(ANSA) - ROMA, 30 NOV - Il Colosseo illuminato per dire al mondo che Roma e' contro la pena di morte e, con esso, i monumenti e i luoghi simbolo di 122 citta' in cinque continenti sono inondati di luce contro il buio delle esecuzioni capitali.
E' la manifestazione conclusiva della Giornata Internazionale contro la Pena di Morte organizzata dalla Comunita' di Sant'Egidio e dall' Amministrazione comunale di Roma, insieme con le principali organizzazioni non governative del mondo impegnate su questo tema e raccolte nella World Coalition against Death Penalty (Wcadp).
Oltre a Roma - dove sono raccolti i Premi Nobel per la Pace -, la Torre del Municipio illuminata a Berlino; l'Atomium con una colomba simbolo di pace sulla cima a Bruxelles; La Plaza de la Villa a Madrid, la Campana della pace a Quito - monumento alla pace a pochi chilometri dall'Equatore -; l'Obelisco nella centralissima Piazza della Repubblica a Buenos Aires.
Per Bogota' il luogo illuminato e' 'Los Columbarios' del cimitero centrale della citta', dove sono stati celebrati importanti eventi di resistenza civile in difesa della vita e dove si trova la scritta "La vita e' sacra".
E ancora, Barcellona, Firenze, Venezia, Austin, Dallas, Anversa, Vienna, Copenaghen, Stoccolma, Santiago del Cile e tante altre sono diventate oggi "Citta' per la vita", all' insegna dello slogan "No Justice without Life" lanciato da Sant'Egidio.
Tra le adesioni piu' significative, quella di Santiago del Cile e dello Stato cileno: testimonial della giornata e' il Palazzo della Moneda - illuminato a giorno - simbolo di morte e di vita, memoria storica per i cileni e per tutto il mondo.
Ancora piu' significativa, se possibile, la partecipazione di Austin e Dallas in Texas, dove il ricorso alle esecuzioni capitali e' sistematico. A Dallas l'appuntamento e' di fronte alla cattedrale Santuario de Guadalupe illuminata per una preghiera contro la pena di morte.
I dieci Premi Nobel per la Pace riuniti a Roma, tra i quali Mikhail Gorbaciov e il Dalai Lama, hanno fatto una dichiarazione congiunta: "la vita puo' essere difesa solo dalla vita, mai dando la morte; la pena di morte umilia nello stesso modo coloro che vengono giustiziati e gli Stati che li giustiziano".
"Chiediamo ai Governi del mondo - hanno aggiunto i Premi Nobel - di fermare tutte le esecuzioni e di cercare migliori strumenti di giustizia, di difesa della vita e dignita' umana".
Negli Usa, 38 Stati hanno ancora la pena di morte; 14 praticano regolarmente esecuzioni e due - Illinois e Maryland - hanno dichiarato la moratoria.
Sono 76 i Paesi del mondo che hanno abolito la pena di morte per tutti i reati. Sono 15 quelli che l'hanno mantenuta solo per reati eccezionali. Le nazioni abolizioniste di fatto sono 21, quelle cioe' che da piu' di dieci anni non la utilizzano.
Gli Stati che vi fanno ricorso spesso o saltuariamente sono 83. Tra di essi grandi Paesi come, oltre agli Usa, India, Cina, Giappone; Paesi islamici radicali o moderati come Arabia saudita, Iran, Pakistan, Paesi africani di rilievo come la Repubblica democratica del Congo.
Mancano ancora poche migliaia di firme all'obiettivo di cinque milioni di firme raccolte da varie organizzazioni in 150 Paesi per un appello a favore della moratoria che sara' presentato al segretario generale dell'onu Kofi Annan.
Ma il cammino per una moratoria generalizzata - secondo Sant'Egidio - e' ancora lungo anche se, per la prima volta, si e' formato un grande schieramento interreligioso contro la pena di morte. (ANSA).
Eloisa Gallinaro
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