Comunità di S.Egidio


 

10/12/2003


Sgomberato campo rom, 130 all'addiaccio
I nomadi del Tiburtino da ieri sono senza un tetto. Occupavano un terreno delle Ferrovie dello stato

 

Di nuovo per strada. E mentre i giornali informano sull'emergenza freddo. Per i rom rumeni di via Scalo tiburtino, a Roma, ieri � stata una nuova odissea. Per i lettori del manifesto i rom della Tiburtina sono una vecchia conoscenza, ne parlammo gi� a luglio, nell'ambito del discorso sulle nuove povert� nelle citt�. Fino a ieri, in quel pezzo di terra di propriet� delle ferrovie dello stato - tra lo sferragliare dei treni e i profili cupi dei palazzoni tipici di quella zona - si erano insediate circa 300 persone, di cui la met� bambini. Ma ieri mattina alle cinque le famiglie sono state sbattute fuori dalle baracche. Lo scenario � sempre quello: molti poliziotti, persone caricate sulle camionette per essere portate in questura, la disperazione di chi si trova senza un'alternativa. Questa volta con un problema in pi� per le istituzioni: molte delle persone che sono state buttate gi� dal letto, invitandole a fare i bagagli con i soliti modi spicci, sono in possesso di regolare permesso di soggiorno oppure sono inespellibili dal territorio italiano, per esempio perch� si tratta di donne incinte.

Cos� da ieri sono ufficialmente senza un tetto a Roma circa 130 persone in pi�, proprio mentre le temperature si abbassano e tanta retorica si fa sulla necessit� di aiutare i senza fissa dimora. Salvo distruggere i tetti di chi, seppur in modo abusivo, una casa se l'� costruita.

Una decisione insensata, e infatti per tutta la giornata di ieri � stato inscenato uno scaricabarile tra i responsabili. Il Comune ha in prima battuta affermato che nulla sapeva dello sgombero, a quel punto il prefetto Achille Serra ha voluto chiarire la questione, riferendo che lo sgombero era stato deciso �all'unanimit� circa quindici giorni fa in una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza. All'unanimit� significa con l'assenso del Comune, ma all'assessorato delle Politiche sociali ieri era difficile trovare una conferma ufficiale. Fatto sta che la proposta fatta da associazioni come la Comunit� di Sant'Egidio e Medici senza frontiere, e cio� di permettere alle famiglie di dormire ieri notte (mentre su Roma cadeva una fitta pioggia) nel campo � stata rifiutata. Polso duro, dunque, che il prefetto Serra ha giustificato con la necessit� di far rispettare la legge, nello specifico censurare l'occupazione di un terreno privato delle Ferrovie dello stato (e a quanto pare l'azienda ieri non ha perso tempo nel rimpossessarsi del territorio demolendo alcune baracche). Ma il discorso potrebbe essere ribaltato cos�: come mai a Roma le occupazioni si moltiplicano? Esiste forse un'emergenza casa? E secondo quale diritto si mette per strada, senza alcuna proposta alternativa, chi ha diritto a vivere sul territorio italiano? E in generale, ha senso buttare per strada la gente con il freddo che fa?

L'altro nodo � quello dei rom rumeni, che negli ultimi due anni sono arrivati in Italia. La maggior parte dei rom regolari sgomberati ieri sono infatti richiedenti asilo, in attesa di una risposta dalla Commissione. �Si tratta di persone che fuggono da una situazione molto grave - spiega Paolo Ciani della Comunit� di Sant'Egidio, che ieri � riuscita a dare ospitalit� a circa 90 persone nella mensa di via Dandolo - nonostante l'impegno delle autorit� rumene, infatti, il razzismo del paese nei confronti della minoranza rom � feroce. Con l'abolizione dei visti di ingresso i rom sono arrivati in massa, creando scompiglio nelle istituzioni, che per� continuano a rispondere con sgomberi insensati e inutili come quello della Tiburtina�.

Cinzia Gubbini