Comunità di S.Egidio


 

L'Azione

24/04/2004

La richiesta della Comunit� di Sant'Egidio e la vicenda di Bellamy
�Cittadinanza subito ai bimbi nati in Italia da stranieri�
Si chiede al Parlamento di accelerare l'iter di legge.
Sabato e domenica raccolta di firme al Broletto a Novara

 

�L�anno scorso dovevo andare in Inghilterra per una vacanza studio, ma non ho potuto perch� non mi � stato possibile avere il passaporto. E' allora che ho scoperto di non essere cittadina italiana�. Ha 15 anni Bellamy Okot, anche se l'altezza e l'atteggiamento sicuro la fanno sembrare pi� matura. Pantaloni a zampa d'elefante (che sono tornati di moda) maglioncino bianco e tante treccine che di tanto in tanto scosta dal viso fresco e pulito, Bellamy � il ritratto dell'adolescente italiana: le piacciono la musica, �adoro quella italiana�, la pizza, uscire con le amiche e come tutte le adolescenti ha un grande e confuso sogno nel cassetto, �vorrei diventare medico... anche se non ne sono ancora certa�. Eppure Bellamy, che � nata a Pavia e frequenta il liceo scientifico salesiano San Lorenzo di Novara, ha qualcosa di diverso dalle sue amiche: � figlia di genitori ugandesi. Una condizione che di fatto le impedisce di avere la cittadinanza. Un problema, quello della concessione dei diritti di cittadino, sul quale la Comunit� di Sant'Egidio sta puntando i riflettori, con un occhio particolare alla situazione dei minori. In parlamento � gi� stata depositata una proposta di modifica alla legge che norma l'argomento in vigore dal 1992 che ha raccolto un appoggio trasversale. �Il nostro impegno in questi giorni � spiega la responsabile novarese Daniela Sironi- � proprio quello di far crescere questo accordo e di arrivare ad un'intesa che permetta di votare una modifica al testo�. Un'operazione che parte dalla sensibilizzazione popolare. �Per questo week-end abbiamo organizzato una raccolta di firme che faremo nel pomeriggio di sabato e domenica, dalle 15 alle 17 al Broletto a Novara�. Attualmente, un bambino nato in Italia da genitori stranieri, non pu� diventare italiano a tutti gli effetti se non fino a quando diventa maggiorenne. Anche per gli adulti la situazione non � semplice, con la richiesta di lO anni di residenza continuativa in uno stesso luogo, cui si aggiunge un iter burocratico di 2 anni. Un totale di 12 anni, uno dei tempi d'attesa pi� lunghi in Europa. �E' una questione di mentalit� -continua Sironi - una apertura europeista richiede necessariamente maggior flessibilit�. E allora la Comunit� di Sant'Egidio guarda all'esperienza di altri paesi dove molto alta � l'immigrazione, ma dove questa � considerata una risorsa. �La nostra proposta - spiega la responsabile - � quella che un bambino nato da genitori regolarmente residenti in Italia da almeno due anni sia considerato cittadino italiano, cos� come avviene negli Usa, in Canada e in Australia�. Per i bambini entrati nel paese in et� precoce, la richiesta � che sia riconosciuta la cittadinanza dopo sei anni di permanenza in Italia e con almeno un ciclo scolastico compiuto, mentre anche per gli adulti si chiede che il tempo si abbassi a 6 anni. Per Sironi si tratta di una questione culturale che coinvolge ragioni di giustizia e soprattutto il buon senso. �Sono tanti nella situazione di Bellamy. Si sentono pi� italiani che africani, condividono con i nostri ragazzi non solo spazi, ma anche gusti, esperienze e stili di vita. Non ha senso chiudere loro cos� drasticamente la porta della cittadinanza�. Un'insensatezza che lascia un amaro in bocca che si ritrova tutto nelle parole di Bellamy. �E'stato uno shock sapere di non avere la cittadinanza, perch� avevo sempre pensato di essere italiana. Ora so che per me sar� sempre pi� difficile che per i miei coetanei. Ad esempio non potr� fare concorsi pubblici. Non � giusto�.

Andrea Gilardoni