche igiene, cibo, acqua pulita.


Pochi soldi per grandi cose

In Mozambico la terapia permette a madri sieropositive di far nascere bambini sani nel 97 per cento dei casi e alla met� degli adulti ammalati di abbattere significativamente la carica virale della malattia. Costa poco: bastano 300 dollari l�anno per salvare una vita, meno di un euro al giorno. Ma ancor meno ne occorrono per far nascere un bambino sano da una mamma malata: 40 euro per un protocollo di farmaci e latte artificiale. Tutto si pu� fare via Internet. Ma la fantasia e la cocciutaggine di quelli di Sant�Egidio non hanno confini.

Hanno inventato Wine for life, vino per la vita, un bollino su bottiglie di cantine importanti, mezzo euro a bottiglia. Decine di produttori hanno accettato. Ora bisogna comperare le bottiglie.

Alberto Bobbio