L'allargamento dell'Unione Europea � ormai vicino. Si disegna la geografia di una nuova Europa dall'Atlantico all'Ucraina, Russia e Bielorussia, dal Nord estremo al cuore del Mediterraneo. Questa geografia europea � nuova. Mai l'Europa ha avuto questi confini politici; mai un impero � riuscito ad assicurarsi un controllo cos� largo ed esteso del continente. Il processo attraverso cui si � costituita questa Europa � nuovo: la libera integrazione delle nazioni. Questo processo � cominciato nel cuore del Novecento, di fronte alle rovine della seconda guerra mondiale, quando gli europei hanno compreso che il loro futuro non poteva essere la guerra degli uni contro gli altri. La rivalit� e la guerra tra europei sono stati a lungo il motore della storia del continente. Le terre europee sono state, per secoli, insanguinati campi di battaglia. Basterebbe pensare solo alle due guerre mondiali. Ma certo non sono gli unici conflitti europei!
L'unit� europea � nata dalla lucida scelta di non combattersi pi�. � la storia della Francia e della Germania che, dopo la seconda guerra mondiale, hanno manifestato non solo la volont� di non combattersi pi�, ma di vivere insieme. Attorno a questa coscienza di riconciliazione, progressivamente, si sono uniti altri Paesi, oltre quella piccola Europa dei Sei. La riconciliazione e la cooperazione sono sempre pi� apparse come una necessit�. Questa Europa ha esercitato un'attrazione (parola cara alla geopolitica di Giorgio La Pira) su parecchi Paesi, tra cui quelli che uscivano dalla dittatura come la Spagna e il Portogallo e, poi, sulle nazioni liberatesi dal comunismo con l'89. La Gran Bretagna, pur con la sua proiezione europea e extraeuropea cos� originale, si � ritrovata in Europa. La Grecia di tradizione ortodossa, dopo l'amara esperienza della dittatura, entrava in Europa. L'Unione Europea � nata dalla pace tra gli europei: l'Unione significa oggi pace tra le nazioni in Europa.
Questo processo ha visto i cristiani tra i protagonisti principali della volont� di unirsi. Tra questi ci sono stati i Papi: da Pio XII a Giovanni Paolo II. Infatti la nuova Europa corrisponde ad una visione da tempo coltivata dalla Chiesa: l'affratellamento tra gli europei e la pace tra le nazioni del continente. Gi� lo predicava Benedetto XV nel 1914-18. Giovanni Paolo II ha ripreso questi temi europei durante la cerimonia per il conferimento del premio internazionale Carlo Magno. Le sue parole si collocano in un momento delicato di perfezionamento dell'Unione di fronte ai prossimi e decisivi appuntamenti.
Il confronto con l'Europa di Carlo Magno, Pater Europae, � stato naturale. Ma la nuova Europa � diversa e ben pi� larga. Non � un Occidente latino contrapposto ad un Oriente cristiano bizantino. Oggi l'Oriente ortodosso, attraverso la Grecia e Cipro (ma anche prossimamente - si spera - attraverso altri Paesi) entra a parte intera nella costruzione europea. L'Europa - ha sottolineato il Papa - � "una realt� nuova". � nuova anche per il particolare rapporto tra Unione e nazioni europee. Giovanni Paolo II, fin dal 1978, ha ricordato il valore delle nazioni come soggetti della storia, in un periodo in cui quelle dell'Est erano compresse nell'impero sovietico. Tuttavia nella costruzione europea i "padri" dell'Europa hanno affermato un valore preminente: "hanno dato e danno la priorit� alla riconciliazione e alla crescita congiunta dei loro popoli invece di insistere sui propri diritti e sull'esclusione".
Questa priorit� non vuole dire la fine delle nazioni. Talvolta si sente esprimere, specie in quei Paesi che da poco hanno recuperato appieno la loro libert� nazionale, la preoccupazione per un ingresso nell'Unione inteso come fine dell'identit� nazionale. Giovanni Paolo II ha presente queste preoccupazioni, ma afferma: "Penso ad un'Europa senza nazionalismi egoistici, nella quale le nazioni vengono viste come centri vivi di una ricchezza culturale che merita di essere protetta e promossa a vantaggio di tutti". Oggi si entra in Europa attraverso una libera scelta e non per effetto di una diminuzione della propria indipendenza. Il segreto dell'Unione � coniugare le differenti identit� nazionali in una costruzione comune che esprima la volont� di vivere insieme nella libert�.
Infatti l'Europa � il continente della democrazia e della libert�. Il Papa vede in questa conquista il frutto della lunga storia cristiana: "La libert� di religione e le libert� sociali sono maturate come frutti preziosi sull'humus del Cristianesimo". Ed aggiunge con forza: "Senza libert� non c'� responsabilit�". Le radici cristiane dell'Europa non sono solo la memoria di un passato che ha generato il presente; ma rappresentano anche l'attualit� del processo di unificazione. Lo si vede tra i tanti "padri" cristiani dell'Europa. Giovanni Paolo II cita anche Pio XII, come il Papa che, fin dal 1948, afferm� la necessit� di "rifarsi al cristianesimo come fattore che crea identit� e unit�".
Le radici cristiane non sono solo storia o archeologia, ma sono anche i sentimenti e i valori del presente. I cristiani hanno dato e danno un contributo decisivo all'ethos condiviso del sentirsi europei. La tradizione cristiana - va ricordato - orienta in modo particolare la vita sociale in Europa e al porsi dell'Europa nel mondo. Questo fa l'originalit� europea in Occidente e sugli scenari del mondo. L'Europa, ricca di tante identit� nazionali diverse e di varie esperienze storica, si colloca tra i Paesi del mondo con una sua originale visione della societ� e dell'uomo.
Con molta chiarezza il Papa indica i punti che rendono originale la realt� europea. Si tratta di una concezione sociale in cui il mercato libero (oggi esteso a tutto il nostro continente) si integra con i valori della solidariet�. Il Papa guarda ai giovani a cui propone un radicamento nei valori e nella famiglia. Per lui il futuro dell'Europa passa anche attraverso una famiglia "aperta alla vita e all'amore disinteressato". Ma quest'Europa � anche un continente dove gli anziani sono tanto numerosi (anche grazie al suo sviluppo): il Papa ricorda che i pi� vecchi sono parte integrante della famiglia. � un monito importante perch� la storia non � solo qualcosa di libresco, ma pure una catena di generazioni legate nell'amore e nella familiarit�.
L'originalit� dell'Europa � non essere isolazionista. L'Europa non pu� vivere per se stessa e dentro se stessa. Le sue frontiere non possono divenire muri protettivi di un processo di introversione. Non � mai stato cos� nella storia degli ultimi secoli e forse anche prima. Pure nelle sue pagine pi� oscure, l'Europa ha vissuto sempre una sua estroversione nel mondo. Il grande rischio � che, oggi, questo continente, ricco e spaventato, voglia rinchiudersi nel proprio benessere. Sarebbe cedere in maniera dolce e confortevole alla sindrome di decadenza che aleggia nel nostro continente. Non � questa l'Europa dei cristiani. Da sempre i cristiani hanno guardato al mondo extraeuropeo a partire dal vecchio continente. Per Giovanni Paolo II il benessere e lo sviluppo europei non possono dar luogo solo "ad un consumismo privo di senso": "ma stanno al servizio di ogni uomo in necessit� e nell'aiuto solidale per quei paesi che cercano di raggiungere la meta della sicurezza sociale".
Sugli scenari del mondo, oggi cos� insanguinati, l'Europa, che pure ha conosciuto in passato tante guerre, ha saputo trarre una sapiente lezione di pace per il presente e il futuro: questo continente pu� essere "un fattore attivo della pace nel mondo". Insomma un'Europa sviluppata, libera e ancorata ai suoi valori, sar� un'Europa di pace. Ma la pace tra europei deve diventare una proiezione di pace e un impegno generosamente pacificatore sugli scenari del mondo. Questo auspicio viene dal profondo della vita della Chiesa e dalle parole del Papa; ma corrisponde - mi sembra - ad una diffusa attesa in tante regioni del mondo che, purtroppo, non hanno trovato ancora la via della pace.
Andrea Riccardi
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