Comunità di S.Egidio


 

24/06/2004

In cinquecento per una giornata particolare, accanto ai turisti ma con il privilegio di un trattamento speciale
E gli ultimi conquistano i musei
Visita e cena in via Garibaldi, nel nome di Sant'Egidio

 

Palazzo Bianco l'aveva gi� visitato lui, �Cattabiano Alfio nato il sedici dodicimillenovecentoquarata a Grarreriposto�, �quando per� era vecchio che c'era il sindaco Pedull�� ora � nuovo, � bello, mi piace�. Butta fuori tutto d'un fiato Alfio, lui che �quelli di Sant'Egidio li conosco bene, che c'� Andrea che � il presidente e conosco quello che va sempre a Roma�. E adesso se ne sta al sole del tramonto a guardare i tavoli che si aggiungono sul selciato di via Garibaldi per questa serata alla scoperta dei musei di strada Nuova e la cena con musica, offerti dal Comune e dalla Comunit� di Sant'Egidio e i ristoratori di "Emozioni & Sapori", e i turisti "veri" si mischiano ai pi� fragili, a quelli come Irma e Mirella che sono arrivate da Bolzaneto e che adesso non le schiodi dalle sedie piazzate sull'angolo di piazza della Meridiana �ma no che non ci vado a vedere il museo, che mi fa male la gamba e mi devono operare, e va ben che ci portano qui stasera, che � una bella cosa, ma se avessimo un po' pi� soldi�� dice Rita, che ce l'ha un po' con tutti, anche se, aggiunge, �almeno 220 euro di pensione ce l'ho, una casa anche�. �Io invece non ho nemmeno la pensione perch� ho sessant'anni e sono malata - la incalza Mirella - E io lo dico che quello che ci vuole � il grano: ma se ci dessero anche un po' di grano, che al quindici l'abbiamo finito�� scoppia a ridere Bruno Di Cristina, 400 euro di pensione dopo l'invalidit� regalata dal lavoro in porto, la voglia comunque di sorridere, la bottiglia di birra ben chiusa nel sacchetto di plastica tra le gambe: �perch� ci han detto che non ci danno il vino e con l'agnello proprio l'acqua non ci si apparenta�. E annuisce Alberto, l'amico seduto accanto cha a sua volta mostra il sacchetto con bevande: e il museo? Niente, scuote la testa.

Ma pochi metri pi� in l�, nell'atrio di Palazzo Rosso, sono una ventina ad ascoltare Idalba l'architetto, volontaria di Sant'Egidio a sua volta, che spiega ilmondo delle grandi famiglie, e ci sono Maria, Luminitza e la figlia Florina e Maria, zingare romene, che sussurrano tra loro e ridacchiano guardando i quadri. Cosa ne dite? �Bellissimi�, sorridono, e parlano con i loro uomini, si fanno spiegare cosa Idalba e il giovane che ora spiega i Guercino, i veronese, gli Strozzi, stanno raccontando. E Vincenzo, volto ossuto di chi molto ha sofferto, abiti da ragazzo, anni chiss�, guarda e ascolta, ma poi si siede su una lastra di marmo e scuote la testa: �No, non mi piace vedere i quadri cos�, in un quarto d'ora me ne avete fatto vedere venti, come faccio a studiameli, a guardarmeli per bene?� E la "Cuoca" dello Strozzi catalizza gli sguardi, i commenti: �Guarda, ha la collana di corallo, era povera ma sembra ricca� dice una giovane sudamericana, sorridendo mentre fa un po' impressione la Giuditta e Oloferne del Guercino, ancora di pi� la cacciata dei mercanti dal tempio: �Ma perch� l'ha fatto? � chiede un'anziana tinta di biondo.

Carlo, anzi �Carlo Pietro Villa, anni sessantacinque� ha l'aria del lupo di mare, con quel berrettino blu, con quella giacchetta di cotone carta zucchero e la barba che nasconde l'ironia di un sorriso che racconta una vita intera. C'� andato a vedere i musei? �Ma no, nemmeno la cena, guarda a me piace la compagnia e stasera qui mi va proprio di esserci� dice mentre per� si tiene prudentemente vicino alla tenda sotto la quale i cuochi di "Emozioni & Sapori" stanno preparandosi ad allestire la cena. Dovrebbero essere cinquecento, forse saranno di pi�: come Sara, che la pensione minima ora che ha 65 anni la prende, ma che fino all'anno scorso, doveva contare solo sull'aiuto del Comune. E' venuta da Marassi, non ha l'invito, ma alla tv aveva sentito che si poteva venire� �Stia tranquilla le troviamo il posto� la rassicura Sergio, giovane volontario. Che racconta che ogni cena, ad ogni iniziativa, sono sempre di pi� i fragili, quelli che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, che si presentano: per un piatto di ravioli, certo, ma anche per la festa, la compagnia. �C'� il pranzo, c'� il pranzo!� ripete affannato l'uomo anziano, camicia a righe bordeaux e pantaloni beige, che si affretta quasi correndo per via Garibaldi, stasera proprio casa di tutti i genovesi. Tranquillo, la aspetteranno.

Donatella Alfonso