Comunità di S.Egidio


 

26/01/2004


GIORNATA MEMORIA: IGNORANZA TRA IMMIGRATI IN ITALIA SANT'EGIDIO, PREGIUDIZI CHE POTREBBERO SFOCIARE IN RAZZISMO

 

Molti immaginano gli ebrei secondo lo

stereotipo dell'avaro; in tanti non conoscono le cifre e le motivazioni

dell'Olocausto; accusano gli ebrei di aver ucciso Gesu', ma poi hanno

difficolta' a tracciare la differenza tra ebraismo e cristianesimo. E' una

miscela di ignoranza, confusione e pregiudizi quella che emerge da un

sondaggio condotto dalla Comunita' di Sant'Egidio su un campione di 750

immigrati in Italia, provenienti per lo piu' dall'Est europeo.

''Le risposte non indicano sentimenti di razzismo, quanto piuttosto

pericolose lacune storiche e indifferenza, che potrebbero sfociare un domani

nell'antisemitismo'',avverte Mario Marazziti, uno dei leader della

Comunita', durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto.

Nei mesi scorsi i volontari di Sant'Egidio hanno posto un questionario

con 11 domande sull'ebraismo a 620 immigrati iscritti ai corsi di italiano

di Roma e 130 a Firenze. Ne e' risultato che oltre l'80 per cento non

conosce le esatte cifre dell'Olocausto: c'e' chi le sottostima (100 mila

morti), chi le sovrastima (25 milioni di vittime) e chi risponde di non

saperne niente. Il 16,5% degli interpellati ritiene che gli ebrei siano

avari, il 35% che siano taccagni come altri popoli. Se per il 60 per cento

degli interpellati la ragione della Shoah e' da imputarsi al fatto che gli

ebrei ''hanno ucciso'' Cristo, le risposte piu' imbarazzate arrivano nel

campo delle differenze tra cristianesimo e ebraismo. Oltre il 50 per cento

afferma di non essere in grado di rispondere al quesito, un 15% azzecca la

risposta giusta, ovvero Gesu', gli altri ricorrono alle motivazioni piu'

varie: ''gli ebrei credono ai loro dei e non in Dio'', ''gli ebrei credono

in Adamo e Isacco'', ''il giudaismo crede nel fondatore Giuda''.

''I 750 intervistati - ha spiegato Marazziti - rappresentano un

campione molto significativo della realta' dell'immigrazione in Italia che

non e' composta prevalentemente,al contrario di quello che pensano gli

italiani, da africani, arabi, e persone ignoranti''.

Oltre il 60 per cento degli interpellati proviene dall'Est europeo e

dall'Urss, il 16 per cento dall'America Latina, l'8 per cento dall'Asia e il

resto dal Maghreb, Medio Oriente e Africa sub-sahariana. La maggior parte

sono donne ed oltre l'80 per cento hanno un livello di studio medio-alto

(diploma superiore o laurea).

Dalla ricerca, ad avviso dei responsabili di Sant'Egidio, emerge un dato

positivo:le stesse domande - ha spiegato

Marazziti - poste a immigrati che frequentano da un certo tempo le nostre

scuole, hanno avuto risposte piu' adeguate, approfondite e prive di luoghi

comuni''. ''Segno - ha concluso - di quanto si possa fare nel settore della

formazione, per impedire il risorgere dell'antisemitismo''.

Un punto su cui si e' detto d'accordo Saul Meghnagi, responsabile

culturale delle Comunita' ebraiche italiane.

''Siamo bombardati - ha osservato - da un'ipotesi educativa che pone

l'accento solo sull'inglese, l'informatica e l'impresa.

C'e' invece bisogno sempre di piu' di formazione e di cultura

storica