Natale. Il nome di una grande festa e di una grande persona. Si chiama cos� l�eroe notturno che � l�unico a intervenire per difendere due ragazze pugliesi aggredite, domenica notte. Da una parte due ragazzi violenti, che non si sono accontentati di andarsene via quando sono stati disturbati nel loro scippo. E dall�altra un uomo di 57 anni, senza dimora: i due giovani, lo sappiamo, oggi stanno a Regina Coeli, l�uomo � al CTO, in coma, per le botte che gli hanno dato. E� una fotografia di Natale da ricordare, un po� al contrario, e perch� contiene, se proviamo a guardare bene, un suggerimento.
C�� un film di qualche tempo fa, �Eroe per caso�, dove Dustin Hoffman d� corpo e voce a un barbone che salva dalla morte le vittime di un incidente aereo. Qui, a Roma, Natale Morea � un eroe, ma non �per caso�. E� un povero, un poveraccio, che invece di starsene da parte a difendersi solo dal freddo, sceglie di intervenire per salvare due ragazze da due balordi. E� un gesto all�antica, �da gentiluomo�. E� il contrario di quello accaduto su un autobus qualche giorno fa, quando un signore arrogante ha preteso a lungo, in maniera aggressiva (e razzista) di avere il posto da una donna di colore, tanto che alla fine il conducente ha dovuto fermare il mezzo pubblico e far intervenire la polizia. E� un gesto che costa: rompe la propria quiete, � diverso dal pensiero �ho gi� tanti problemi io�, � il contrario dell�indifferenza. E� un gesto difficile, uno contro due: uno pi� anziano e dall�altra due giovani forti, sportivi come le felpe che portano. E� un gesto rischioso e, alla fine, anche pericoloso: ci vuole coraggio, ma soprattutto un po� di senso civico. Aggredire due ragazze di notte � quello che �, un orrore e bisogna non farci l�abitudine, all�orrore.
Evidentemente Natale ha preferito rischiare piuttosto che accettare l�orrore di non fare niente per fermare quell�aggressione. Ed ecco che impedisce la violenza ma diventa lui l�oggetto della rabbia, e adesso � all�ospedale. Natale, l�eroe di Natale. E� fin troppo facile regalargli un titolo in rima e tornare alle nostre cose. Questa storia singolare ambientata alla stazione Ostiense � un invito a lasciare da parte � se le avessimo - le nostre idee in bianco e nero su Roma e sulla vita (buoni da una parte, strani e disonesti dall�altra).
I poveri, quelli un po� strani, non sono gente di cui avere paura. Gli stili di vita che vengono incoraggiati: guadagno facile e farla-franca-se-si-pu�, invece, debbono farci timore. Valori antichi e necessari, come solidariet�, cavalleria, spendersi perch� i forti non battano i deboli, contro la violenza alle donne, vanno coltivati, per non farli sparire. Non � �buonismo�. E vanno coltivati al posto della furbizia, della moda costi-quel-che-costi, del culto del corpo e della forza. Vanno coltivati, altrimenti, quando ce n�� bisogno, non vengono fuori. L�indifferenza e l�isolamento in una grande citt� come Roma nascono anche da qui.
Per questo la storia di Natale � esemplare e non potrebbe essere pi� chiara: le cose che contano, le cose pi� nobili, coltivate, depositate ed espresse in uno che vive ai margini e che � uno sconfitto nella societ� super-competitiva. �Just do it!�.
Mario Marazziti
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