Comunità di S.Egidio


 

Novaraoggi

11/06/2004

Societ�: Un pomeriggio di festa per una legge che garantisca la cittadinanza agli immigrati e ai bambini nati in Italia
Per un mondo dove nessuno sia pi� straniero

 

NOVARA � Un pomeriggio di festa per sensibilizzare sull�esigenza di una legge che garantisca la nazionalit� italiana agli immigrati, soprattutto ai bambini nati in Italia che, con la legge attuale, devono attendere i 18 anni, per diventare cittadini italiani. Questa � stata �Bambini d�Italia�, iniziativa promossa da �Il paese dell�arcobaleno�, movimento giovanile della Comunit� di sant�Egidio e svoltasi mercoled� scorso al Parco dei Bambini, davanti a centinaia di persone. La festa ha visto esibirsi, in canti e danze, scuole della citt� e il coro Arcobaleno della Comunit�. Un pomeriggio per ottenere un mondo dove nessuno sia pi� straniero. A parlarne gli stessi bambini. �Quando penso a come vorrei la mia citt� � ha detto Francesca � la vorrei con persone di tanti colori, che si vogliono bene, ma anche che sono tutti uguali e con gli stessi diritti. Mi sembra giusto che i bambini nati in Italia possano avere subito la cittadinanza: avrebbero meno problemi�. �Anch�io � ha aggiunto Monsef, nato in Italia da genitori marocchini � voglio essere cittadino italiano. Amo il Marocco, ma anche l�Italia e la pizza!� �Ormai ho una mia storia � ha detto Amanda, della Costa d�Avorio � vivo in questo paese e vorrei essere in tutto come i miei amici, quindi anche cittadina italiana�. �Nessuno � ha rilevato Worladem � deve essere pi� straniero!� �Spero � ha concluso Arianna � che la proposta diventi presto legge, cos� che tutti i bambini d�Italia siano finalmente cittadini italiani�. La proposta chiede che sia italiano il minore nato in Italia che ha il genitore qui presente da due anni. Si chiede poi la cittadinanza per il minore con sei anni di permanenza in Italia e che ha compiuto un ciclo scolastico. Per lo straniero adulto si chiede la cittadinanza dopo sei anni (anzich� dieci), in linea con gli altri Paesi europei.

Monica Curino