Comunità di S.Egidio


 

24/02/2004

Il viaggio di Veltroni a Buenos Aires: verr� ricordato a Roma il pittore capitolino "desaparecido" durante il regime
"Una scuola per non dimenticare"
Dedicata a Host-Venturi, romano, vittima della dittatura argentina Visita a un pezzo di Trastevere nelle favelas: la comunit� di Sant' Egidio che aiuta i bambini pi� poveri

 

BUENOS AIRES - La Spoon River dei desaparecidos � sul declivio del

Rio de la Plata, e la brezza fresca che annuncia la fine dell'

estate argentina gonfia un enorme telone azzurro con le foto degli

assassinati del vecchio regime militare. Ci sono molti nomi

italiani in calce a questi ritratti dal volto allegro e

spensierato, esposti nel Parco della memoria di Buenos Aires. E c'

� anche una storia romana da raccontare, un nuovo martire della

democrazia da ricordare, che � nato e ha lavorato nella Citt�

Eterna. La memoria vive anche di nomi e di luoghi, e Roma

dedicher� a Francesco Host-Venturi, pittore e intellettuale, una

scuola. Lo promette Walter Veltroni alla moglie Mabel Greemberg,

antropologa di 56 anni, anche lei imprigionata dai militari.

Scorre sul filo della memoria il secondo giorno del sindaco a

Buenos Aires, che riceve la cittadinanza onoraria dall' alcade

della citt�, Anibal Ibarra, e che rinsalda il gemellaggio con un

accordo bilaterale sulla promozione del turismo nelle due

capitali. Il sindaco ha poi incontrato il presidente argentino

Nestor Kirchner e nel pomeriggio ha anche visitato un pezzo di

Trastevere trapiantato qui, la comunit� di Sant' Egidio, presente

dal 1987 e che svolge un capillare servizio ai poveri, ai bambini

e agli anziani nei quartieri pi� difficili. Anche Ingrao e Fanfani

fecero pressioni per la liberazione di Francesco Host-Venturi,

rapito nel �77 come altri trentamila desaparecidos e mai pi�

ritrovato. �Forse me l' hanno buttato a mare da un aereo, era

ancora vivo�, ricorda la moglie, che lotta per avere giustizia. Fu

proprio Veltroni nel �97, quando era vicepresidente del Consiglio,

a decidere, durante un viaggio in Argentina, di far costituire lo

Stato italiano parte civile nel processo contro i militari

responsabili dell' assassinio dei nostri connazionali. Adesso, il

sindaco raccoglie questa storia romana, e la consegna alla memoria

della sua citt�. Nasce a Roma nel �37, Francesco, figlio del

ministro di Mussolini Giovanni Host-Venturi che, dopo la guerra

emigra in Argentina con la sua famiglia. Francesco cresce con la

passione per la pittura e la politica, aderisce al movimento

artistico �Spartaco� e al partito socialista. Torna spesso in

Italia per organizzare mostre, ma viene catturato nel �76 dai

militari. �Anche io fui arrestata - ricorda la moglie Mabel - ero

incinta del secondo figlio che nacque in carcere, e non ha mai

conosciuto suo padre� . �La sparizione non � come la morte, non si

elabora il lutto senza avere il corpo�, spiega Angela Boitano, un'

altra italo-argentina esponente delle donne di �Plaza de Mayo�,

due figli scomparsi nelle carceri dei militari. E i nipoti di

queste persone, adesso, sono le nuove vittime del vecchio regime,

come se la tragedia della dittatura allungasse la sua ombra

sinistra fino ad oggi. Centinaia di figli di desaparecidos sono

stati adottati dagli stessi militari che hanno assassinato i

genitori, ma ora scoprono la verit�. Vengono aiutati dalle nonne

di Plaza de Mayo a ricostruire la propria storia, a superare il

trauma in un centro di assistenza psicologica. Il sindaco l' ha

visitato, ha parlato con i nuovi pazienti. Horacio ha 25 anni,

solo nel 2003 ha scoperto di essere stato allevato dall' assassino

dei suoi genitori. �Mi avevano detto che ero stato adottato -

racconta - il mio patrigno, poi, mi ha abbandonato e una domestica

di famiglia mi ha rivelato la verit� . Poco pi� in l� Flavia, 28

anni, tiene in braccio Lucas, gli stessi occhi azzurri del nonno,

Egidio Battistiol, un ferroviere originario di Frascati, rapito a

27 anni dai militari insieme alla moglie incinta. �Io e mia

sorella - ricorda - siamo state salvate dalla nonna. Vennero di

notte a prendere i miei genitori, e non ho mai saputo se il mio

fratellino sia nato� . �E' stato uno spaventoso mercato di

bambini, - dice Veltroni - terribile e agghiacciante�. �Se l'

Argentina vuole costruire un futuro, deve fare memoria del suo

passato�, ripete in municipio davanti all' alcade di Buenos Aires,

Ibarra. Nel pomeriggio il sindaco varca la soglia della Barracas,

sud di Buenos Aires, una baraccopoli che sorge in mezzo ai bei

palazzi di un quartiere residenziale. C' � sapore di borgata in

queste strade, qui � nata la Scuola della Pace della Comunit� di

Sant' Egidio, simile a quelle spuntate in molte zone di Roma. I

ninos lo aspettano, e gli raccontano che hanno imparato a parlare

una lingua diversa dalla violenza. �Abbiamo costruito questo

spazio umano per gli adolescenti - racconta Andrea Poretti, una

volontaria - dopo la grave crisi economica, la vita si � fatta pi�

dura e a pagare sono stati anche gli anziani, molti sono immigrati

italiani. Hanno costruito il paese anche loro, adesso stanno

soffrendo, ma non si disperano. Una di loro, Carmen, ha scritto

una lettera aperta, ed � Dolinda, 86 anni, a consegnarla a

Veltroni: �Molti - si legge - pensano che � meglio fare le valigie

e andar via, ma io vengo gi� da lontano, il futuro pu� ancora

essere qui. Sono arrivata con una speranza: Argentina, un porto

per tutti. Sono vecchia, ma questo sogno ce l' ho ancora� .

Alberto Mattone