Comunità di S.Egidio


 

04/09/2004

IL CAMMINO DAL 1986
�Abbiamo bisogno dello spirito di Assisi�

 

Tanti i risultati raggiunti dall'evento iniziale voluto dal Papa quasi venti anni fa, fino all'ultimo meeting di Aachen.

La strada era stata indicata. Quella che uomini e religioni hanno percorso negli ultimi diciotto anni, le mani tese, nella testa la visione di Giovanni Paolo II, Assisi, 1986: �Un'altra dimensione della pace e un altro modo di promuoverla, che non sono il risultato di trattative, di compromessi politici, economici�. Roma, 1987, la visione del Pontefice prende forma per la prima volta nel meeting �Preghiera alla radice della pace�. Sono in migliaia a presentarsi a quel primo appuntamento voluto dalla Comunit� di Sant'Egidio nel solco dello �spirito di Assisi�. E l'abbraccio ecumenico e interreligioso si ripete l'anno dopo. A dimostrazione, pu� dire oggi il fondatore della Comunit�, Andrea Riccardi, che quella del Papa fu un'�intuizione profetica�. Lanciata, per di pi�, nel clima della Guerra fredda, �quando le religioni sembravano agonizzanti�. Invece �War never again�, Varsavia 1989, ha dimostrato la volont� comune che mai pi� il mondo avesse un'alba simile a quella di cinquant'anni prima, con l'invasione della Polonia. Poi sono venute Bari 1990 e Malta 1991, l'invocazione a �un mare di pace� tra Oriente e Occidente. L'anno seguente, anno della storica firma di Maastricht, i popoli e le religioni si spostano a Bruxelles. Argomento: l'unit� politica europea, ma anche il rapporto con il Sud del mondo. Si torna in Italia, dal 1993, a Milano, nel clima di speranza generato dalla stretta di mano tra Rabin e Arafat a Oslo. E nei due anni successivi ad Assisi ('94) e Firenze ('95). Ma gi� dal '93 si pensava a un incontro a Gerusalemme. L'incontro c'� stato, era il '95, ebrei, cristiani e musulmani insieme. Di nuovo a Roma nel '96, e a Padova e Venezia nel '97, dove si parla di �Conflitto o incontro: religioni e culture a un bivio�. Nel '98, l'eccezionale incontro di Bucarest, organizzato per la prima volta con la Chiesa ortodossa di Romania che ha aperto la strada alla prima visita del Papa in un Paese ortodosso, avvenuta pochi mesi dopo. Nel 1999 a Genova l'incontro �Chiese sorelle, popoli fratelli� sull'ecumenismo, le Chiese cristiane e il coraggio di trovare insieme la via per il �servizio al Vangelo� alle soglie del terzo millennio. Poi Lisbona, Barcellona, Palermo, Aachen: gli ultimi meeting, quelli che hanno dimostrato, chiosa Riccardi, che �se lo spirito d'Assisi era attuale negli anni '90, � addirittura necessario oggi�.

Una nuova sfida 11 anni dopo

A undici anni dalla processione di pace (dal Castello Sforzesco fino a piazza Duomo) guidata dall'allora arcivescovo Carlo Maria Martini, nella memoria si potr� imprimere un nuovo ricordo: l'immagine dei leader religiosi di decine di confessioni diverse ancora una volta tutti insieme, marted�, davanti alla Cattedrale. Milano 1993-2004. Undici anni dopo, per la seconda volta la citt� � teatro dell'incontro ecumenico e interreligioso promosso dalla Comunit� di Sant'Egidio. Quello di undici anni fa, sull'onda della fine del comunismo e, pi� ancora, degli accordi di Oslo tra israeliani e palestinesi, �fu un grande incontro�. Cos� ricorda lo storico animatore della Comunit�, Andrea Riccardi, aggiungendo come �proprio in quell'occasione nacque l'idea dell'incontro a Gerusalemme, che poi avvenne due anni dopo, tra cristiani, ebrei e musulmani�. E in tutto il decennio trascorso prima del nuovo incontro che si aprir� domani, �la diocesi ha sentito, tra intermezzi e ricadute - ha proseguito Riccardi - lo "spirito di Assisi" invocato dal Papa�. Perch� �nel solco del Discorso alla Citt� del cardinale Martini, nella vigilia della festa di sant'Ambrogio del 1990, la tradizione ambrosiana ha sempre rifelttuto sul tema dell'incontro�. �Noi e l'Islam, dall'accoglienza al dialogo� si intitolava. E anche oggi � il dialogo a cifrare l'incontro dei prossimi giorni. L'arcivescovo Tettamanzi lo ha ribadito. �A guardarsi indietro, si vede come non abbiamo goduto di una stagione di pace negli ultimi undici anni- ha commentato Riccardi -. Ma non si � persa la speranza. In questi anni si � sempre innalzata la preghiera per la pace�. Tocca a Milano 2004, alle centinaia di partecipanti al meeting, alle migliaia di persone di tutte le confessioni e nazionalit� che si daranno appuntamento marted� in piazza Duomo, ai milioni che guarderanno l'evento in tv, scrivere un nuovo capitolo del percorso interreligioso di pace.

Domani al via l'incontro organizzato dalla Comunit� di sant'Egidio e dalla diocesi ambrosiana. Il cardinale Tettamanzi: �La sfida � incontrarci su quello che ci divide�

Milano ha accettato �la sfida del dialogo�. Quel dialogo che, per l'arcivescovo Dionigi Tettamanzi, �non � soltanto il coraggio di incontrarsi su ci� che ci accomuna, ma soprattutto il coraggio di incontrarsi su ci� che fa la differenza. Qui sta la vera sfida�. E Milano, �oasi di pace luminosa per l'ecumenismo�, � la �citt� ideale� per ospitare il diciottesimo incontro internazionale di Uomini e Religioni oragnizzato dalla Comunit� di sant'Egidio. Il vicario episcopale per l'Ecumenismo e il dialogo e vescovo ausiliare della Diocesi, monsignor Francesco Coccopalmerio, ha messo in luce �la ricchezza� e �la positivit� dei rapporti tra le Chiese cristiane della terra ambrosiana alla vigilia del nuovo meeting organizzato da Comunit� di Sant'Egidio e arcidiocesi. Ma �citt� ideale� Milano � anche per il dialogo con la comunit� ebraica, ha proseguito Coccopalmerio, e con quella islamica. Anzi, con �gli� islam presenti a Milano, come ha puntualizzato il fondatore della Comunit� di Sant'Egidio, Andrea Riccardi: musulmani indonesiani, nordafricani, statunitensi e cos� via. Un dialogo in cui �la citt� ha sempre creduto�: monsignor Coccopalmerio ha in mente i ministeri dei due ultimi arcivescovi della citt�, i cardinali Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi, �in cui il dialogo � stato sempre presente�. E ha in mente il recente coronamento di questa condotta, il Cammino ecumenico di pace a Gerusalemme di giugno scorso, promosso dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano e condiviso in prima persona dall'arcivescovo Tettamanzi, con l'intento di portare un messaggio di pace tra Palestinesi e Israeliani. E nell'�amore e nel culto� milanesi per il dialogo, la Chiesa cristiana, e dunque quella ambrosiana, ha proseguito Coccopalmerio �non perde la sua identit�. Il principio � ascoltare l'altro �. Perch�, come ha voluto ricordare il cardinale Tettamanzi, l'incontro internazionale e interreligioso �chiede a tutti, senza alcuna distinzione, di misurarsi sui problemi che interessano l'umanit� d'oggi. Di misurarsi portando ciascuno, nella propria visione, il proprio progetto, le proprie forze e, perch� no, la propria fede� Ecco perch�, ha proseguito l'arcivescovo, i titolo del convegno fa riferimento a �un nuovo umanesimo�. Perch� �umanesimo significa mettere l'uomo al centro: l'uomo colto nel suo valore pi� profondo e pi� universale e nella sua dignit� assoluta e inviolabile�. Una dignit� che non pu� prescindere da valori come la giustizia, la verit�, la libert� e la solidariet�, che sono �i pilastri fondamentali - per il cardinale - su cui costruire l'edificio della pace�. Senza dimenticare, ha concluso, che �un tratto costitutivo della persona � la relazione con gli altri, e quindi proprio il dialogo�

Annalisa Guglielmino