Comunità di S.Egidio


 

23/06/2004

Sant'Egidio organizza una cena per gli "amici fragili"
La Via Aurea per i senzacasa
La festa di San Giovanni: Anziani, extracomunitari, clochard per una sera saranno "proprietari" di via Garibaldi

 

Un banchetto, questa sera, per cinquecento posti imbandito in via Garibaldi. Le cucine sono all'aperto in piazza della Meridiana e accendono i fuochi gi� nel pomeriggio. Ma gli invitati in attesa della cena sono a palazzo Tursi, Bianco e Rosso, ospiti dei musei e dei giardini ritrovati di Strada Nuova.

Hanno fame queste persone, e non solo di pane. Apprezzeranno le attenzioni dei ristoratori, la fragranza di cento chili di focaccia ma probabilmente sar� per loro una giornata speciale anche per l'incontro con questa loro citt� trasformata. Per un giorno cos� vicina, capace di ammiccare con il suo splendore.

Anche se con loro sa essere spesso scostante. Loro sono i cinquecento ospiti della Comunit� di Sant'Egidio. Cinquecento "amici fragili", anziani, stranieri, senza tetto, famiglie in difficolt�, disabili.

Sant'Egidio che sovente nelle festivit� natalizia organizza pranzi per questi suoi "protetti" arrivando a tavolate di duemila persone, per la prima volta lo fa d'estate e all'aperto. �Perch� San Giovanni � nel cuore di tutti i genovesi e tradizione antica vuole che si mangiasse per strada tutti insieme�, dicono Andrea Chiappori e Doriano Saracino di Sant'Egidio. E in un luogo cos� nobile e alto come Strada Nuova dove i palazzi dei potenti genovesi del Cinque-Seicento fanno da quinta alla tavolata di questi ospiti particolari. Infelici, poveri, angosciati, ma in una solitudine protetta. L'amministrazione comunale, l'assessore Luca Borzani in particolare, ha pensato che se il patrimonio storico e museale � di tutti, deve essere di tutti davvero.

Ed � scattata l'idea del banchetto nell'opulenza artistica della citt�, preceduto da un assaggio culturale molto appagante, tra i fiamminghi e il Seicento italiano.

Osserva Chiappori: �Sono tanti gli aspetti della cultura genovese: i tesori, i palazzi, la cultura genovese, la cultura della solidariet� e l'accoglienza. I tesori del passato, per un futuro migliore�.

Il menu prevede un'entr�e con uno sformato di zucchine con salsa di pomodoro, ravioli con tocco genovese (ma niente maiale cos� come niente vino per i mussulmani presenti), roastbeef con patate e piselli e costine d'agnello impanate e fritte. Si chiude con una millesfoglie. Ad imbandire i tavoli duecento volontari della Comunit� di Sant'Egidio, gli stessi che andranno a prelevare gli ospiti nelle periferie o nei carrugi.Tra gli organizzatori della serata, oltre Sant'Egidio e Tursi, anche l'Associazione di ristoratori genovesi "Emozioni e Sapori" che gi� in altre occasioni hanno offerto la loro abilit� culinaria agli "ultimi", agli anziani che vivono negli istituti. Sono l'Antica Osteria dei Bai, Bedin, Bruxaboschi, L'Antica Osteria della Castagna, Edilio, Galletto al Mattone, Genio, Gran Gotto, Ippogrifo, Marino, La pineta, Saint Cyr. Pino Re e Mariangela Sciaccaluga i portavoce dell'associazione raccontano come � emozionante alla fine essere avvolti dall'applauso degli invitati e concludere con un coro insieme a loro.

Peccato che la citt� solidale non ha visto il contributo di alcuno sponsor di rilievo. �Molti nostri fornitori ci hanno servito gratuitamente, ma quando abbiamo bussato ad aziende importanti abbiamo ricevuto solo modesta beneficenza e abbiamo rifiutato� spiega Piero Re. Un boccone, questo, che sollecita un robusto digestivo.

Donata Bonometti