MILANO � Ha chiesto un minuto di silenzio, per le vittime della strage di Beslan, in Ossezia, il vescovo ortodosso Feofan. Ma il silenzio nell�affollatissimo e festoso teatro degli Arcimboldi era gi� calato da un pezzo. Da quando la madrina della serata, Lorella Cuccarini, aveva annunciato il suo arrivo. Un fuori programma che ha portato i presenti sul set dell�orrore. Lui, che � "parroco" di 9 milioni di persone, in un�area grande come tutto il Caucaso del Nord, � stato testimone diretto della tragedia della scuola di Beslan: �Arrivo da l� - dice il vescovo Teofan iniziando il drammatico racconto -. Non � facile per me parlare. Il terrorismo � un pericolo che pu� colpire ovunque. Ho preso in braccio e ho chiuso gli occhi a bambini ai quali avevano sparato alle spalle mentre fuggivano. Li hanno cacciati tutti in una palestra, non potevano neppure sedersi, erano in piedi uno contro l�altro. Hanno teso un�asta tra due canestri del campo da gioco e appeso all�asta bombe e granate e costretto i bambini stessi ad appendere le granate come ghirlande. Hanno minato il perimetro della palestra e della scuola, condannandoli alla morte. Hanno scelto uomini adulti, donne e uomini, e li hanno fucilati di fronte ai loro figli. Venti persone�.
Il vescovo parla a voce alta, quasi non lascia il tempo al suo interprete di tradurre, come arringasse la folla che lo ascota paralizzata dall�orrore. Poi la voce si rompe per l�emozione.
E Feofan conclude: �Mi rivolgo a tutti i credenti, l�umanit� non ha latra scelta se non unirsi e non far passare il terrore. Questa lotta viene prima di ogni differenza politica. Dobbiamo prenderci per mano e dire no al male. Non c�� giustificazione alcuna al terrorismo�.
Paola D'Amico
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