Comunità di S.Egidio


 

29/05/2004

Centinaia di vittime, finalmente una lapide sugli scali d�Azeglio
La citt� ricorda le stragi degli innocenti
La Comunit� di Sant�Egidio: avere memoria della guerra per la pace

 

LIVORNO. Ieri la citt� ha celebrato il �Giorno della memoria della guerra per la pace� con una manifestazione organizzata dalla Comunit� di Sant�Egidio-Noi di Livorno per la pace. Presenti alcuni sopravvissuti e parenti delle vittime dei bombardamenti del 1943. Qualcuno aveva le lacrime agli occhi. La guerra - per quanto il suo ricordo possa rinnovare dolore e sofferenze - non deve essere dimenticata, perch� � il mantenimento della memoria che produce la consapevolezza di quanto � prezioso il bene della pace. Con la coscienza, che trasmettendola anche a chi non la vissuta, di conferire loro la stessa consapevolezza. La manifestazione ha avuto inizio alle 17,30 con l�intervento di Anna Aiello in piazza Civica, dove si sono raccolte circa 200 persone, fra cui i giovani della Comunit� di Sant�Egidio, anziani che hanno vissuto quegli anni tragici, amministratori locali, ed alcuni rappresentanti delle forze politiche. Numerosissime le adesioni di istituzioni, associazioni, privati. Le tappe, oltre a quelle in piazza Civica ed alla sinagoga, sono state sugli scali Olandesi (scuole Benci), scali Massimo D�Azeglio, Quattro Mori, Chiesa San Giovanni Battista. Conclusione in piazza del Luogo Pio con la festa �W la pace�, protagonisti i bambini ed i ragazzi con le loro proposte, racconti canti e balli sulla pace e sulla guerra. La trasmissione della memoria: questo il senso profondo delle testimonianze di coloro che hanno vissuto quei momenti, date ieri durante le tappe lungo l�itenerario della memoria in alcuni dei luoghi pi� colpiti durante i bombardamenti. Ed anche le testimonianze al �Tirreno� e alla Comunit� di Sant�Egidio, quest�ultime deposte ieri sull�altare della Crocefisso della chiesa di San Giovanni Battista. �L�istituzione ufficiale del Giorno della memoria - sottolinea la Comunit� - � un fatto importante, perch� la nostra societ� � troppo abituata a correre e forse poco a riflettere seriamente sulle guerre che infuriano in tanti Paesi nel mondo (circa 30). Questo 28 maggio e quelli che seguiranno vogliono rappresentare delle occasioni in cui fermarsi, ascoltare e provare a comprendere quale sia la realt� ultima di ogni conflitto, a prescindere da chi siano le parti coinvolte e i motivi che lo hanno generato�. Nella tappa alle Benci, laddove era situato uno dei tanti rifugi della citt� si aggiunge al corteo un gruppo di bambini, una presenza simbolica a ricordo di tutti i pi� piccoli che hanno sofferto e soffrono le violenze della guerra. Quando il corteo arriva sugli Scali d�Azeglio, lo attende un gruppetto di persone che ricordano perfettamente quel 28 maggio e che aspettano la deposizione ufficiale della targa in onore dei livornesi caduti in una cantina sotto gli scali, rifugio divenuto trappola mortale. Ora l�ingresso � murato. Dopo un breve discorso, la grande targa viene scoperta. L�emozione � grande, non solo per chi ha i capelli grigi. A turno, tutti i componenti del corteo, poggiano ai piedi della targa un fiore, una processione laica che durer� circa 10 minuti. Il primo � un signore anziano, con gli occhiali. Poi tocca ai bambini delle elementari. Un fotogramma simbolico. La targa: �Il 28 maggio del 1943 un numero imprecisato di civili rimasero uccisi in queste cantine dove avevano cercato rifugio dai bombardamenti della citt�. La gente di Livorno li ricorda insieme alle vittime di tutte le guerre e rinnova il suo impegno di allora per la costruzione di un mondo pi� giusto: un mondo di pace�.