Comunità di S.Egidio


 

03/09/2004

RELIGIONI E DIALOGO
�Il vero coraggio: vincere la paura�
di DIONIGI TETTAMANZI - Arcivescovo di Milano

 

Che cosa � coraggio? Riuscire a dire le paure che abbiamo tutti? Oppure ostinarsi a cercare il bene e la pace a cui tutti aspiriamo? � questo un dilemma che si impone alla vigilia del convegno internazionale �Religioni e culture: il coraggio di un nuovo umanesimo�, che si tiene a Milano da domenica 5 al 7 settembre. Noi siamo abitati da molte paure, paure dell�altro e del diverso: sia che si tratti di individui o di popoli, di culture o di religioni. Non sempre per� siamo disposti a riconoscerle.

Sembra allora avere una funzione liberatoria la voce di chi pubblicamente se ne fa interprete. Tante, tantissime persone vi si riconoscono.

Di fronte alla violenza e al terrorismo che oggi sconvolgono il mondo, queste paure sono comprensibili. Ma, in esse, non si nasconde forse qualcosa di pi� profondo? Non sono segno di quella radicale insicurezza che ci porta a vedere in chi - per razza, cultura, religione - � diverso da noi un potenziale attentatore della nostra esistenza? E cos�, l�altro assume inevitabilmente il volto dell�avversario. E subito ci assale la tentazione di fuggire da lui, o addirittura di eliminarlo e sembra coraggioso chi la segue. Ma � vero coraggio, questo? Non � piuttosto soccombere alla paura?

Alla paura non si comanda, ma se ne possono ridimensionare le conseguenze. E questo cercando di perseguire ad ogni costo quel bene di giustizia e di pace che sentiamo tutti essere la meta �necessaria� del nostro cammino nella storia. Non giova affatto fomentare scontri di civilt�. Non aiuta la contrapposizione ideologica tra intolleranti e dialoganti. Serve invece farsi carico con lucidit� e responsabilit� delle paure di tutti e, ciascuno per la sua parte, aiutare a creare le condizioni per incontrarsi e dialogare con l�altro da s�. D�altronde, quale bene comune, quale pace si potrebbero realisticamente ottenere sulla terra senza reciproco ascolto e senza condivisa ricerca delle vie di una convivenza giusta e pacifica? Il vero coraggio consiste in un paziente ma ostinato sforzo per abbattere barriere e camminare tutti insieme.

�In un mondo diviso, che sempre pi� spinge verso separazioni e particolarismi, c�� bisogno urgente di unit�. Le genti di religione e di culture diverse sono chiamate a scoprire la via dell�incontro e del dialogo. Unit� non � uniformit�. Ma la pace non si costruisce nella mutua ignoranza, bens� nel dialogo e nell�incontro�.

Cos� afferma, con realismo, il Papa nel messaggio inviato lo scorso anno per l�incontro internazionale e interreligioso di Aachen, promosso dalla Comunit� di sant�Egidio.

A Milano ospitiamo ora la XVIII edizione di questi incontri. Rappresentanti di differenti Chiese cristiane e di altre religioni, personalit� ed esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni civili si danno appuntamento per confrontarsi e dibattere sulle pi� grandi e gravi questioni del mondo. Alla base c�� la comune intuizione che il coraggio oggi sta nel dialogo per la pace e che il cuore di ogni fede sta nell�invocazione del dono della pace. La preghiera nasce anche dalla consapevolezza dei nostri limiti.

Si inserisce qui uno dei ruoli fondamentali delle religioni: formare le coscienze ad avere questo senso del limite e insieme della grandezza dell�avventura umana. Se questo viene meno, le stesse religioni possono scadere in forme di fondamentalismo e di fanatismo, prestarsi a strumentalizzazioni politiche, identificarsi in particolarismi nazionalistici o etnici. E nel coltivare il corretto senso del limite, l�autenticit� del messaggio di una religione si manifesta anche nella sua capacit� di autocritica e di riconoscimento degli errori del passato. E� soprattutto il confronto tra uomini e donne di religioni diverse che aiuta a purificare la propria esperienza religiosa, a mettersi al riparo da retorici trionfalismi e a vedere con pi� lucidit� qual � il cuore autentico del messaggio di ogni fede.

Come scrive Andrea Riccardi, �� il dialogo che fa emergere il tesoro di pace delle religioni�.

Ed � con il coraggio di questo dialogo che pu� sorgere un nuovo umanesimo. Pu� fiorire, cio�, in ogni angolo della terra una nuova civilt� - quella della verit�, della giustizia, dell�amore e della libert� - che mette al centro la persona umana nella sua dignit� assoluta e inviolabile. E sar�, questa, la civilt� della pace

Card. Dionigi Tettamanzi