Il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, ha incontrato nella sera di mercoled� 30 giugno, nella Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina una nutrita delegazione di giovani della Comunit� di Sant'Egidio. L'evento si � tenuto nella Basilica che conserva le reliquie dell'apostolo Bartolomeo e di sant'Adalberto.
In questo storico luogo uno dei gruppi di giovani della Comunit� di Sant'Egidio anima ogni sera una preghiera. La chiesa, dal Giubileo del 2000, � divenuta, per volont� di Giovanni Paolo II, luogo memoriale dei testimoni della fede del Novecento, dei cosiddetti �nuovi martiri�.
La chiesa ospita una grande icona dipinta da una �quipe di artisti della Comunit� di Sant'Egidio sull'�ecumenismo del martirio�. Centosessanta storie di martiri moderni vi trovano spazio. Davanti ad essa brucia la lampada che il Patriarca don� alla Basilica nel 1995, nel corso della sua precedente visita alla Comunit�.
La visita di mercoled� si � inserita nel quadro degli incontri che il Patriarca ha avuto in questi giorni a Roma con il Papa e con vari esponenti della Curia in occasione della solenne festivit� dei Santi Pietro e Paolo.
Quarant'anni fa si celebrava lo storico abbraccio del grande Patriarca Atenagora I con Papa Paolo VI, a Gerusalemme. L'incontro apriva una stagione nuova nel dialogo tra le Chiese, soprattutto fra quella di Roma e quella del Fanar, la �nuova Roma�. Nello spirito e nelle parole dell'incontro, dai toni fraterni e tutt'altro che formali, si � potuto percepire lo sforzo che queste due Chiese hanno compiuto in un arco di tempo in fondo non tanto lungo per riavvicinare fedeli divisi da secoli di storia difficile e talvolta dolorosa. �Siamo gli eredi di due uomini che negli anni del grande Concilio Vaticano II ci hanno lasciato un patrimonio spirituale, il testamento del dialogo�.
Il Patriarca ha voluto rendere omaggio a questa storia, nella quale la sua stessa vicenda personale ha trovato un posto particolare, essendo stato egli stesso prima segretario del successore di Atenagora I, Dimitrio, e poi suo diretto continuatore alla guida del Patriarcato Ecumenico.
L'omaggio ai passi compiuti dai predecessori per� - ha detto il Patriarca - si arricchisce questa volta di una visita fraterna e gioiosa ad una realt� ecclesiale, quale quella della Comunit� di Sant'Egidio, che ha fatto del lavoro per il dialogo e l'ecumenismo motivo di tante sue speranze e attese.
Il Patriarca ne conosce da pi� di vent'anni lo spirito e non ha mancato di incoraggiarne l'opera decisa e ostinata per la pace e la riconciliazione, fondata sulla forza della preghiera e sul rispetto dell'uomo.
�Il dialogo interreligioso � utile - ha detto Bartolomeo I - e porta alla comprensione tra i singoli e tra i popoli smussando i contrasti e allontanando fanatismi e fondamentalismi. Esso consolida la pace�.
A quanti vivono il malinteso di credere che a Dio piaccia l'odio e l'estremismo, ha affermato il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, occorre ricordare che �Dio ama ogni uomo e che a tutte le creature egli dona la libert� che non opprime�.
�Da quanti come voi oggi incoraggio - ha aggiunto - ricevo a mia volta incoraggiamento perch� la via del dialogo porta all'amore pieno dell'uomo da condividere con il nostro prossimo�.
Il prof. Andrea Riccardi e don Marco Gnavi, a nome della Comunit� di Sant'Egidio, hanno rivolto parole di affettuoso benvenuto all'autorevole ospite. �La ringrazio - ha detto il prof. Riccardi - per la fraternit� e la paternit� delle sue parole. In venti anni lei, in una situazione storica difficile e di debolezza, ha saputo dimostrare una grande forza spirituale che non ha toccato solamente i suoi fedeli, ma anche tanti altri cristiani e uomini di buona volont�. La testimonianza di una forza debole, secondo le parole dell'apostolo Paolo, � paradigmatica per il cristiano: "� quando sono debole che sono forte"�.
La Chiesa di Costantinopoli guarda al futuro con grande fiducia. I giovani presenti all'incontro hanno posto al Patriarca Ecumenico varie domande: c'� chi ha voluto ascoltare una testimonianza diretta dello storico incontro del 1964 a Gerusalemme, c'� chi ha evocato il tema del rispetto dell'ambiente al quale la Chiesa di Costantinopoli � in questo tempo molto attenta. C'� infine chi ha voluto che Bartolomeo I accennasse a temi di spiritualit�, come quello della preghiera e della vita monastica. Il Patriarca Ecumenico ha chiesto ai giovani di farsi protagonisti delle nuove stagioni di unit� ancora da vivere, con l'entusiasmo dell'et� e la saggezza degli insegnamenti dei Padri, perch� la Chiesa possa vivere con i due polmoni, quello dell'Oriente e quello dell'Occidente. �Abbiamo bisogno di un ecumenismo di popolo - ha detto. Abbiamo bisogno del popolo di Dio, della giovent� pronta a lavorare per l'unit�. Pregate e lavorate per l'unit�, per il dialogo, per la pace. Sono qui come fratello e amico e non dimentico una storia d'amicizia ricca di incontri e di scambi�.
Allo scambio dei doni � seguito un caloroso saluto con le delegazioni presenti.
Assieme all'imponente icona dei "nuovi martiri" il Patriarca Ecumenico ha infine visitato e benedetto le reliquie che impreziosiscono le cappelle laterali della Basilica: documenti e oggetti di culto appartenuti ad alcuni dei �testimoni� della fede ricordano ai fedeli delle Chiese di oggi che il cristiano e chiamato a testimoniare il Dio della vita anche fino all'effusione del sangue.
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