Comunità di S.Egidio


 

06/09/2004

Il messaggio
Lo scontro di civilt� non � inevitabile

 

A chi crede che lo scontro di civilt� sia inevitabile, a chi crede che il nome di Dio possa essere usato per fare la guerra, uomini e donne di religioni diverse rispondono coltivando l�arte del dialogo e invocando nella preghiera il dono della pace. Era questa l�intuizione di Giovanni Paolo II quando ad Assisi, nel 1986, invit� i leader delle grandi religioni mondiali a pregare gli uni accanto agli altri per chiedere dall�alto il �grande dono della pace�. Era un�intuizione che si era forgiata nel dolore della seconda guerra mondiale, nell�orrore della Shoah, nella lotta non violenta, spirituale e morale al totalitarismo sovietico, nel Concilio Vaticano II. Un�intuizione radicata nel profondo del XX secolo, che si � appena chiuso. Molti avevano anticipato la �fine del cristianesimo� e delle religioni. Il XX secolo, invece, si � chiuso sotto il segno della globalizzazione e delle religioni. � ci� che Gilles Kepel ha chiamato �la rivincita di Dio�. Gi� la dichiarazione �Nostra Aetate� aveva sottolineato l�interdipendenza tra i popoli, la crescita del pluralismo religioso e il �comune destino� dell�umanit�. Nel mondo globalizzato, le grandi religioni mondiali sono tornate a essere un fattore rilevante sulla scena internazionale, oltre che nella vita quotidiana. A volte sono state usate, come in passato, per sostenere conflitti con altre radici. Ma sono anche diventate, in maniera inedita, un fattore di ricomposizione e di dialogo. Con il Concilio Vaticano II si � infatti innescato un cambiamento radicale nel rapporto tra le grandi religioni monoteistiche, Islam, Ebraismo, Cristianesimo, per iniziativa della Chiesa cattolica. Ne � seguita la stagione del disgelo e degli entusiasmi del dialogo, sia ecumenico che interreligioso, fino alla stagione del �disincanto�. La seconda fase del dialogo interreligioso, con l�incontro mondiale di dialogo di Assisi, non � rimasta un unicum. Per l�iniziativa della Comunit� di Sant�Egidio e la risposta di leader religiosi e laici, in molte parti del mondo � nato un movimento che ha attraversato molte capitali europee e ha creato una consuetudine all�incontro proprio mentre sono scoppiati nuovi conflitti, dai Balcani al Medio Oriente, all�Africa, e mentre si diffondeva il fondamentalismo nelle principali espressioni religiose del pianeta. Oggi questa onda di dialogo tra uomini di religione ed esponenti della cultura laica per affrontare con onest�, insieme, le grandi domande del nostro tempo, torna a Milano, dopo il precedente incontro del 1993. Le personalit� presenti da tutto il mondo, insieme a milanesi e lombardi, faranno del meeting internazionale il crocevia della coscienza del mondo: fianco a fianco ai cardinali Kasper, Moussa Daoud, ai vescovi lombardi, ci saranno il nuovo rabbino capo di Israele Metzger, esponenti dell�Islam, il patriarca ortodosso di Antiochia Hazim, i responsabili delle maggiori Chiese protestanti, testimoni della societ� civile. Ci si ritrova per dialogare, per immaginare la pace, per togliere spazio agli estremisti che vorrebbero un mondo permanentemente in guerra.

Mario Marazziti