Comunità di S.Egidio


 

28/02/2004


La solidariet� compie 30 anni
Ricordato in Campidoglio il convegno sui �Mali di Roma�

 

Don Pietro Sigurani, parroco della Nativit�, se lo ricorda bene cosa accadde dopo. �L�estrema destra ci incendi� il portone della chiesa, alcuni preti furono accoltellati. E cosa avevamo fatto? Semplicemente avevamo messo in piedi, con le offerte della gente del quartiere, a piazza Tuscolo, la prima comunit� d�accoglienza per immigrati e poveri, la prima mensa�.

Dopo � trent�anni fa : il convegno che fu detto sui mali di Roma ma che, in realt�, voleva richiamare la �responsabilit� dei cristiani di fronte alle attese di carit� e giustizia nella diocesi�. Eravamo in un�altra Roma, quella che aveva visto aumentare in 10 anni i baraccati: da 54mila ad oltre 62mila. Mentre - come ha ricordato il sindaco Veltroni �c�era il pi� alto numero di alloggi sfitti, duemila bambini abbandonati negli istituti, zone dove l�assistenza sanitaria era delegata solo a cliniche private�.

Era soprattutto la citt� dei cedi medi che si imponevano. Si sentiva forte il peso di quella �forbice� tra ricchi e poveri allora brutalmente descritta dal sociologo non accademico De Rita, direttore del Censis. Il convegno lanci� una sfida, specialmente all�interno della Chiesa, ma la cui eco fu dirompente e decisiva per il futuro dell�intera citt�. Regista di quell�operazione, che ieri � stata celebrata con un convegno in Campidoglio, oltre al cardinal Poletti fu soprattutto don Luigi Di Liegro. E non c�� intervento tra i tanti che si sono succeduti che possa fare a meno di citarlo nel tentativo di spiegare oggi le conseguenze di quell�appuntamento storico.

Sia per la trasformazione �politica�, se cos� si pu� dire, che ha prodotto nella linea d�azione della diocesi romana che nelle istituzioni politiche ed amministrative da quel momento in poi quasi obbligate a fare i conti con il fermento etico, civile che era messo in moto. Ricorda Andrea Riccardi della Comunit� di S. Egidio: �Il convegno testimoni� una grande effervescenza, emersero centinaia di esperienze di solidariet�. Dalle scuole per i bambini nelle borgate, servizi per gli anziani. E molti chiedevano alla Chiesa un gesto profetico�. Dopo assemblee lunghe giorni, aperte anche ai non credenti, il cardinal Poletti pot� dichiarare che si era arrivati all�inizio di un nuovo cammino. Di Liegro spingeva per andare oltre ma i tempi erano quelli che erano. La Dc poco grad� quelle aperture della diocesi romana a temi forse pi� cari al movimentismo dell�epoca. Ma Di Liegro non moll�: un anno dopo nacque la Caritas romana e, anno dopo anno, una rete capillare di solidariet� che oggi conta quasi 15mila volontari. La spinta fu forte e in trent�anni molto � cambiato. Dice Veltroni: �Siamo in un�altra Roma rispetto a quella descritta allora da De Rita: oggi le borgate non ci sono pi�, le periferie sono vive. Roma � una citt� ricca di cultura, governata in modo trasparente e onesto, con un modo di procedere concertato per tenere insieme sviluppo economico e coesione sociale. Ma il benessere diffuso produce anche molto malessere e il nostro lavoro deve fare in modo che nessuno resti solo, che la citt� diventi una comunit�. E ricorda il Piano regolatore sociale di cui Roma si sta dotando e il coinvolgimento dei cittadini extracomunitari (ieri si presentavano le candidature per l�elezione del consigliere aggiunto). �Due anni fa abbiamo aumentato del 47 per cento la spesa per il sociale e quest�anno non l�abbiamo ridotta neanche di un euro� dice ancora Veltroni.

Ma anche i �mali� sono cambiati. Non hanno pi� l�accento calabrese o siciliano. Oggi parlano arabo, cinese, algerino etc. Oggi si diventa poveri non solo per disoccupazione ma anche dopo una malattia o un protesto bancario; i bambini non giocano pi� tra le pozzanghere del Mandrione ma nei campi nomadi o a elemosinare agli angoli delle strade. Se il confronto con allora appare, dunque, improponibile, �a volte - dice il direttore del Messaggero Paolo Gambescia - si ha per� la sensazione che tanto sforzo sociale sia scoordinato, che ciascuno vada per conto proprio. La sfida di oggi, trent�anni dopo quel convegno, � ricercare questa unit�. Lo stesso rischio lo rilevano Agostino Giovagnoli e Mario Marazziti. Ma anche don Guerino Di Tora, attuale direttore della Caritas diocesana. �Don Luigi aveva un desiderio, realizzare un Osservatorio della povert�. Ora lo stiamo realizzando, a fine anno ci dar� i primi risultati sulla situazione. Il confronto deve continuare�.

Stefano Sofi