Nelle orecchie c�� ancora l�eco delle mille sirene alla stazione di Atocha e parlare di cultura di pace in queste ore non � facile. �Ma le battaglie importanti per vincerle bisogna unirsi e questo sconfigge il senso di impotenza e di rassegnazione che ci coglie davanti ai tanti conflitti ancora aperti e a tragedie come quella di Madrid�. E� uno stralcio, questo, del documento della Comunit� di Sant�Egidio di Livorno che per mano e per bocca di Laura Eboli e Lorenza Litrico rilanciano la petizione popolare per chiedere la proclamazione del bombardamento del 28 maggio come giornata della memoria. La petizione � stata presentata il 1� gennaio in occasione della Giornata mondiale della pace che la comunit� promosse in piazza Grande. In due mesi e spiccioli le firme sono gi� arrivate a 1500. Il 28 maggio 1943 fu il giorno del bombardamento su Livorno: la citt� fu quasi totalmente distrutta. Vittime, dolore. Chi era vivo era senza casa, senza cibo. La nostra giornata della memoria servirebbe come ogni giornata della memoria: non solo - dicono a Sant�Egidio - per ricordare le vittime e le sofferenze, ma anche perch� una societ� che non si ricorda il passato, � destinata a ripetere i propri errori. �Di quel giorno non si deve ricordare solamente il dolore - precisa Laura Ebola - il 28 maggio � importante anche e soprattutto per ci� che venne dopo: la speranza e la voglia di ricominciare, di ricostruire una citt� ed una societ� nuove�. �Se leggiamo la relazione del commissario prefettizio al Prefetto della Provincia di Livorno - spiega Lorenza Litrico - possiamo capire come la citt� reag� e non si arrese di fronte a quella desolazione�. La comunit� di Sant�Egidio sta raccogliendo quante pi� testimonianze di chi quell�esperienza l�ha vissuta, l�ha respirata, l�ha subita. Un libro � gi� uscito (�Noi di Livorno per la pace�), sicuramente non sar� l�ultimo. Dice il documento del prefetto, datato 31 agosto: �La popolazione livornese, pure in mezzo a tanto strazio, tenne saldamente duro sotto la bufera, dimostrando insieme all�anima fiera il suo cuore magnanimo�. E ancora: �Non furono pochi i casi in cui molti cittadini e fra questi in numero considerevole le donne si rifiutarono di abbandonare le case anche pericolanti pur di rimanere sulla breccia, vicino al cuore dolorante della citt�, vicino a quanto di pi� caro era rovinato con esse, testimoni di una rinascita che si intravede gi� colore della stupenda vitalit� di questa solida gente marinara�. Certo, � un documento fascista, ma la propaganda non esiste quando davanti a tutto si palesa la forza e il cuore grande di un popolo. Il 28 maggio sarebbe un modo per non dimenticare tutto questo. La petizione sar� presentata in Comune (tramite l�aiuto di Piero Tomei, presidente della circoscrizione 5). Prima della met� d�aprile perch� poi la giunta non potr� pi� deliberare per l�inizio del periodo elettorale.
Diego Pretini
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