Una proposta di legge presentata dall'Udc (primo firmatario Giampiero D'Alia), su indicazione della Comunit� di S. Egidio, chiede la modifica della legge sulla cittadinanza (la n. 91 del 1992) per prevedere la cittadinanza italiana per chi nasce nel nostro paese (ora possono ottenerla a 18 anni); concederla anche ai bambini giunti nei primissimi anni di vita; ridurre da dieci a cinque anni la possibilit� per gli adulti di chiedere la cittadinanza.
L'avvio di un impegno parlamentare in tal senso � stato illustrato in una conferenza stampa a Montecitorio (presenti il capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volont� e Mario Marazziti della Comunit� S. Egidio).
"La legge italiana � a riguardo fra le pi� restrittive in Europa" ha detto all'Ansa il portavoce di Sant'Egidio, Marazziti. "Fra l'altro, questi sono bambini che nei paesi di origine dei loro genitori sarebbero trattati da stranieri. Chiediamo quindi che dal diritto di sangue si arrivi al diritto di suolo, proprio come avviene in Usa, in Australia e in Canada".
Sarebbero 327 mila i bambini stranieri in Italia, 220 mila nati nel nostro Paese negli ultimi dieci anni. Inoltre, su 350 mila adulti residenti regolarmente da almeno dieci anni in Italia, e quindi in diritto di chiedere la cittadinanza, nel 2002 solo 511 l'hanno ottenuta, nel 1999 erano state 1.700.
Secondo Sant'Egidio la legge non � in linea con la Convenzione europea sulla cittadinanza, del 1997, che in Italia non e` stata nemmeno recepita.
Alla campagna hanno gi� dato l'adesione all'iniziativa l'Udeur e la Margherita: Sandro De Franciscis e Ermete Realacci - presenti all'incontro stampa - hanno infatti annunciato il consenso e l'appoggio al provvedimento.
"Chiederemo di affrontare il temain occasione della modifica costituzionale relativa al diritto di voto proposto da An" ha detto il primo firmatario D'Alia.
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