Qualcuno ha detto che nel nostro secolo si sarebbe realizzata la pace mondiale nel momento in cui i credenti delle diverse religioni si sarebbero inginocchiati per la medesima preghiera. Vero, per un non credente esiste un aspetto difficilmente comprensibile delle religioni, soprattutto delle grandi religioni monoteistiche, che hanno una origine comune, che nascono in una ristretta regione geografica, tra popolazioni simili e traggono origine dalle stesse sacre scritture, arrivando a condividere la credenza in creature divine come l�Arcangelo Gabriele. Trovo insanabile la contraddizione tra la comune concezione di una entit� assoluta e universale e l�idea, per s� variamente coltivata da ognuno dei tre credi, che a un certo punto questa entit� si riveli selettivamente scegliendo un popolo o un gruppo ed escludendo quello della porta accanto. Idea che nella storia ha giustificato pi� di uno sterminio reciproco. Fortunatamente l'auspicio del saggio oggi sembra pi� prossimo alla realizzazione che in qualsiasi altro momento della storia. Il papato di Giovanni Paolo II � stato appassionatamente e testardamente dedicato alla visione di una preghiera comune a tutte le religioni e, anche se le lotte tribali continuano a sopravvivere - ricordandoci quotidianamente quale ferocia incontrer� chi percorre quella strada - l�intero pianeta � diventato pi� stretto della Galilea antica. Ci troviamo chiaramente di fronte (come specie umana e non pi� come singolo individuo o nazione) all'alternativa tra convivenza e autodistruzione, di cui per la prima volta nella storia sono disponibili i mezzi. Quegli uomini di buona volont� cui fu promessa la pace in terra devono quindi sostenere tutte le iniziative e i corsi d'azione che vanno nella direzione della civilt� piuttosto che in quella della ferocia: ferocia che � quasi sempre figlia della paura. Il cardinale Tettamanzi presentando il convegno internazionale della Comunit� Sant�Egidio �Religioni e culture: il coraggio di un nuovo umanesimo�, che si terr� a Milano dal 5 al 7 settembre, dice che occorre il coraggio di non avere paura. � una frase bellissima e profondamente vera che tocca anche un laico come chi scrive. Ci si potr� chiedere con che titolo un non credente parli di problemi religiosi e infatti mi astengo da ogni questione di merito. Ma io sono anche un sociologo e per la sociologia la religione � un fenomeno fondamentale. I padri della disciplina (Weber, Durkheim, Marx, Pareto tra i tanti) hanno dato contributi alla comprensione del fenomeno religioso come fatto sociale, da tempo entrati nella cultura di tutti, tra cui il concetto delle religioni come movimenti sociali. Alain Touraine, uno dei massimi studiosi di movimenti sociali, che parteciper� all'evento con una relazione su �Fragilit� della democrazia�, ritiene che questo non sia pi� l'aspetto centrale. I movimenti sociali sono esauriti, dice, cos� come quelli politici che li hanno preceduti. Oggi la scena � dominata dai movimenti culturali e tra questi ci sono anche i movimenti religiosi. Touraine non crede alle guerre di religione, il terrorismo � opera di una piccola minoranza e fa parte di un progetto politico; la maggior parte degli esponenti religiosi � contro gli estremismi. Anche la distinzione tra religiosi e laici � obsoleta. Nella societ� tradizionale dell'800 era importante distinguere, ma oggi nessuno parla pi� di una letteratura, filosofia o scienza cristiana: la laicit� ha vinto la battaglia. Quello che sta avvenendo � un fenomeno diverso che pu� essere definito �de-istituzionalizzazione della religione�. In tutto il mondo assistiamo a un crollo della pratica religiosa, persino in Paesi tradizionalmente cattolici come Spagna o Quebec, ma quando il Papa si muove accorrono folle straordinarie. Io sono un laico, dice Touraine, ma nella mia esperienza con la resistenza cilena, ho visto cattolici, marxisti e laici lavorare assieme per la libert� e nessuno definiva in senso religioso le proprie pratiche. Forse oggi il sentimento religioso si sta trasformando in sentimento per il bene. Il �900 sar� ricordato come il secolo del male, ma oggi le persone religiose tendono a non affermare un proprio Dio, quanto a votarsi a valori universali: la difesa dei diritti umani, il riscatto contro le umiliazioni, la pace. �Si sta diffondendo il valore del bene�. Speriamo che Touraine abbia ragione. Certo l'odio contro chiunque non la pensi allo stesso modo dimostrata da alcuni settori del nostro Paese � quasi incomprensibile. Da alcuni l�iniziativa di Sant'Egidio � stata presentata come un covo di terroristi. Sar� pure una �infima minoranza di idioti�, ma si tratta di una minoranza che fa parte della maggioranza di governo. Comunque � bene che ci siano perch� chiunque potr� confrontare iniziative rivolte al dialogo, come quella di Sant'Egidio, con azioni dirette a un ulteriore imbarbarimento dello scontro tra incivilt� cui assistiamo tutti i giorni.
Guido Martinotti
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