La loro sar� un'estate al servizio dei malati, soprattutto dei bambini ricoverati nell'ospedale gestito dalla Comunit� di Sant'Egidio, riaperto nell'ottobre scorso a Bissau, capitale della Guinea, dopo che cinque anni fa era andato distrutto dalla guerra civile. Se nei prossimi giorni in questo stato dell'Africa si comincer� a curare i malati di Tbc e di Aids grazie alla distribuzione gratuita di farmaci, lo si deve anche a Raffaella Colombatti dell'Oncoematologia pediatrica, Alessandra Coin della Clinica geriatrica, Loretta De Cristoforo della Clinica chirurgica, Monica Mazzuccato del Servizio di Epidemiologia, che ieri sera, insieme ad altri volontari, sono partiti per una vacanza particolare: trascorreranno sei settimane all'ospedale di Bissau che, con i suoi 115 posti letto distribuiti tra la sezione uomini, donne e il reparto "Arcobaleno" per bambini, funge da punto di riferimento per tutta l'Africa occidentale. Qui cibo e cure vengono offerte gratuitamente, a differenza che altrove.
La spedizione padovana per espletare i suoi compiti assistenziali - curare gli ammalati, formare i medici e gli infermieri, educare dal punto di vista sanitario i pazienti ricoverati - pu� contare sul sostegno della Cariparo, della Cariverona, di privati e aziende che si sono presi a cuore il grande progetto di aiuto ad una terra povera che porta su di s� le ferite della guerra. �D� molta soddisfazione constatare come, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a salvare la vita a un bambino, quindi a cambiare il destino di un paese�, commenta la pediatra Raffaella Colombatti che fra quindici giorni verr� raggiunta dal marito Franco Conte, esperto informatico che curer� la rete informatica dell'ospedale di Bissau che � s� la capitale della Guinea ma, pi� che a una citt�, assomiglia a un grande villaggio (la centrale elettrica � attiva da pochi mesi mentre mancano del tutto le reti idrica e fognaria).
Intanto � stato operato con successo a Padova dai professori Giovanni Stellin e Ornella Milanesi il piccolo Amadu, il bimbo di un anno e mezzo "adottato" da sessanta "nonni" dell'associazione "Ex allievi di Ognissanti" che gli hanno pagato il viaggio aereo. E fra tre settimane Amadu, curata la grave malformazione cardiaca che lo affliggeva, torner� in Guinea. Dove trover� ad accoglierlo alcuni degli "amici" dell'ospedale di Padova.
Federica Cappellato
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