MILANO - La prima immagine � antica come la domanda del dolore innocente, l�angoscia di Ivan Karamazov, �se la sofferenza dei bambini servisse a raggiungere la somma delle sofferenze necessaria all�acquisto della verit�, allora io dichiaro fin d�ora che tutta la verit� non vale un simile prezzo�. Il vescovo Feofan, appena arrivato dall�Ossezia, pare uscito da una pagina di Dostoevskij mentre s�avvicina lento e solenne, veste e copricapo nero, una lunga barba imbiancata, la voce limpida a risuonare in un silenzio assoluto, �io li ho portati in braccio, quei bimbi, ho chiuso gli occhi ai genitori che i terroristi hanno fucilato davanti ai figli�. Inizia cos�, il XVIII incontro interreligioso organizzato dall�arcidiocesi di Milano e dalla Comunit� di Sant�Egidio, la figura ieratica del vescovo ortodosso di Stavropol e Vladikavkaz che sale sul palco e sillaba: �Si pu� chiamare liberatore chi compie questi atti? Lottare per la libert� attraverso la morte dei bimbi? Qui c�� un insegnamento per l�umanit� intera: il terrorismo � un male che pu� colpire ovunque, a New York, a Madrid, su un autobus. E l�umanit� non ha altra scelta se non unirsi per non far passare il terrore ed eliminare tutte le situazioni che lo creano, questo viene prima di ogni nostra differenza�. Nel teatro degli Arcimboldi ci sono le autorit� religiose del mondo intero, sul palco i cardinali Dionigi Tettamanzi e Camillo Ruini, il rabbino capo d�Israele Yona Metzger, il consigliere presidenziale degli Emirati Arabi Uniti Ibrahim Ezzeddine, il fondatore di Sant�Egidio Andrea Riccardi, un laico come Jean Daniel. Di l� a poco interverr� anche Franco Frattini, �i processi di modernizzazione del mondo arabo non possono essere paracadutati dall�esterno, chi si accosta al dialogo non pu� imporre all�interlocutore la nostra visione�; Romano Prodi indicher� ad esempio l�Europa, �unica realt� in controtendenza, in cui i popoli si sono uniti malgrado le diversit�: la risposta al terrorismo non sta nella guerra ma nella democrazia�; si vedranno volti dai quattro angoli del pianeta, il presidente del Senegal Abdoulaye Wade che cita Erasmo da Rotterdam, il giapponese Yasumi Hirose che invoca �un nuovo umanesimo contro l�egoismo�.
Ma intanto l�essenziale sta l�, nel racconto del vescovo arrivato a Beslan mezz�ora dopo il sequestro, �hanno fatto entrare i bimbi nella palestra, tutti in piedi, attaccati uno all�altro, c�era un�asta tesa fra i canestri da basket e i bambini sono stati costretti ad appendervi le granate come fossero festoni, intanto i terroristi avevano minato l�intero perimetro della sala, hanno fucilato i genitori, hanno costretto i pi� grandi a gettare i corpi da una finestra, hanno...�. E s�interrompe, �un famoso pediatra � arrivato da Mosca e loro hanno detto: se entra lo fuciliamo. Al secondo giorno i bambini sono stati costretti a bere la propria urina, io mi sono rivolto varie volte ai terroristi ma da loro non c�� stata nessuna richiesta, nessun dialogo, avevano gi� condannato a morte tutti quanti...�.
Il vescovo ringrazia il Vaticano e l�Italia, chiede �appoggio morale�, propone un minuto di silenzio. Ma nella sala degli Arcimboldi c�� qualcosa di pi�, il �coraggio di un nuovo umanesimo� che fa da tema alla tre giorni di Milano diventa anche la cognizione di un nuovo ruolo delle religioni. Il cardinale Camillo Ruini cita Paolo VI, �lo sviluppo � il nuovo nome della pace�, spiega che �in prima battuta si tratta di sconfiggere il terrorismo internazionale, contrastando le sue tragiche manifestazioni con coraggio ed energia ma anche, e pi� radicalmente, di affrontare le cause che lo generano, sia culturali e morali sia economiche e politiche�. Per questo �cresce l�urgenza di passare dall�etica alla politica, ossia di tradurre in termini politicamente efficaci l�istanza etica della pace, in particolare rinnovando e rafforzando, rendendo pi� autorevoli e praticamente efficaci le strutture e le istituzioni che possono assicurare un giusto ordine mondiale, come anzitutto le Nazioni Unite�. � un cammino �non astratto ma aderente alle realt�, considera Ruini, �la crescita del ruolo storico e culturale delle religioni� fa aumentare anche �le loro responsabilit� di promuovere un�etica della cultura e dell�amore, della responsabilit� e della riconciliazione�. Ma perch� siano superati �i sospetti e i timori - storicamente non del tutto immotivati - che le religioni siano invece cause di conflitti� c�� una �condizione fondamentale�, alza lo sguardo il presidente della Cei: �Tutte le religioni accolgano senza riserve la libert� religiosa e la promuovano in concreto�.
Lo stesso richiamo alla responsabilit� che il rabbino Yona Metzger, a proposito di coraggio, rilancia con una proposta decisiva: �Dovremmo formare un�assemblea permanente di leader religiosi, proprio come l�assemblea generale delle Nazioni Unite per i rapporti internazionali, politici e diplomatici, e dovrebbe avere il suo centro permanente a Gerusalemme, nella citt� Santa: questo darebbe un grande contributo di fraternit� concreta e di cooperazione tra le religioni�. Come spiega Riccardi, �le religioni possono insegnare la pazienza della ricerca della pace, la pazienza � arte del dialogo, la pazienza si nutre di fede�. Dialogo � coscienza della propria identit�. Ibrahim Ezzeddine legge una preghiera musulmana e sillaba: �Sequestri e assassinii sono azioni criminali, disumane, vergognose e contrarie all�Islam: chiediamo la liberazione dei reporter francesi, di tutti i rapiti, e porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia del coraggioso giornalista italiano Enzo Baldoni�. La chiave di tutto, riassume il cardinale Tettamanzi, sta nel saper riconoscere il dolore altrui: �Non c�� pace finch� non ci si fa carico delle ferite dell�altro�.
Gian Guido Vecchi
|