�La pace, dono di Dio� e unica risposta �ai conflitti e alle guerre che ancora insanguinano tante parti del mondo�. La pace, �dono e bene comune� per alleviare le tante �piaghe� che ancora mortificano popolazioni indifese, poveri, malati, perseguitati, sfruttati, senza fissa dimora. Il grido di papa Wojtyla ancora una volta si � levato in difesa degli �ultimi� nel duplice appuntamento di fine d'anno, la preghiera del Te Deum recitata la sera del 31 dicembre nella basilica di San Pietro e l'attesa omelia letta ieri mattina sul sagrato in occasione della XXVII Giornata mondiale della pace. Omelia culminata proprio con la lettura del documento nel quale il Papa - oltre ad invocare la necessit� dell'educazione alla pace - torna a rilanciare il ruolo dell'Onu, �secondo un nuovo ordinamento internazionale�, per rispondere ai �troppi� mali che sopraffazione di popolazioni povere ed indifese, terrorismo, minacciano la civile convivenza in troppe parti del mondo.
Un fine ed inizio d'anno trascorsi dall'anziano pontefice in prima linea in difesa della pace, malgrado le minacce del terrorismo e le misure di sicurezza adottate dalle forze dell'ordine e dai servizi di sicurezza per prevenire pericoli di attentati in Vaticano e nei tanti luoghi-simbolo della cristianit�. Alla preghiera del Te Deum - il tradizionale appuntamento di ringraziamento al Signore fino a qualche anno fa tenuto nella Chiesa del Ges� a Roma e da due anni recitata in San Pietro - Giovanni Paolo II si � soffermato ad analizzare i maggiori problemi che nel corso dell'anno appena concluso hanno creato non poche difficolt� per la famiglia. Ed in questo contesto ha riproposto come modello ideale di famiglia quello offerto dalla tradizione e dalla cultura cristiana.
Cornice ieri della Giornata Mondiale della pace � stata, invece, piazza San Pietro, per l'occasione resa ancora pi� bella da scenografie floreali e dall'imponenza artistica del Presepe e del gigantesco albero di Natale collocati ai piedi dell'obelisco. Al cospetto del Papa, gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, vescovi, cardinali e migliaia di pellegrini giunti da ogni parte del mondo. Mischiati tra la folla, anche i partecipanti alla marcia della pace organizzata dalla Comunit� di San Egidio che Giovanni Paolo II ha calorosamente salutato durante la preghiera dell'Angelus.
Un analogo caloroso saluto, Giovanni Paolo II ha rivolto anche al presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ringraziandolo per l'indirizzo di omaggio che il Capo dello Stato gli aveva rivolto nel discorso di fine d'anno, nel quale lo stesso Ciampi lo aveva elogiato per �il forte ed inesauribile impegno che da sempre il Santo Padre svolge in difesa della pace universale�. La Messa � stata celebrata dal cardinale segretario di Stato Angelo Sodano, coadiuvato dal cardinale Raffaele Martino e dai vescovi Giovanni Layolo e Giampaolo Crepaldi.
Nel ricordare che il tema della Giornata Mondiale della pace 2004 � �Un impegno sempre attuale: educare alla pace�, Giovanni Paolo II ha fatto una rapida analisi dei maggiori focolai di crisi che stanno mettendo in difficolt� i rapporti di civile convivenza in troppe aree del mondo, dal Madio Oriente - in particolare la Terra Santa - all'Africa, all'Iraq. �Di fronte alle situazioni di ingiustizia e di violenza che opprimono varie zone del globo, davanti al permanere di conflitti armati spesso dimenticati dall'opinione pubblica, diventa sempre pi� necessario - ha esortato tra l'altro il pontefice - costruire insieme le vie della pace�.
�Riformare l'Onu perch� possa pi� efficacemente perseguire le sue finalit�, che sono tuttora valide; farne anzi un centro di grande autorevolezza morale, in modo che diventi una casa comune per la famiglia delle nazioni�. E' quanto ha sottolineato l'arcivescovo di Firenze, card. Ennio Antonelli, nel corso dell'omelia tenuta in Duomo. Una omelia incentrata sul tema della pace e che richiama il �grido forte e appassionato� lanciato da Giovanni Paolo II. �Grido, quello del Papa - ha aggiunto Antonelli - che vuole essere una scossa per i capi delle nazioni perch� la pace dipende dalla loro volont� politica�.
Christian Di Dio
|