�Nel Paese dell'Arcobaleno i colori hanno tutti un posto, insieme rimangono e poi si danno la mano e camminano piano, l'amicizia rumore non fa...�. Cos� cantano i bambini della Scuola della pace che si sono esibiti ieri mattina in piazzale Picelli, per festeggiare la Comunit� di Sant'Egidio e per sostenere i diritti degli indifesi: la riforma della legge sulla Cittadinanza.
�Bambini d'ltalia� � il titolo della proposta fatta in Parlamento e avanzata anche a Parma: �Il nostro scopo - afferma Simona Zambrelli, responsabile del Paese dell'Arcobaleno locale -, � sensibilizzare le forze di governo a dare un giro di vite alla legge finora in vigore. Questa risale al lontano 1992: prevede che il bambino che nasce in ltalia da cittadini stranieri non ha alcuna possibilit� di diventare cittadino italiano finch� � minorenne. L'iter � ancora pi� difficile per il bambino straniero che arrivi in Italia in et� precocissima".
Ecco, nell'ordine, le proposte della Comunit� di Sant'Egidio: cittadinanza italiana ai bambini che nascono in Italia da genitori stranieri in possesso di permesso di soggiorno da almeno due anni e a quelli che, anche se non nati nel nostro Paese, hanno compiuto qui un intero ciclo scolastico. Infine si chiede di ridurre a 6 anni (dagli attuali 10) il tempo necessario per riconoscere la cittadinanza italiana agli adulti. �Il fatto � - continua - che la stragrande maggioranza dei ragazzi che vivono a Parma, e nati qui, parla il nostro dialetto e, dei paesi di origine dei genitori, spesso ne conoscono solo il nome e poco di pi��.
L'Italia, a differenza di altri paesi che ormai hanno adottato il concetto di �Ius soli� (una persona � cittadina del territorio in cui nasce, si basa ancora sullo "Ius sanguinis" (solo chi nasce da sangue italiano � tale).
Antonella Del Gesso
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