La pi� famosa � Chiara, 80 anni e un caratterino tutto spigoli. Affascinante, combattiva. Le lunghe mattine le trascorre dinanzi alla chiesa di San Ferdinando, con il suo carrellino logoro. Per strada � finita dopo lo sfratto da un alloggio popolare. �Che dovevo fare? Andare all�ospizio? Vacci tu all�ospizio!�, ti risponde se provi a dirle che forse era meglio un istituto che la strada. Ma lei non � d�accordo. Nella sua mente l�idea dell�istituto � qualcosa di molto simile a una prigione. Sopporta allora i rigori dell�inverno con degli spessi pantacollant di lana, una serie di maglie, l�una sull�altra e il carrello con dentro tutta la sua vita, che porta in giro per via Sparano, quando con l�oscurit� se ne torna lenta verso la stazione. La stazione � il rifugio, un luogo aperto dove pure � possibile trovare calore. Qui i clochard baresi si rintanano in questi giorni di freddo. E di freddo interiore, perch� l�avvicinarsi delle feste amplifica le solitudini. Quanti sono? Difficile individuare un numero esatto, qualcuno va via. Poi ritorna, qualcun altro cambia zona, qualcuno scompare per sempre. I barboni che vivono intorno alla stazione sono poco meno di 50. in tutta la citt�, secondo i dati dell�assessorato comunale ai servizi sociali, non sono pi� di 200. ci sono gli anziani e ci sono moltissimi stranieri, alcuni senza permesso di soggiorno, altri appena arrivati in Italia, che sostano per pochi mesi e poi vanno via da Bari. E poi ci sono i �vecchi� stranieri, a Bari da circa dieci anni, scarsa fortuna e molto alcol. Molti clochard sono giovani: guardi gli occhi scavati, le rughe intorno alla bocca, la pelle fragile e immagini che possano avere 50 anni. Talvolta ne hanno venti di meno. Di questo piccolo, grande popolo invisibile fa parte anche una categoria relativamente nuova. Sono uomini che dopo la separazione o il divorzio sono finiti per strada, non solo per motivi economici, perch� uno stipendio basta appena per pagare gli alimenti a moglie e figli, ma anche per un senso di naufragio. Nell�ultimo anno i volontari della Comunit� di Sant'Egidio incontrano ogni settimana i barboni della stazione. �Andiamo da loro ogni marted� sera - spiega Maria Luisa Lo Giacco � portiamo un piatto caldo di pasta, bibite calde, della frutta, indumenti di lana. Poi restiamo a parlare un po� con loro. Sono persone pacifiche�. Maria Luisa ha imparato a conoscere il cuore e il cervello dei �senza fissa dimora�. Per questo non crede che la loro sia una scelta di vita. �Questa idea un po� romantica della �scelta� credo sia un comodo alibi sociale. Sono persone che vivono il disagio fino in fondo, dolorosamente. La povert� � una condizione amara, che pu� portare a perdersi�.
La Comunit� di Sant'Egidio sta preparando il consueto pranzo di Natale destinato ai poveri, che anche quest�anno si terra nel salone dell�Odegitria, accanto alla cattedrale. Chi volesse mettersi a disposizione pu� contattare la Comunit� in piazza Odegitria 15.
Carmela Formicola
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