Comunità di S.Egidio


 

01/05/2004

Ospiti nel campo di Bolzaneto e radicati nella comunit� ecclesiale
Genova: a maggio dieci piccoli nomadi riceveranno la Prima Comunione

 

Spesso finiscono sul giornale solo, come in questi giorni a Genova, perch� un loro campo fa problema - come quello di Via dei Pescatori alla Foce, sorto dieci anni fa, per il quale il consiglio comunale ha stabilito che entro il 20 ottobre dovr� essere presentato il progetto per il suo trasferimento dall'area fieristica - o per qualche episodio di microcriminalit� o di cronaca nera. Invece c'� anche una vita silenziosa che cresce, ci sono bambini e bambine che vanno a scuola, da diversi anni alcuni ragazzi sono riusciti a frequentare non solo le classi della Scuola Media, ma anche corsi professionali. Un certo numero di famiglie ha anche trovato un lavoro e una casa, e si � inserito o � in via di inserimento nel tessuto stabile della popolazione cittadina.

Dallo scorso settembre, al campo nomadi dei Sinti di Genova-Bolzaneto, una buona ventina di ragazzine e ragazzini tra i dieci e i tredici anni ha chiesto di prepararsi a ricevere la Prima Comunione. Fatto finora insolito tra questi Nomadi che conoscevano normalmente solo il Battesimo e i riti della sepoltura, soltanto tutte le altre celebrazioni e sacramenti. Meglio, sono stati i loro genitori, ex allievi della Scuola popolare, a fare la proposta, subito accolta dopo un attimo di felice sorpresa.

Cos�, racconta Luciano Rosasco della Comunit� di Sant'Egidio, che segue le vicende dei campi genovesi dal 1984. Nello scorso autunno, d'accordo con il Parroco dell'Assunta della frazione Serro, nel cui territorio sorge il campo di sosta, ormai divenuta per quasi tutti stabile, i bambini nomadi hanno cominciato a frequentare il catechismo - insieme a due bambini della parrocchia - accompagnati e seguiti da Nadia e Roberta. Ogni sabato, puntualmente raggiunti al campo dalle due aiuto-catechiste e accompagnati, essi hanno partecipato agli incontri catechistici e alla Messa prefestiva, all'inizio quasi estranei all'ambiente e un po' rumorosi, ora invece partecipanti attivi anche alla preghiera dei fedeli e bene accolti da tutti. Sabato scorso tra genitori e figli, in chiesa per la Messa formavano un bel gruppo di ventitr� persone.

Ed ecco, che al termine del percorso Kimberli, Sharon, Asia, Nikita, Tania, Debbi, Stefani, Valeri, Giordan ed Eduard attendono con gioia e un pizzico di ansia il sabato 9 maggio, giorno del loro primo incontro con Ges� nell'Eucaristia.

Intanto hanno imparato la via della Chiesa, e l'inserimento vivo nella comunit� cristiana, che dapprima ha guardato con un poco di apprensione a questa presenza nuova, e poi ne � rimasta contenta.

Sar� festa grande al Campo di Via Nostra Signora della Guardia a Bolzaneto, dove ancora c'� chi ricorda le visite del Cardinale Canestri prima e

del Cardinal Tettamanzi poi, oltre a quello del Rettore del Santuario della Guardia, Mons. Marco Granara. Dal 1988, quando fu costruito, non vi sono stati nuovi lavori o ampliamenti, mentre i giovani hanno formato le loro famiglie e la struttura si rivela oggi del tutto inadeguata alla sua popolazione nel frattempo aumentata: dalle settanta-ottanta persone iniziali alle circa centoventi di oggi.

Attualmente a Genova vivono altri due nuclei di Nomadi, Rom stavolta: un centinaio sono dislocati alla Foce, in Via dei Pescatori, ripetutamente al centro del dibattito, e un'ottantina a Molassana. �Occorre lavorare sull'inserimenti abitativo�, dice Rosasco, per dare alle famiglie tranquillit� e un livello dignitoso di vita, per dare ai bambini e ai giovani la possibilit� di una regolare frequenza scolastica. �Si tratta di un'impresa non facile, poich�, pur avendo quasi tutte le famiglie presentato domanda per l'assegnazione di un alloggio nelle case popolari, in assenza del punteggio derivante dallo sfratto - impossibile per chi vive in roulotte - solo di rado riescono ad ottenerlo�. Ma un numero via via pi� consistente si avvia alla sedentarizzazione, cercando per propri canali case accessibili, normalmente nelle periferie e con possibilit� di avere accanto o nei pressi anche qualche dipendenza agricola da coltivare.

Graziella Merlatti