Comunità di S.Egidio


 

06/09/2004

nostra intervista
Il cardinale Kasper: �Il terrorismo � la nostra sfida comune�
Il porporato a Milano per il summit mondiale delle religioni: �Il fondamentalismo � nemico di ogni confessione�.

 

�Non bisogna guardare alle divisioni del passato, perch� tutti abbiamo commesso degli errori, ma alla comune sfida del futuro contro il fondamentalismo e contro il terrorismo: anche per il Corano � un abuso giustificare l'uccisione di vite umane in nome di Dio�. Il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unit� dei cristiani, ha definito quanto accaduto nella scuola di Beslan una �strage degli innocenti�. Il porporato � intervenuto oggi al XVIII incontro internazionale di per la pace, un vero e proprio summit delle religioni e della cultura laica in corso a Milano, per iniziativa della Comunit� di sant'Egidio e dall'Arcidiocesi ambrosiana, nel solco della storica Giornata mondiale di preghiera per la pace del 1986 ad Assisi.

Gi� venerd� 3 settembre Kasper, �inorridito� dalle immagini della strage, alle agenzie di stampa aveva dichiarato che �il problema della Cecenia non si pu� risolvere solo con mezzi di violenza e militari�, lanciando un appello al presidente russo Vladimir Putin affinch� �trovi al pi� presto una soluzione senza ulteriori spargimenti di sangue�. Per il cardinale �tutte le religioni hanno debbono ritrovare i valori della convivenza� e l'umanit� �ora pi� che mai, deve riflettere sui valori di pace e giustizia�.

Ad Assisi tutti i rappresentanti delle Chiese hanno affermato che �usare il nome di Dio per uccidere � un peccato contro Dio e contro l'uomo�. Nel suo intervento odierno a Milano Kasper ha sottolineato che l'ecumenismo, cio� l'impegno che le Chiese ancora divise diventino pienamente Chiese sorelle �non � qualcosa di accidentale, ma si colloca al centro della missione salvifica: quindi non c'� pace nel mondo se non c'� pace fra le Chiese�. In passato, ha aggiunto, �ci sono state molte guerre a causa della religione o della confessione diversa, ma spesso la religione era il pretesto e la copertura piuttosto che la vera causa�. Oggi la Chiesa cattolica dichiara �che il cristianesimo non pu� mai essere a favore della guerra, ma soltanto a favore della pace, anche se ci� non significa un pacifismo ideologico, perch� in casi estremi e come ultima causa la guerra pu� essere legittima o inevitabile�.

Pochi giorni fa Kasper ha guidato la delegazione vaticana che ha portato a Mosca l'icona della Madonna di Kazan, dono del papa al patriarca ortodosso Alessio II. Rispondendo alle domande del �Sole 24 Ore�, il cardinale ha voluto evidenziare l'atmosfera �aperta e accogliente� con cui � stato accolto nella capitale russa. Un clima ben diverso dal �freddo� della precedente visita a febbraio. Questo grazie all'aiuto del Papa che �in persona � stato dietro a questo viaggio�. Per Kasper �la principale differenza tra questo incontro e quello di febbraio � stata questa: l'icona di Kazan ha toccato i cuori delle persone, della gente normale in Russia. Questa visita non � stato solo diplomatica e spero che essa cambi molto la situazione�.

Non � soltanto il Vaticano interessato alla riconciliazione fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa, divise da quasi mille anni, come ha scritto la settimana scorsa �The Economist�, aggiungedovi la chiosa che il prossimo successore di Pietro - magari italiano oppure originario dell'America latina o dell'Africa - non sarebbe probabilmente altrettanto "sensibile" su questo argomento, come il polacco Karol Wojtyla. �Anche Alessio II - spiega il cardinale Kasper - vuole riprendere il dialogo ed � consapevole che c'� comune responsabilit� per la pace dei cattolici e degli ortodossi.

Un'altra questione � invece �il viaggio del papa a Mosca, di cui non abbiano parlato�. Pi� in generale, prima di arrivare alla piena comunione fra cattolici e ortodossi, �non ci sono soltanto le divisioni prodotte dalla storia, dalla cultura, dalla mentalit�, ma c'� sopprattuto il primato del papa: quest� s� � una differenza essenziale�. Su altri aspetti dogmatici, �come il "Filioque" nella recita del Credo - conclude il cardinale Kasper - ritengo che si potrebbe trovare una formulazione accettabile da entrambe le parti�.

Piero Fornara