Comunità di S.Egidio


 

21/04/2004

Grande manifestazione a Roma, un richiamo all�Europa e all�italia
L�AFRICA E� VICINA, IL MONDO CAMBI
Moltissimi gli immigrati con i sindacati, la comunit� di S. Egid�o e le Ong. Messaggi di Ciampi. del Papa e di Annan

 

Gli occhi neri profondi, il viso minuto,bellissimo,incorniciato da un velo purpureo e annodato attorno al capo, un fazzoletto bianco rosso e verde. Ma chiss� se davvero � il tricolore del paese che non le ha ancora concesso l�asilo politico. Di sicuro lei � scappata sei mesi fa dalla Somalia. Ha 23 anni, � sbarcata a Lampedusa da una carretta dei disperati, un viaggio ai confini della morte che le � costato mille dollari. Ha attraversato centri di detenzione e sofferenze fino a Firenze e oggi � venuta a Roma per manifestare con il sindacato; non parla l�italiano, si guarda intorno spaesata cercando un po� d�aria di casa tra i compagni che le stanno a fianco dietro lo striscione.

Sono fotogrammi di un giorno speciale, senza precedenti. Una capitale europea, Roma, che con il suo sindaco insieme ai sindacati confederali, alla comunit� cattolica di Sant�Egidio e a molte altre organizzazioni raccoglie oltre centomila persone per ricordare ci� che solitamente si dimentica: un intero continente. Non per piangere sulle miserie altrui, nemmeno per cavarsela con un p0� di folclore, perch� l�Africa - come hanno ricordato in questi giorni i suoi esponenti - � anche un patrimonio immenso di ricchezze e di cultura, Un lunghissimo corteo festoso, di pace, solidale perch� - come osserva Andrea Riccardi, leader di Sant�Egidio -anche i sentimenti sono importantissimi. Ma ci vuole poco a capire che questa gente non confonde la solidariet� con l�elemosina e sa bene che per salvare l�Africa bisogna rovesciare questo tipo di globalizzazione. Lo dicono, pi� o meno allo stesso modo, Walter Veltroni e Franco Giordano, che guida la delegazione del Prc con Alessandro Curzi e Loredana Fraleone. Ci sono Epifani, Pezzotta e Angeletti e soprattutto c�� lo spaccato di un mondo del lavoro gi� trasformato dalla presenza degli immigrati.

�Viva l�Africa� ritmano i lavoratori neri della Cisl di Varese. Battono sui tamburi i senegalesi della Cgil di Macerata scandendo nella loro lingua �Leoni d�Africa�. Paolo, con la bandiera rossa del sindacato in spalla, � figlio di senegalesi cresciuto in Italia, �cuore africano e testa italiana� - dice - per� alla sera si mette su Internet alla ricerca di notizie dal suo continente, quelle che � quasi impossibile leggere sui giornali.

E chi ha detto che l�Africa interessa solo agli africani? Sono tanti anche i latino americani, incluso Michele, bambino italo-peruviano di Napoli che ci parla della miseria africana. E chi ha detto che i cinesi stanno sempre per conto proprio? Forse non � frequente, � vero, per� Jinzhang e i suoi amici sono arrivati fin da Bari con la Cgil.

I sardi venuti in nave dalla Gallura ci scherzano sopra mettendo alla prova il cronista: �Dicci tu chi di noi � sardo e chi invece � marocchino�. Il bello � proprio questo corteo multietnico, questo incrocio ai bandiere. Sono moltissimi gli immigrati della associazione della Cisl �Oltre le frontiere�. Non � certo la prima volta che scendono in piazza e sicuramente lo hanno fatto contro la guerra. Fatiha, marocchina di Prato, ci spiega: �La guerra si fa per interesse, il terrorismo � la strumentalizzazione della religione mentre Dio ci vuole tutti fratelli e sorelle�.

Sopraggiungono poi le�genti di pace� della Comunit� di Sant�Egidio, migliaia e migliaia di giovani e di persone d�ogni et�, Soprattutto delle periferie di Roma, dietro il camion con la musica africana, una selva di bandiere blu, un prova notevole per il movimento cattolico,

Ma sono moltissimi anche i laici, a cominciare dall�onda di vessilli bianchi con il panda del Wwf. La partecipazione della �Amref, fondazione africana medicina e ricerca� � gioiosa a dispetto dello striscione che ammonisce: �Il futuro dell�Africa � nero�. Hanno il quartier generale a Nairobi, curano la formazione di volontari africani per progetti sanitari, di assistenza sociale agli orfani dell�Aids e per portare l�acqua pulita a villaggi dell�Africa orientale. Ed ecco i ragazzi dei quattro licei romani -Tasso,Virgilio, Mariani e Visconti - che partecipano al progetto del Comune per le scuole in Africa. �Certo che siamo scesi in piazza altre volte - ci risponde Maria Ginevra in coro con gli altri - lo abbiamo fatto contro la riforma Moratti e la guerra in Iraq�. Per�, attenzione

- aggiungono - questa iniziativa ha sensibilizzato anche molti studenti che non si sentono di sinistra�. L�Africa ci � ormai in casa. Quelli di Action lo rammentano allo stesso Comune di Roma calando sulla folla la scritta�Diritto di fuga e di accoglienza�. Nella capitale esiste infatti un rifugio da inferno, bollato come �hotel Africa�, minacciato di sgombero e popolato da molti richiedenti

asilo che invocano una trattativa.

Via Sistina � davvero troppo stretta per la manifestazione. Si vedr� tra poco in piazza del Popolo, al grande concerto finale, quanta gente si � mobilitata. Anche il Papa ha inviato il suo saluto, cos� come Ciampi e Annan, e non capita certo tutti i giorni ad un corteo. Qualcuno la chiamerebbe �societ� civile�, altri preferirebbero parlare di impegno sociale, comunque emergono le cento iniziative di un�Italia della solidariet� con una fantasia sorprendente. Dietro i giovani missionari salesiani, l�associazione �genitori separati dai figli� invita ad �adottare un pap� in Africa�, cio� ad aiutare la sua famiglia intera, e poi viene il turno della scuola elementare Cagliero che da anni ha adottato gli

scolari di un paese del Mozambico. Scorgiamo infine una grande bandiera del Sudafrica portata da un�insegnante sudafricana che scapp� a Milano all�epoca dell�apartheid. E� raggiante: il suo paese adesso � cambiato. Ed oggi qualcosa � cambiato pure a Roma.

Fulvio Fania