Comunità di S.Egidio


 

07/09/2004


Dialogo tra le religioni Resta il nodo dell�Iraq
Il cardinale Martino: il terrorismo, una quarta guerra mondiale Gli Ulema e il vescovo caldeo di Bagdad accusano gli Stati Uniti

 

MILANO - L�aveva detto, Andrea Riccardi, qui non ci sono abbracci da volemose bene ma l�esperienza del confronto vero, la fatica, �la pazienza del dialogo�. E allora basta girare Milano, tra i ventiquattro incontri organizzati nel secondo giorno del Meeting interreligioso di Sant�Egidio, per capire quanto il fondatore della comunit� non parlasse a caso e vedere com�� arduo. Per dire: gli attentati alle chiese cristiane in Iraq? �Chi le colpisce non viene dall�interno, c�erano strane voci che parlavano di un proselitismo cristiano e noi abbiamo indagato, arrivavano da fonti sospette, forze straniere che volevano dividere il Paese, ma il loro progetto � fallito�, osserva misterioso Jawad Al Khalisi, del congresso per la rifondazione dell�Iraq. E Mahdi Al Khalisi, rettore dell�Universit� della scienza: �Ci sono servizi segreti penetrati in Iraq e alleati all�America che lavorano per accendere il conflitto fra le comunit�. E lo dicono convinti, il copricapo bianco, l�aria sostenuta: colpa degli americani, �hanno trasformato l�Iraq in un campo di battaglia per liquidare i problemi del terrorismo�, dice Muhammad Bashar Sharif, portavoce del Consiglio degli Ulema. Cos� � sempre l�Iraq, il vero muro da erodere. Il vescovo caldeo di Bagdad, Shlemon Warduni, parla di �guerra sporca�, esclama: �I nostri bambini, i nostri vecchi, i nostri malati gridano: basta guerra! siamo stufi!�. E si lascia scappare una frase che dice tutto del clima, �non c�� altra ragione se non il petrolio e forse Israele, non so...�. Per� si rivolge anche ai suoi interlocutori musulmani, �voglio essere chiaro: qualsiasi religione, se diventa fanatica, � un pericolo per l�umanit�. Si condanna il terrorismo �che viene da fuori�, si parla di democrazia: �Non pu� essere importata come una merce�, dice il vescovo, �sarebbe come aprire d'improvviso una diga, distruggerebbe tutto�, prevede Sharif, �l�Iraq non accetter� una democrazia che porti al permissivismo e alla pornografia�, sentenzia Mahdi Al Khalisi.

Anche questo � il Meeting delle religioni, c�� qualche applauso, e intanto poco distante l�ambasciatore Usa James Nicholson parla dell�Aids in Africa, domenica era arrivato il rabbino capo d�Israele. Applausi. �Il senso � coinvolgere persone vere: gli ospiti iracheni sono uomini influenti nel loro Paese, questo � il punto�, spiega il portavoce della comunit�, Mario Marazziti. Si tocca con mano la realt� dei rapporti. Certo che � dura: �Quella al terrorismo � la quarta guerra mondiale�, dir� pi� tardi il cardinale Renato Martino. Il presidente del Consiglio vaticano per la giustizia e la pace � stato forse il pi� deciso, fra i vertici della Santa Sede, nel sostenere le ragioni del �no� di Giovanni Paolo II alla �guerra preventiva� di Bush, allo stesso modo ha avvertito che ora non si doveva abbandonare Bagdad a se stessa, �si rischierebbe una guerra civile�. Ieri ha ripreso il filo del discorso, �il terzo conflitto mondiale, la guerra fredda, � finito nell�89, ora ce n�� un altro. E lo abbiamo in casa, andiamo sul bus o in metr� e ci ritroviamo questo nemico insidioso e invisibile da combattere...�.

La guerra � cambiata, �venuto meno il confronto bipolare fra le due superpotenze abbiamo sulla guerra del terrorismo e sulla guerra al terrorismo una novit� decisiva�. � l��irrompere della guerra nella quotidianit�, dall�11 settembre �la storia ha bussato a tutte le nostre porte e ci ha ricordato che nemmeno l�, nelle nostre case, era pi� possibile nascondersi�.

Anche la strage in Ossezia, il caso Cecenia, non possono essere questioni interne russe, �le immagini terribili parlano da sole, la comunit� internazionale deve pur dire qualche parola�. Resta la pazienza del dialogo, �bisogna dare alla pace risposte nuove e pertinenti�, le istituzioni locali e internazionali devono �risalire alle cause�, conclude il cardinale: �Gli attentati al diritto alla pace provengono da molteplici attentati ai diritti dell�uomo�

Gian Guido Vecchi