Comunità di S.Egidio


 

06/09/2004

IL PRESIDENTE DELLA COMUNIT�: �NON ARRENDIAMOCI ALL�IDEA DELLO SCONTRO DI CIVILT�, � UN�IPOTESI CHE PIACE AI PIGRI�
Riccardi: dopo l�11 settembre il dialogo � pi� attuale che mai
�Le religioni sono tirate da ogni parte perch� possono essere benzina sul fuoco dell�odio, ma possono anche essere l�acqua che lo spegne�

 

dall�inviato a MILANO

SANT�EGIDIO osa parlare ancora di pace: a Milano si � aperto l�incontro internazionale promosso dalla Comunit�, dal titolo: �Religioni e culture, il coraggio di un nuovo umanesimo�. Andrea Riccardi, presidente di Sant�Egidio spiega il contesto, e il tentativo, come ha fatto qualche giorno fa a Giovanni Paolo II. Una speranza di dialogo che sembra sempre pi� fragile, all�ombra degli orrori quotidiani. �Il caos � cos� intenso che bisogna porsi il problema di un nuovo umanesimo, che cosa significhi essere uomini, essere umani nel mondo contemporaneo - dice Riccardi -. Le religioni hanno una funzione decisiva, in questo campo. Possono sembrare arretrate, inutili; per� anch�io credo che l�assenza di fede religiosa, sommata al fallimento del progetto illuminista di creare un�etica universale, porti al risultato del relativismo morale. Un modo di pensare le scelte di vita che sembra adatto alla cultura consumistica, ma che � totalmente inadeguato alla difesa della libert� di fronte alla sfida violenta e fanatica di oggi. Credo che le fedi religiose abbiano il compito di fondare insieme la libert�, e una nuova sapienza di vita�.

Come conciliare questo sforzo con la tesi dello scontro di civilt�?

�L�idea dello scontro di civilt� � un�ipotesi per mettere ordine al disordine, � un�ipotesi che piace ai pigri. Perch� non � che ci siano quattro o cinque o sei grandi scontri di civilt�, o cinque, sei civilt�: c�� un mondo di scontri e un mondo di incontri. E bisogna avere la pazienza di seguire tutti questi percorsi di incontro e di scontro nel mondo contemporaneo. Certo, il mondo oggi � un mondo che si globalizza ma anche si articola, si divide, diventa sempre pi� conflittuale. Ci si pu� trincerare dietro ipotesi semplificatorie, come lo scontro di civilt� o lo scontro fra religioni. Ma sono ipotesi che fanno comodo non solo a quelli che si vogliono trincerare, ma anche a quelli che vogliono aggredire; � interessante che il libro di Huntington abbia avuto una grande diffusione nella sua traduzione araba. Questo � un particolare piccolo, ma � interessante�.

Vediamo che proprio in questi giorni attorno a simboli religiosi come il velo islamico vengono combattute battaglie che alcuni dicono siano di libert�.

�Da uomo occidentale e da cristiano non lo considero uno strumento di libert�. Per� il vero problema qui � che le religioni stanno ricomparendo nel pubblico, e questa � una realt� con cui fare i conti. Non � avvenuto ci� che si sosteneva nel pensiero novecentesco: le religioni scompariranno, e la modernit� si affermer�. E� avvenuto il contrario: pi� modernit�, pi� religioni, non pi� modernit� e meno religioni. E questo ha tutta una sua patologia, un�espressione adolescenziale. Il problema � come vivere insieme, come essere liberi. La civilt� del convivere�.

E� ancora possibile dialogare, dopo l�11 settembre, e le guerre e il terrorismo?

�Sono rimasto molto colpito da una frase di Bin Laden, che in uno dei suoi messaggi farneticanti disse: occorre rispondere con la morte al dialogo. Tremendo; e tipico, perch� dialogo vuol dire libert�, vuol dire vivere insieme. Possibilit� di capire e di cambiarsi. Qualcuno ha detto: dopo l�11 settembre tutto questo � inattuale. Invece dopo l�11 settembre tutto questo � ancora pi� attuale; lo spirito di Assisi non doveva finire, Assisi non doveva diventare una cartolina in pi��.

Per� non c�� un�Assisi induista, o islamica.

�Credo che lo spirito di Assisi cammini. Qualcosa � stato fatto in Giappone, e in India. Ma siamo in un momento in cui le religioni sono tirate da ogni parte, perch� possono essere benzina sul fuoco dell�odio e della guerra, e possono essere acqua che spegne quell�odio. Le si usa per giustificare le identit� nazionali, per giustificare i conflitti. Monsignor Romero diceva: dialogare non � solidarizzare n� farsi complici. Credo che ci sia qualche cosa di profondo in questo. Quello che noi vogliamo tenere alto � lo spirito di Assisi, lo spirito dell�incontro, del colloquio e del legame profondo fra la preghiera, l�uomo religioso e la pace�.

Cosa � cambiato con la scomparsa dei blocchi?

�La guerra fredda era lo scontro fra due terribili razionalit� imperiali. Razionalit�: per cui non c�era religione, non c�era emotivit�, non c�era niente. Qui ci troviamo davanti a uno scontro fra tante irrazionalit�. E questo richiede la pazienza di capire, di comprendere i tanti percorsi, e anche la pazienza di mettere insieme. Ci troviamo da un lato un mondo globalizzato, dall�altro un mondo frantumato�.

Marco Tosatti