Comunità di S.Egidio


 

06/06/2004

Premio Internazionale �Negare la moschea a Comigliano potrebbe essere un regalo al fondamentalismo�
Riccardi, il valore del dialogo
Lo storico, fondatore della Comunit� di Sant�Egidio, riceve oggi il �Primo Levi�

 

Dopo Elie Wiesel e Willy Brandt, Lea Rabin e Shimon Peres, Carlo Azeglio Ciampi e Nadine Gordimer, per citare alcuni premiati delle passate edizioni, � Andrea Riccardi il vincitore del Premio internazionale Primo Levi 2003. Lo storico romano e fondatore della Comunit� di Sant�Egidio ricever� il prestigioso riconoscimento e la medaglia Citt� di Genova in occasione di una cerimonia, che si terr� domenica pomeriggio (ore 18.00) presso l�aula magna dell�Universit� di Genova in via Balbi, alla presenza del sindaco Giuseppe Pericu, del presidente del Centro culturale Primo Levi Ariel Dello Strologo, del presidente dell�Unione delle comunit� ebraiche italiane Amos Luzzatto e del giudice costituzionale Fernanda Contri.

Professore, cosa significa per Lei ricevere questo premio?

�Non lo considero un premio individuale quanto piuttosto un riconoscimento collettivo al lavoro della Comunit� di Sant�Egidio, di cui � nota l�amicizia di lunga data con il mondo ebraico�.

Fondatore di una comunit� che ha sempre creduto nel dialogo, Lei ha rqjetutamente messo in guardia circa il fraintendimento di questo valore.

�Non pu� verificarsi un vero dialogo in assenza di identit� e fedi convinte. Dialogare non significa infatti sfumare i problemi ma affrontarli con franchezza e con la volont� di superarli. Diffido dell�ecumenismo da salotto e delle discussio in teologiche f�ne a se stesse. L�autentico dialogo deve mirare alla reciproca conoscenza e alla convivenza, senza per questo appiattire le differenze�.

Che insegnamento, a suo giudizio, dovrebbe trarre l�Occidente dall�intervento armato in Iraq?

�La situazione irachena si � rivelata molto complessa e il rischio che corriamo � quello di ritrovarci con un grande Libano. Dopo la feroce dittatura di Saddam oggi l�lraq �nel caos e nessuno sembra avere un chiaro progetto per il futuro�.

Come uscirne?

�Associando gli arabi e il mondo islamico alla gestione del Paese. Gi� negli anni Venti gii inglesi si ritirarono, chiamando al potere re Faisal, rendendosi conto di come l�Iraq fosse ingovemabile. Le risposte devono venire dalla societ� arabo-musulmana�.

L�ipotesi della costruzione di una moschea a Cornigliano sta suscitando nell�opinione pubblica genovese timori e polemiche dettate da percezioni spesso confuse e distorte della religione islamica. Come ovviare a tutto questo?

�Pur non entrando nel merito della questione, che non conosco, voglio sottolineare come sia assurdo associare la moschea, luogo di preghiera, all�idea di un possibile covo di terroristi, il terrorismo non nasce certo dall�Islam ma dalla predicazione terroristica di bin Laden e Al-Qaeda�.

Resta il fatto che in molti permane la diffidenza e la paura.

�In realt� � proprio negando i luoghi di culto che rischiamo di regalare molti membri dell�Islam al fondamentalismo. La moschea, a differenza di varie sale disperse sul territorio, rappresenta infatti il volto pubblico e non sotterraneo dell�Islam e la citt� ha tutto l�interesse ad avere un chiaro e visibile interlocutore con cui parlare. Paolo VI non ebbe dubbi nel dare parere lavorevole alla costruzione della moschea a Roma�.

La Comunit� di Sant�Egidio ha promosso, da alcuni anni �Dream�, un ambizioso progeto per la lotta all�Aids in Mozambico e in altre regioni africane. Vuole parlarcene?

Andrea Riccardi sar� premiato oggi nell�aula magna dell�Universit�Questo progetto si inquadra nella scelta di Sant�Egidio per l�Africa:mentre l�Europa si allontana sempre pi� da essa, noi non vogliamo voltarle le spalle. Due sono le priorit� nel continente africano: la pace e la lotta all�Aids, vera pandemia. In anni in cui � stato chiesto all�Africa di operare crescenti tagli alla spesa sociale e di creare le condizioni per l�economia di mercato, gli africani hanno visto peggiorare le loro condizioni di vita. �Dream� � un sogno e un progetto rivolto a chi si � sempre visto negare l�accesso alla cura per l�alto costo dei farmaci�.

Un altro tema, su cui Sant�Egidio � molto impegnato, � quello della pena di morte: a 5 milioni ammontano le firme raccolte a favore di una moratoria universale delle esecuzioni.

�E� un temafondamentale, una scleta di civilt� su cui cinvengono i valori del cristianesimo e della cultura europea dei diritti umani. E� un polifonico discorso condiviso dalle persone pi� diverse.

Paolo Battifora