Comunità di S.Egidio


 

02/05/2004

La campagna promossa dalla Comunit� di S. Egidio per i piccoli immigrati
Bambini d'Italia

 

E� iniziata venerd� 23 aprile la raccolta di firme per la campagna "Bambini d' Italia", a sostegno dell'appello per una proposta di riforma dell'attuale legge sulla cittadinanza, che consenta ai bambini stranieri residenti da molti anni in Italia di diventare cittadini italiani. La campagna, organizzata dalla comunit� di Sant'Egidio, � stata presentata all'istituto comprensivo di Napoli, "Bovio-Colletta", che non a caso ospita il pi� alto numero di alunni immigrati.

Alla presenza dei bambini della scuola, tra cui anche stranieri, � stato proiettato un video sulla tragica fine di due ragazzi africani, che pur di andare in Europa, si nascosero nel vano inferiore di un aereo diretto a Bruxelles, morendo assiderati a causa dell'elevatissima temperatura esterna (- 50�). Yaguine e Fod� - questi i nomi dei due ragazzi - hanno voluto lasciare una testimonianza del loro sacrificio in una lettera indirizzata alle "eccellenze, signori membri dell'Europa": "Aiutateci - dicono - perch� noi soffriamo enormemente in Africa. Ve ne supplichiamo per l'amore e l'amicizia del nostro creatore Dio onnipotente, che vi ha dato la ricchezza ed il potere per costruire bene il vostro continente. Se vedete che ci sacrifichiamo e rischiamo la vita - continua l'appello - � perch� soffriamo troppo in Africa ed abbiamo bisogno di voi per lottare contro la povert� e la guerra. Ci� nonostante, noi vogliamo studiare e vi chiediamo di aiutarci per essere come voi in Africa".

La legge in vigore sulla concessione della cittadinanza risale al 1992 e stabilisce che il bambino nato in Italia da genitori stranieri non ha oggi alcuna possibilit� di diventare cittadino italiano, finch� � minorenne. Ancora meno, questa possibilit� � riconosciuta ad un bambino giunto nel nostro paese in et� precocissima. Molte restrizioni sono state introdotte anche per gli adulti: se prima erano sufficienti cinque anni di soggiorno per fare richiesta di cittadinanza, oggi ne occorrono ben dieci; per di pi� il procedimento amministrativo dura in media due anni. In pratica, per aver una risposta alla richiesta di cittadinanza devono trascorrere almeno dodici anni, il periodo in assoluto pi� lungo in Europa: la Germania, infatti, ne richiede otto, la Francia e l'Inghilterra cinque. Le conseguenze di questa legge subito si sono fatte sentire: mentre � aumentato negli ultimi anni il numero degli immigrati, insieme alla necessit� di forme stabili di insediamento, si � ridotto di molto il numero di stranieri divenuti cittadini italiani. Quanto ai minori, la legge in questione stabilisce che essi possano andare a scuola e usufruire dell'assistenza medica, ma quando poi diventano maggiorenni, devono dimostrare di avere un reddito sufficiente per restare in Italia.

Tutto ci� dimostra l'inadeguatezza di questa legge e la necessit� di una slla rapida riforma, soprattutto per il bene dei bambini. E necessario adottare normative diverse a seconda delle varie situazioni che caratterizzano la presenza degli stranieri nel nostro paese. Si propone, quindi, per il bambino nato in Italia, l'acquisizione automatica della cittadinanza, se il genitore � regolarmente presente nel territorio da almeno due anni; per il bambino che arriva dopo la nascita, l'acquisizione dopo sei anni di residenza; per l'adulto, la concessione della cittadinanza dopo un periodo di presenza regolare di almeno sei anni, se ha un reddito sufficiente al proprio sostentamento, non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale.

Silvia Miller