Comunità di S.Egidio


 

05/09/2004

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CEI PER L'ECUMENISMO
Mons. Paglia: fa paura la �politica della forza�
�La violenza � sempre figlia della paura� �Quando il male si organizza supera gli individui stessi. Bisogna contrapporgli una rete del bene�

 

inviato a LORETO

E' una tragedia immane, che apre le porte dell'abisso. Inghiotte tutto, senza rispetto alcuno, senza ragione alcuna. Lascia dietro di s� non solo la morte, ma anche il terrore in chi � rimasto vivo�. Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Commissione Cei per l'Ecumenismo e il Dialogo, � uno dei �padri fondatori� di Sant'Egidio, la Comunit� che da oggi, a Milano riunisce uonmini di ogni fede per discutere sulla possibilit� di creare un nuovo umanesimo comune, nell'epoca del terrore globale. Ma eventi come il massacro di Beslan sembrano indecifrabili anche a chi � �esperto di umanit�.

�Credo che in questo caso il male superi anche chi lo inizia. Si diventa purtroppo servi sciocchi del male anche senza premeditarlo. E quando si � avvolti in questo vortice si diventa in qualche modo prigionieri del demoniaco�.

Quanto odio pregresso � necessario per compiere freddamente gesti come quello a cui abbiamo assistito?

�Credo che ci sia una stratificazione della presenza del male che non abita solo nel cuore di qualcuno. Quando il male si organizza supera gli individui stessi. E li avvolge in una spirale che � un mistero. E' un mistero: il male � individuale, ma poi anche avviluppa i suoi attori. Come la comunione crea un'energia di bene, quando il male accomuna gli uomini diventa pi� terribile. Sviluppa potenzialit� maggiori. In questo senso l'uomo non � un'isola, e il male purtroppo non � un'isola�.

In questo caso il "male" assume un'etichetta religiosa; e per coincidenza proprio in questo momento tragico Sant'Egidio offre un'altra occasione di dialogo fra tutte le religioni. Che riflessione si pu� fare?

�Pi� il male coinvolge nella sua rete le persone, tanto pi� deve rafforzarsi una rete contro il male. Certamente noi qui tocchiamo le profondit� dell'umanit�, ed � proprio da questa profondit� che bisogna far emergere tutte le ricchezze, tutte le energie di bene presenti in tutte le religioni, e in ogni uomo di buona volont�. C'� bisogno di un'alleanza del bene la pi� larga possibile. E quello che � accaduto mostra non solo la necessit�, ma l'urgenza di un'alleanza degli uomini che vogliono contrastare in ogni modo il prevalere del male. Alla rete del male bisogna contrapporre la rete del bene. Ecco il perch� degli Incontri Internazionali, e anche di questo di Milano�.

C'� un pregiudizio crescente contro una religione, e un giornale addirittura accusava Sant'Egidio di dare voce a persone non lontane da solidariet� con la violenza....

�Faccio un semplice calcolo. Se consideriamo i fedeli del Cristianesimo e dell'Islam, arriviamo a un totale di pi� di due miliardi di persone. Almeno un terzo dell'umanit�. E' chiaro che schiacciare semplificando un miliardo di persone in un angolo non solo � ingiusto, ma � miope e pericolosissimo�.

Perch� pericolosissimo?

�Perch� come ciascuno di noi, quando � messo all'angolo, sviluppa solo odio, rancore e desiderio di vendetta, questo pu� accadere egualmente con gruppi che in modo acritico e indistinto vengono accusati. Questo pregiudizio � ricorrente: lo era anche nei nostri confronti, quando in altre parti si accusava gli italiani di essere dei criminali; accade quando una razza viene colpevolizzata e scatta il genocidio; quindi la generalizzazione semplificante porta con s� tragedie di cui non si riesce a prevedere la portata�.

Che cosa le fa paura nella politica mondiale?

�Il suo andare verso la forza mi fa molta paura. E' una politica che ignora le profondit�, anche di bene, nascoste nel cuore degli uomini; non conosce il rispetto per l'uomo che � sempre, comunque creatura di Dio; non conosce ed � gravissimo, l'etica della responsabilit�, che sempre ci deve far ascoltare quella voce di Dio che dice a Caino: dov'� tuo fratello? Non conosce, ed � anch'esso drammatico, il senso del perdono. E sopra tutto questo c'� ci� che dice il Signore: non voglio che il peccatore muoia, ma si converta. Questo non vuol dire affatto soggiacere alla violenza del terrorismo. Non stiamo parlando del terrorismo: stiamo parlando del prevalere assoluto della forza come concetto. Senza accorgersene, questo concetto di forza � figlio della paura. E quindi figlio della debolezza. E' una chiara forma di debolezza, perch� le tragedie dell'umanit� vengono sempre dal cuore degli uomini, non dai loro muscoli. Ed � nel cuore che si gioca la pace o la guerra�.

Si pu� ancora parlare di pace, in un mondo che ogni giorno vede scorrere nuovo sangue?

�Vedere uomini di tutte le religioni che continuano a raccogliersi sotto lo stesso cielo per innalzare una stessa preghiera, che cercano di illuminare il buio della violenza con la luce della pace; beh, credo che sia un miracolo. Che deve non solo continuare, ma allargarsi. Nella forza debole, eppure fortissima, dell'amore�

Marco Tosatti