Comunità di S.Egidio


 

06/09/2004

Attesa davanti la scuola di Beslam per avere notizie dei dispersi
Il vescovo ortodosso: ho chiuso gli occhi ai cadaveri
La testimonianza di Teofan, guida della chiesa del Caucaso. �Ho cercato di offrirmi come mediatore con i terroristi ma invano�.

 

MILANO � con le mie braccia ho portato i corpi dei bambini morti, con le mie mani ho chiuso gli occhi ai cadaveri delle persone fucilate mentre cercavano di fuggire�. La voce vacilla, le parole per descrivere l'orrore che gli occhi hanno visto faticano a trovare espressione: �Non � facile parlare, sono arrivato qui direttamente dal luogo della strage, sono stato testimone fin dall'inizio di quanto � accaduto�.

Il vescovo Teofan � alla guida della chiesa ortodossa del Caucaso. Tra i suoi 9 milioni di fedeli ci sono anche gli abitanti di Beslan. � proprio il suo racconto di tragedia e sofferenza ad aprire a sorpresa il convegno internazionale organizzato a Milano dall'Arcidiocesi e dalla Comunit� di Sant'Egidio: ad ascoltarlo centinaia di. persone provenienti da tutto il mondo, rappresentanti delle diverse religioni che cercano tra loro il dialogo, unica via per la pace, proprio quando l'attualit� non sembra promettere che odio e scontri tra civilt�.

�I terroristi hanno rapito i bambini e li hanno cacciati nella palestra, dove stavano attaccati l'uno all'altro senza nemmeno lo spazio per sedersi. Poi hannomontato un'asta sospesa a tagliare in due il campo di pallacanestro ed hanno costretto i bambini ad appendervi bombe e granate come fossero delle ghirlande. Hanno minato i confini dell'edificio, hanno scelto venti persone tra i genitori presenti e li hanno fucilati davanti agli occhi dei loro figli. Poi hanno obbligato i ragazzi pi� grandi a buttarne i corpi dalla finestra. E per due giorni i bambini non hanno ricevuto n� acqua n� cibo, fmch� sono stati costretti a bere le proprie urine�.

Impotente, Teofan ha assistito all'evolversi della tragedia: �Abbiamo tentato in ogni modo il dialogo, io stesso mi sono rivolto pi� volte ai terroristi, ma senza nessun esito. Non � stata avanzata nessuna richiesta. Da Mosca � arrivato alla scuola un pediatra, ha chiesto di poter entrare, di poter vedere e parlare con i bambini, ma gli � stato risposto che sarebbe stato immediatamente ucciso�.

Poi, l'irreparabile: �Hanno fatto esplodere alcune bombe e molti bambini, la maggior parte di quelli presenti, sono morti, mentre chi tentava di fuggire veniva fucilato. Con le mie braccia ho portato i corpi dei bambini morti, con le mie mani ho chiuso gli occhi ai cadaveri delle persone fucilate mentre cercavano di fuggire�.

Il dolore e la rabbia si sfogano in una domanda destinata a restare senza risposta: �Per che cosa si combatte in questo modo? Come si pu� dire di lottare per la libert� attraverso l'uccisione di bambini?�.

Sono invece chiarissime, secondo il vescovo ortodosso, le conseguenze che il mondo deve trarre dalla tragedia: �No, non ci pu� essere alcuna giustificazione al terrorismo. Mi rivolgo a tutti voi, come uomini politici e religiosi, come uomini di buona volont�: l'umanit� non ha altra scelta che unirsi contro il terrorismo, che pu� colpire ovunque, da.New York a Madrid, dal Medio Oriente all'Ossezia. E� una lotta che viene prima di tutte le nostre differenze politiche, culturalirali e religiose. Uniamoci in questa battaglia, poi chiariremo anche quelle. Tenendoci per mano dobbiamo dire tutti insieme no al terrorismo ed eliminare tutti i presupposti e le situazioni che lo creano�.

Luigina Venturelli