Comunità di S.Egidio


 

08/02/2004

La concelebrazioen eucaristica in San Giovanni in Laterano per il 36� anniversario di fondazione della Comunit�
L'ascolto e la preghiera generano la forza della carit�

 

� una vicenda lunga gi� 36 anni quella che ha portato la Comunit� di sant�Egidio da Roma al mondo intero, realizzando l�auspicio pronunciato da Giovanni Paolo II al termine del suo primo incontro con il movimento fondato da Andrea Riccardi. �La chiesa di sant�Egidio � ormai divenuta per voi troppo piccola - affermava il Papa nel lontano 1979 - Io vi auguro che rimanendo fedeli a questa sempre troppo piccola vostra chiesa possiate essere capaci di arrivare al punto che tutta Roma divenga troppo piccola per voi�. Il senso di gratitudine per una storia tanto ricca e intensa ha permeato tutta la solenne Concelebrazione Eucaristica tenutasi nella Basifica Lateranense in occasione dell�anniversario � il trentaseiesimo appunto � della fondazione della Comunit� di sant�Egidio. Presieduta dal Cardinale Vicario Camillo Ruini, e concelebrata dai Cardinali Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lyon, la liturgia ha raccolto in un clima gioioso e attento alcune migliaia di fedeli. Insieme a loro, i Cardinali Pompedda e Canestri, pi� di settanta Vescovi e centinaia di sacerdoti provenienti da molti paesi del mondo, non senza una nutrita rappresentanza ecumenica, hanno significato con la loro presenza la capacit� della Comunit� romana di coinvolgere tanti in una sinergia spirituale tutta volta a una pi� efficace comunicazione del Vangelo.

Proprio un segreto spirituale � alla base della longevit� e dell�operosit� di sant�Egidio, come ha evidenziato in apertura dell�ornella il Card. Ruini: �Il segreto del futuro e della fecondit� della vita cristiana, di ogni azione, � ha affermato � � in un cuore che crede, quindi che ascolta e prega. E quanto ci ha insegnato Giovanni Paolo Il, in venticinque anni di ministero a Roma, quando ci ha richiamato al primato di una fede vissuta, generatrice di imprevedibili conseguenze sul piano della vita personale e social�, Il cuore della vita di sant�Egidio � proprio la vita spirituale che ha accompagnato la Comunit� fin dagli inizi. �E possibile accorgersene � ha notato Ruini �nella preghiera quotidiana in tanti luoghi della citt�, ma soprattutto nella basilica di Santa Maria in Trastevere, un vero santuario�.

L�ascolto e la preghiera generano nella vita di sant�Egidio la forza della carit�. Il radicamento nella diocesi e nella citt� di Roma si realizza a partire da un�attenzione speciale ai pi� deboli. �La citt� ne � testimone�, ha sottolineato il Cardinale Vicario, ricordando i molteplici volti della debolezza con cui sant�Egidio vive un affettuoso incontro quotidiano. Il volto degli anziani, che �in questi anni vivono un periodo difficile. L�estate passata, con il grande caldo, ha particolarmente colpito la popolazione anziana. Da anni, gli amici di sant�Egidio, con una rete di attenzione e solidariet�, lottano per contrastare la solitudine degli anziani che vuoi dire morte prematura�. Quindi, �tanti poveri della nostra citt�, che trovano sant�Egidio al loro fianco quando la vita si fa difficile o insopportabile; queffi che vivono per strada e li hanno come confortatori nel bisogno; gli zingari nei loro campi poveri e dimenticati; gli immigrati a cui, con la scuola e una rete di integrazione, additano la via del vivere insieme con dignit�, rispetto e speranza; chi non ha da vivere e trova nelle loro mense ci�bo e sostegno; i disabifi che hanno trovato non solo sostegno, ma anche un impegno di crescita nella fede, attraverso il catechismo Ges� per amico�. Non solo per i poveri, si potrebbe dire, ma con i poveri. Anziani, disabili mentali, immigrati, malati, giovani, sono stati coinvolti da sant�Egidio in movimenti specifici che hanno fatto degli ultimi, oitrech� l�oggetto di un amore speciale, i protagonisti di un percorso di fede e di impegno rinnovato in favore della vita e della cultura dell�amore. La loro presenza in Laterano era bella ed evidente.

L�impegno della Comunit� su tanti fronti appare del resto la risppsta alla complessit� dei tempi. �Di fronte alla complessit� del mondo contemporaneo, della vita di Roma o del nostro Paese � ha riflettuto il Card. Ruini �, ma soprattutto di tante parti del mondo, viene da chiedersi talvolta quale sia la forza del missione del Vangelo. Che possono i discepoli mandati senza pane, bisaccia, denaro nella borsa, con i soli sandali e senza due tuniche? Non c�� un�irrilevanza cristiana di fronte al mondo della globalizzazione, le sue sfide, la forza del male, quella di un�omologazione che tutto appiattisce? Sono domande a cui, tante volte, si risponde con quel pessimismo rassegnato che viene a dominare cuori e menti, per cui la fede cristiana � destinata a un futuro esangue. Il pessimismo sembra ragionevole, imposto dal�le circostanze. Questa festa della Comunit� di sant�Egidio � invece la celebrazione della forza del Vangelo in questo nostro mondo contemporaneo. Ed � una smentita alla ragionevolezza del pessimismo�.

Il presidente emerito Francesco Cossiga, una rappresentanza del governo italiano, i ministri Marzano e Sirchia, il Sindaco di Roma Walter Veltroni e una folta schiera di ambasciatori hanno partecipato alla liturgia, a testimonianza della crescita della dimensione internazionale di sant�Egidio. �Vorrei solo ac�cennare all�Africa � ha detto ancora il Cardinale Vicario �, che � nel cuore delle vostre preoccupazioni per la pace a cui avete dato un notevole contributo. Ed ora il vostro impegno si � caratterizzato anche per la lotta aII�AIDS attraverso la cura in vari Paesi africani, il che � di grande importanza per dare un futuro a questo continente�. Ruini ha poi concluso ricordando il lavoro di sant�Egidio per dare continuit� allo �Spirito di Assisi�, quel dialogo tra religioni e civilt� che nel difficile mondo odierno appare tanto necessario, ma non per questo facile, e l�approfondi�mento del tema del martirio cristiano, attraverso l�apertura del luogo memoriale dei nuovi martiri eretto nella basilica di san Bartolomeo all�Isola, punto di riferimento per cattolici e per cristiani di altre Chiese e comunit� ecclesiali.

Al termine della liturgia, il prof. Andrea Riccardi ha rivolto un ringraziamento a tutti gli intervenuti. �La Celebrazione Liturgica � il cuore di questa nostra festa � ha affermato �. I problemi concreti del nostro tempo, queffi dei pi� poveri, queffi della pace, ci sono cari. Ma abbiamo compreso sempre pi�, negli anni, che non c�� solidariet� duratura e profonda senza vera spiritualit�. Sono grato del sostegno e dell�affetto di tutti su cui si fonda la realt� di sant�Egi�dio, la sua capacit� di essere e di esprimersi. Per noi questa � anche l�occasione di un ringraziamento per un�amicizia che tanto qualifica la nostra Comunit�. Alla Celebrazione, come � ormai tradizione, � segui�to un momento di festa aperto a tutti, grazie alla realizzazione di una struttura mobile collocata sulla piazza antistante la Basilica.

Stefano Picciaredda