(ASCA) - Roma, 16 apr - ''Diritto alla terapia come nuovo
diritto umano''. E' questa ''l'urgenza'' indicata dal
fondatore della Comunita' di Sant'Egidio, Andrea Riccardi per
l'Africa del domani.
Parlando nel corso dei lavori del Convegno ''Italiafrica''
in Campidoglio, Riccardi ha riocordato quella che ha definito
''l'urgenza preliminare a tutto, perche' l'Africa sta
sparendo. Non piu' bambini, uno su sette che nasce gia' con
il virus dell'Aids, non piu' maestri, non piu' giovani, non
piu' adulti, non piu' donne'' e' stato il suo triste
rosario.
''Non possiamo qui tacere - ha spiegato il fondatore della
Comunita' impegnata in prima linea nella lotta all'Aids in
Africa - la necessita' di trasformare radicalmente il sentire
e l'iniziativa del mondo verso la cura di chi in Africa e'
schiavo non solo di malnutrizione e guerra, ma anche
dell'Aids, che gia' colpisce in vario modo 30 milioni di
persone. Il diritto alle cure, alle nostre cure, - e' stata
la sua conclusione, a tutta la terapia e non solo alla
monoterapia che e' l'unica elemosina che il mondo sa pensare
per l'Africa, e' un diritto umano''.
Un'Africa, ha constatato ancora con tristezza Riccardi che
''non e' di moda'' anche nel nostro continente. ''Bisogna
operare perche' in Europa rinasca non solo una politica verso
l'Africa - ha detto ancora Riccardi - un sentimento
filoafricano, che dia a questo continente uno spazio nei
nostri orizzonti e nel nostro immaginario''.
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