�Se sar� eletto, la prima cosa che dir� in Consiglio sar� questa: io, Ionut Gabriel Rusu, nato in Romania nel 1974, non rappresento me stesso, nemmeno l' Europa, ma tutti gli immigrati che vivono a Roma�.
Il candidato numero 50 della lista per il Campidoglio e del Movimento di Genti di Pace, anche se si presenta nella sezione del Vecchio continente, lancia la sua promessa ecumenica davanti a 400 stranieri: c' � la festa della consegna dei diplomi a via Dandolo 10, a Trastevere, sede della scuola d' italiano Louis Massignon della Comunit� di Sant' Egidio. Occasione ghiotta per convincere gli indecisi, mancano solo sette giorni alle elezioni per i quattro consiglieri comunali aggiunti (19 nei municipi) in rappresentanza dei trecentomila immigrati della capitale. E in citt� fervono le iniziative, si moltiplicano pranzi e comizi, i volantinaggi per strada.
Le prime elezioni per stranieri sono un'occasione da non perdere. Certo, gli immigrati non potranno votare nell' aula di Giulio Cesare, ma avranno cittadinanza istituzionale: potranno prendere il microfono e farsi sentire, partecipare alle commissioni, presentare interrogazioni. Si voter� domenica prossima (dalle 8 alle 22), ma le operazioni di consegna dei certificati va a rilento. �Sono state consegnate solo il 50% delle schede�, dicono alcuni candidati. Si tratta comunque del primo esperimento. �Sar� una grande esperienza di democrazia - dice Luca Riccardi di Sant' Egidio - molti voteranno per la prima volta�. La campagna elettorale entra nella settimana cruciale, in prima linea ci sono anche i partiti. Emil Sorin Chean, giornalista rumeno, ha il sostegno di Forza Italia, Romulo Sabio Salvador, filippino, � il paladino della Margherita, Welly Margherite Lottin, mediatrice culturale del Camerun, ha attirato le simpatie dei Ds. Le diverse comunit� nazionali si sono organizzate per far valere gli interessi degli immigrati del proprio Paese.
Ma c' � chi ha fatto scelte diverse. �Io non rappresento un partito, e mi batto per migliorare la vita di tutti, quale che sia la nazionalit� e la religione�. � la prima e l' ultima frase detta durante l' ultima domenica di campagna elettorale da Ionut Gabriel Rusu, candidato del Movimento di Genti di Pace della Comunit� di Sant' Egidio. Ieri, ha trotterellato da una parte all' altra della citt�, dal mercato di Anagnina alla chiesa degli etiopi a via Cavour di San Gioacchino ed Anna. Senza dimenticare di attaccare i manifesti a Monteverde, alla stazione Termini: "Per una citt� di tutti", � lo slogan, ma i soldi sono quelli che sono, e il "numero 50" ne � riuscito a stampare solo 500. Non importa, c' � sempre il porta a porta, la capacit� di parlare e convincere. Dote che non manca a Rusu, 29 anni, laureando in legge, mediatore culturale, volontario tra gli immigrati come insegnante di italiano.
Alle 4 del pomeriggio, si presenta davanti a 400 immigrati a via Dandolo, dove la Comunit� di Sant' Egidio ha una mensa e una scuola gratuite. Lui, in Italia da 10 anni, non si vergogna di raccontare le difficolt� del passato. �So - dice - cosa vuol dire cercare una casa decente, tornare cento volte in un ufficio perch� manca sempre un documento�. Lo ascoltano, attenti, gli immigrati, il colpo d' occhio della platea � un arcobaleno: belle facce scure africane, peruviane con le mani rivide di fatica, bionde ucraine dai volti professionali di badanti. E poi marocchini, algerini pronti a porre al candidato problemi concreti: la casa, il permesso di soggiorno, l' asilo per i figli.
Rusu, risponde: �Vogliamo dimostrare che gli stranieri possono vivere insieme, sono una forza quando si uniscono�. Il programma? �Rapporto pi� facile col Comune, pi� licenze agli ambulanti, maggiori spazi per tutte le comunit� nazionali. Che non sanno dove incontrarsi o fare festa�.
Alberto Mattone
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