Tre giorni eccezionali attendono i milanesi al ritorno dalle ferie. L' assemblea interreligiosa che si terr� fra il 5 e il 7 settembre ha una valenza storica paragonabile al famoso raduno di Assisi del 1986. Cronologicamente sarebbe il diciottesimo fra i convegni che la Comunit� di Sant' Egidio prese gi� dall' 87 a organizzare per non smarrire quello spirito di pace fra i credenti, che segn� la prima iniziativa di Papa Wojtyla nella citt� di San Francesco. Ma la congiuntura drammatica di questi mesi, l' esasperazione dell' estremismo fondamentalista, il connesso terrorismo, le minacce ossessive, gli attentati alle comunit� cristiane in Iraq, danno addirittura un carattere di urgenza a questa occasione di incontro fra uomini delle diverse fedi.
Milano, chiamata a ospitare ben trenta forum cuciti dal titolo �Religioni e culture, il coraggio di un nuovo umanesimo�, vedr� cristiani di tutte le confessioni, e poi ebrei, buddisti, mussulmani, induisti, gente di ogni fede. Il tema comune � il categorico rifiuto di usare il nome di Dio per coprire l' odio e la violenza. Ci sar� modo per dire nei prossimi giorni l' importanza etica e politica di una riunione come questa, l' autorevolezza e la polifonia delle voci, cardinali e patriarchi, iman e rabbini, grandi personaggi di quella geopolitica dell' anima che mette a bilancio l' eternit�. Qualcosa di indispensabile avviene quando si trovano intorno allo stesso tavolo il vicario del Papa e presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Camillo Ruini, il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, il ministro degli esteri della Santa Sede cardinale Renato Martino, il delegato pontificio cardinale Walter Kasper e alcuni degli uomini pi� rappresentativi fra gli ortodossi e i protestanti, il rabbino capo di Israele Yona Metzerger, il presidente dell' Unione Europea Romano Prodi, il ministro degli esteri italiano Franco Frattini, il presidente del Senegal Wade, accanto ai religiosi mussulmani che non condividono la deviazione fondamentalista. Gesti, parole, ragionamenti, preghiere, tutto torna utile a fermare l' assalto alla ragione.
Qui mi preme per� cogliere il senso ambrosiano dell' avvenimento. Chiesa nella Chiesa per rito e per la vocazione ad essere crocicchio di comunicazione fra culture e etnie, la Milano di Tettamanzi accoglier� nella mattina del primo giorno i cristiani di tutte le confessioni in Duomo e nel pomeriggio all' Arcimboldi tutti partecipanti. Poi cominceranno i lavori per gruppi. Nell' ultimo giorno i cristiani si ritroveranno di nuovo a pregare ecumenicamente in Duomo, mentre gli uomini delle altre religioni avranno in centro separati luoghi di preghiera. Ma poi confluiranno tutti in un grande corteo che percorrer� le vie della citt� fino alla stesa piazza del Duomo. Non � una preparazione facile, nei contenuti e nella logistica. Per non dire della sicurezza. Essa richiede un lavoro massiccio e minuzioso. In gioco c' � una grossa partita per la convivenza mondiale, muovere pace in nome di Dio a chi ci muove guerra in nome dello stesso Dio. Milano impar� dai tempi di Ambrogio.
Gaspare Barbiellini Amidei
|