Ci sono giornalisti, medici, ristoratori, commercianti, infermieri. Molti laureati, tanti mediatori culturali, qualche cameriere. Ma anche imprenditori e avvocati tra i 51 candidati che corrono per i quattro posti di consigliere comunale aggiunto, in rappresentanza dei 250 mila immigrati che vivono a Roma. Livello culturale medio-alto, buon lavoro, discreto inserimento sociale: ecco la "radiografia" dei candidati (223 nei municipi), adesso nel pieno di una campagna elettorale fatta di piccoli comizi, di pranzi nelle case o al ristorante, di volantinaggi per strada, di feste. Una di queste si � svolta domenica scorsa su un barcone sul Tevere, organizzata dalla colombiana Liliana Romero Jimenez, che ha invitato immigrati latino-americani, preferibilmente cattolici.
In 33 mila si sono iscritti alle liste elettorali, e si voter� in un sol giorno, il 28 marzo prossimo. �Sar� una data storica, � un bellissimo risultato�, ha spiegato nei giorni scorsi il sindaco Veltroni. �� solo un inizio, ma importante�, hanno sintetizzato le associazioni degli immigrati. Che hanno compreso la portata dell' occasione, e hanno messo in pista i candidati di maggior peso delle rispettive comunit�, come dimostra la discesa in campo di un funzionario della moschea di Roma, il marocchino Aziz Darif. I cinesi, forse con la mediazione dell' ambasciata, per avere pi� possibilit� di vittoria sono riusciti a presentare un solo aspirante consigliere, Yongchang Pan, ristoratore. In 51
correranno per il Comune, 18 sono donne. Quattordici sono africani, 7 sudamericani, 22 asiatici, 8 dell' est Europa. Il candidato pi� giovane? Un' infermiera di 28 anni, Elena Lechea,
rumena, appoggiata dal Forum degli stranieri. Il pi� anziano, 59 anni, � un marocchino, Mohamed Ghabat. �Rappresentano - spiega Maurizio Bartolucci, presidente della commissione del diritto al voto - la parte pi� consapevole del popolo degli immigrati nel tessuto cittadino�. Ma in molti, eserciteranno il diritto di voto per la prima volta, come spiega Ismaeli Corbanali, candidato di Genti di Pace nel I municipio: �In Afghanistan non ci sono mai state le elezioni. Ma anche molti immigrati di altre nazionalit� non hanno mai visto una cabina elettorale�. �Magari - prevede Silvio Di Francia, coordinatore della maggioranza - dopo la competizione, ci saranno i delusi sconfitti, oppure le stesse polemiche che accompagnano le nostre elezioni. Ma anche questa � democrazia�. C' � voglia di partecipare, di vincere. I partiti lo hanno capito, e hanno deciso di puntare su alcuni candidati. Emil Sorin Chean, giornalista rumeno, ha il sostegno di Forza Italia, che ha organizzato un lauto pranzo a Prima Porta per i suoi connazionali. Romulo Sabio Salvador, cameriere filippino, � il paladino della Margherita, Welly Marguerite Lottin, mediatrice culturale del Camerun, ha attirato le simpatie dei Ds. Ma anche le comunit� di immigrati si sono organizzate per far valere, talvolta, gli interessi della propria etnia: in prima fila filippini, cingalesi e immigrati del Bangladesh. Ma c' � chi ha fatto scelte diverse: Genti di Pace, un movimento di stranieri della Comunit� di Sant' Egidio, ha deciso di rappresentare gli extracomunitari di ogni nazionalit�, religione, cultura. Il loro candidato si chiama Gabriel Ionut Rusu, rumeno di 30 anni, laureando in legge, mediatore culturale, volontario tra gli immigrati come insegnante di italiano. Il suo programma? �Rendere semplice il rapporto col Comune - spiega - e impegnarlo in una seria politica per la casa. Facilitare l' accesso agli asili ai figli degli immigrati, realizzare centri di accoglienza per persone in difficolt� e per chi chiede asilo politico. Spingere l'amministrazione capitolina a rilasciare pi� licenze per gli ambulanti�.
Alberto Mattone
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