Comunità di S.Egidio


 

24/04/2004

TRA CANZONI E BANDIERE TRICOLORI IERI A DE FERRARI LA MANIGEFESTAZIONE PROMOSSA DALLA COMUNIT� DI SANT�EGIDIO
I �BAMBINI D�ITALIA� IN PIAZZA
I GIOVANI FIGLI D�IMMIGRATI NATI QUI CHIEDONO LA CITTADINANZA

 

Mille colori che solo i bimbi e i ragazzi sanno creare. Musica e giochi. E un sogno: poter dire un giorno di essere italiani a tutti gli effetti, non soltanto in maniera ufficiosa. E' quello che chiedono i giovanissimi che, pur essendo nati nel nostro Paese, hanno le loro radici ben pi� lontano. In Africa, Asia, Centro e Sud America. Ecco le richieste urlate, anzi, cantate, ieri pomeriggio, in piazza De Ferrari, che per qualche ora, grazie all'organizzazione della Comunit� di Sant'Egidio, si � trasformata in un piccolo mondo multietnico. D'altro canto, "Bambini d'Italia", iniziativa creata per solidariet� da Sant'Egidio, per questo � nata. Per riconoscere, a tutti gli effetti di legge, il diritto di diventare cittadini italiani. Maria e Francesca, operatrici alla "Scuola della Pace", una struttura dislocata nei quartieri che presentano le situazioni sociali pi� delicate (centro storico, Molassana, Cornigliano, Begato e nei campi nomadi presenti sul nostro territorio) hanno guidato le decine di bambini presenti in piazza De Ferrari (tutti abbigliati con una maglietta dalla scritta - tricolore - emblematica: "Made in Italy") a cantare alcune cover di celebri successi, ma dalle parole, per�, adattate, all'occasione. �Non a caso ci troviamo proprio di fronte agli uffici della Regione Liguria - indica Fabio Tringali, anch'egli operatore presso la Scuola della pace, nel gazebo allestito per una raccolta di firme, che in poco pi� di un'ora ha raggiunto pi� di trecento adesioni -. La proposta che facciamo e che viene avanzata, nello stesso momento, in altre citt� d'Italia, da Firenze a Milano, Roma, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Pescara, Pisa, Torino e Trieste, � che il massimo Ente territoriale, la Regione appunto, si faccia promotore di portare avanti una proposta di Legge che preveda una drastica riduzione dei tempi di permanenza nel nostro Paese per diventare cittadini italiani�. D'altro canto, la Legge, allo stato attuale, parla chiaro. Non si pu� acquisire la cittadinanza italiana prima - dei diciotto anni. �Nemmeno se, come la stragrande maggioranza. dei ragazzi che abitano a Genova, sono nati qui, parlano il nostro dialetto e, dei Paesi di origine di mamma e pap�, spesso ne conoscono solo il nome e poco di pi� magari visto sui libri o raccontato dai genitori � prosegue Fabio Tringali -. Insomma, sono "liguri di prima generazione"�. E a Genova, il fenomeno dell�immigrazione raggiunge: cifre da capogiro: ben ventiseimila i cittadini extracomunitari censiti residenti a Genova. �Spesso, a causa di reddito insufficiente, o perch� non conoscono a fondo le nostre normative, non usufruiscono neppure dei servizi 'che competono loro. � prosegue Fabio- E per� si permette loro di votare. Allora, perch� non cambiare l'attuale legge, ormai obsoleta, con una pi� nuova e pi� aperta alle esigenze di oggi?�.

Ecco nascere l'idea del pomeriggio in piazza, creato per sensibilizzare le forze di Governo a dare un giro di vite alla legge finora in vigore. Se ne sta parlando da tempo in Parlamento, in un discorso portato avanti da rappresentanti di Montecitorio di maggioranza e di opposizione. E, per rafforzare l'ipotesi di raggiungere presto l�obiettivo che la Comunit� di SanrEgidio ha celebrato nell'allegria dei bambini che hanno affollato piazza De Ferrari, il libro delle firme (replicato, nei giorni scorsi, anche in alcune scuole genovesi, che hanno raccolto pi� di duemila sostenitori) si � arricchito di nomi di spicco della politica genovese e ligure, come il vicepresidente della Regione Gianni Plinio, il capogruppo Ds in Regione Paolo Perfigligli e il "collega" di An Gianfranco Gadolla e il consigliere della Margherita, sempre della Sala verde di via Fieschi, Massimiliano Costa: Solo per citarne alcuni. Come dire, per una volta, maggioranza e opposizione si trovano d'accordo.

Richard, studente �zeneise� d�Africa

Ogni ragazzo porta con s� una storia tutta personale. Richard sedici anni, lo sguardo vivo degli adolescenti, frequenta l�istituto Firpo, indirizzo turistico . Ed � di origine africana: �I miei genitori arrivano dal Ghana, da dover hanno emigrati prima che io nascessi�. Anche Richard come altri suoi coetanei ha il problema di dover combattere tutti i giorni con la burocrazia, perch� essendo minorenne, ancora non possiede la cittadinanza italiana. Un esempio della sua lotta quotidiana con i �mostri delle carte bollate�? �Qualche anno fa � racconta Richard �ho rischiato di non poteressere fra gli atleti selezionati a partecipare in Francia ad un torneo di lotta greco-romana, lo sport che ho praticato per diverso tempo. Tutto questo perch�, pur essendo nato a Genova, non sono ancora cittadino italiano�.

Nisha, cingalese, la gita �vietata�

La gita scolastica � uno dei sogni dei ragazzi. La prima volta fuori casa, con gli amici che condividono i banchi di scuola, � un desiderio che Nisha, diciassette anni, anch�egli italiano ma con mamma e pap� nati nello Sri Lanka, ha potuto solo accarezzare. �Ho dovuto rinunciare al viaggio in Austria � racconta Nisha � perch�, dopo alcuni tira e molla, alla fine era stato deciso che potevo partire, ma solo con uno dei miei genitori. Sinceramente non mi andava di essere l�unico del gruppo accompagnato dalla mamma. E poi, c�� un�altra questione. � Quale? Facile, l�identit� nazionale �Anche se la mia famiglia arriva da un�altra nazione, io sono italiano. Sono nato a Genova, frequento una scuola italiana (il liceo Cassini, al quarto anno ) e i miei amici, i miei insegnanti, mi vedono esattamente come uno di loro�.

Liceali mobilitati �Impegno civile�

Sono oltre duemila le firme raccolte in alcuni licei genovesi. Come si legge in altra parte, l�iniziativa promossa dalla Comunit� di Sdant�Egidio ha interessato fra gli altri Doria, Cassini, Leonardo Da Vinci, Colombo e Barabino. �E� un progetto importante � conferma Lorenzo, studente del liceo Doria � Bisogna pensare che da noi i ragazzi di origine straniera stanno iniziando ad essere numerosi. Ma non si tratta di ragazzi nati all�estero e portati successivamente in Italia, bens� nati qui. Dunque sono gi� di seconda generazione. La questione di cambiare la legge che regola il cambiamento della cittadinanza va rivista. E i primi a volerlo sono proprio gli studenti, visto che in molti gi� si preoccupano delle difficolt� che avranno una volta diplomati, per entrare nel mondo del lavoro�.

Antonio Giorgi