Comunità di S.Egidio


 

07/09/2004

INTERVISTA - Il cardinal Martino
�Scontro di civilt�? No, l�integralismo � anche tra noi�

 

MILANO � �Macch� scontro di civilt�, � in atto uno scontro all�interno di ogni civilt�, fra chi � sul versante del diritto, del dialogo, della convivenza e della giustizia e chi � integralista, dovunque esso sia, perch� di integralismo non c�� solo quello islamico�. E� chiaro il pensiero del cardinale Renato Raffaele Martino, per anni ambasciatore della Santa Sede alle Nazioni Unite e ora presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace, fra i pi� stretti collaboratori di Papa Giovanni Paolo II. Profondo e sincero il cordoglio per le ultime vittime del terrorismo, deciso nella condanna della violenza omicida, lucido per� anche nell�analisi delle cause e dei possibili rimedi.

Cardinale Martino, cosa si pu� fare per disarmare il terrore?

�Si pu� rendere inoffensivo un terrorista, 10-100-1000 terroristi, ma il terrorismo l�avremo sempre se non andiamo alle cause. E sono cause che fanno riferimento a situazioni di ingiustizia, di scontento, che di per s� sono irrazionali e che muovono il terrorismo�.

Ma quale causa politica pu� mai giustificare orrori come quelli di Beslan, il coinvolgimento di bambini...

�Il terrorismo cos� come lo conosciamo � esecrabile ed � da combattere con tutti i mezzi adatti�. Si ferma un momento e poi aggiunge: �Abbiamo sofisticate strategie di intelligence, ma il contenuto esatto per quella parola � adatto � non � ancora stato trovato. Di certo non si pu� fare la guerra a un Paese sostenendo che l� ci sono i terroristi. Questo la Santa Sede lo ha detto ripetutamente�.

Ma quanto lei dice presuppone che qualcuno riconosca di aver sbagliato strada.

�Guardi, trentaquattro anni fa i Paesi ricchi del mondo si impegnarono spontaneamente a dare lo 0,7 per cento del Pil a favore dello sviluppo. Ora siamo al massimo allo 0,2 per cento, solo due stati del nord Europa hanno tenuto fede a quell�impegno. Tutti gli altri � compresa l�Italia � danno meno�.

Qualche cifra?

�Raccogliendo questi irrisori contributi, si raggiunge la cifra di 45 miliardi di dollari. Bene, se tutti coloro che hanno promesso lo 0,7 si decidessero a versarlo davvero, si raccoglierebbero 145 miliardi di dollari. Il che � mi creda � potrebbe risolvere buona parte dei problemi dello sviluppo�.

Solo una questione di soldi?

�Quegli impegni non vengono mantenuti, ed � una questione di giustizia generale. Nel 2000 furono posti i cosiddetti obiettivi del millenio, i Millennium goals. Il pi� ambizioso sosteneva che entro il 2015 si poteva dimezzare quel miliardo e 200 milioni di esseri umani che vivono in completa povert�, cio� con un dollaro al giorno, cio� con 80 centesimi di euro. Siamo al di sotto del livello di sopravvivenza, perch� qualcuno deve dirmi come � possibile, con quella cifra, per una persona mantenere una famiglia. Ora, se continua questo trend basso di contributi allo sviluppo, quell�obiettivo del millennio sar� raggiunto solo nel 2115. Tutte queste situazioni non risolte produrrano maggiore scontento, e disperazione. E allora io dico: partiamo da l�.

Ci sono anche situazioni incancrenite...

�Certo, come il problema palestinese ancora irrisolto. E secondo me � quello che ha scatenato il fondamentalismo islamico. Ovviamente gli islamici non sono tutti fondamentalisti. Mi riferisco a coloro che vedono le imposizioni, le ingiustizie e reagiscono. Anche questo � un problema urgente da risolvere�.

Mi sta dicendo che ci sono problemi all�interno del mondo musulmano?

�Certo, anche l� ci sono i ricchi e i poveracci, i moderati e gli estremisti, i dialoganti e gli integralisti. Per questo non credo ci sia uno scontro fra civilt�, ma fra gente che appartiene a un�unica civilt� del diritto, del dialogo, della convivenza, della giustizia, e il terrorismo fondamentalista, dovunque esso sia, anche nel nostro occidente�.

Giorgio Acquaviva