Responsabilit� sociale delle aziende e sviluppo sostenibile: ieri banchieri ed economisti si sono confrontati sui temi �alti� legati all�etica. Dopo gli scandali (Parmalat, Enron) che hanno contribuito ad alimentare una generale crisi di fiducia, i protagonisti dell�economia sembrano convenire che proprio dall�etica occorre ripartire perch� al centro dell�attivit� d�impresa c�� un asset intangibile ma di grandissimo valore, la reputazione, e perch� la crescita da sola � indispensabile ma non basta: dev�essere condivisa e compatibile. Ecco dunque che a Milano, al convegno organizzato dall�Arcidiocesi ambrosiana e dalla Comunit� di Sant�Egidio �Religioni e culture: il coraggio di un nuovo umanesimo�, sono intervenuti due top manager del credito, Alessandro Profumo di Unicredito e Corrado Passera di Intesa. E a Torino all�incontro su �Quali contenuti etici nell�economia?�, hanno partecipato Mario Monti, commissario Ue, Tommaso Padoa Schioppa del comitato esecutivo Bce, Andrea Pininfarina, vicepresidente di Confindustria, Enrico Salza, presidente del San Paolo-Imi e Carlo Salvatori, presidente di Unicredito. E il filo di seta che ha unito i due dibattiti � stata l�etica come valore �fondante�, �anima� da coltivare nei comportamenti individuali e sociali, responsabilit� da perseguire da parte di chi dirige aziende e politica e di chi produce cultura. Un punto di partenza e un traguardo, finora certo pi� mancato che conseguito.
Per Monti �etica� � il cammino verso l�Europa. �Certo occorre fare di pi� sul piano culturale e della politica estera, ma nelle sue realizzazioni l�Unione ha un risvolto di profonda eticit�. Cammino al quale, ha sottolineato Profumo, le imprese hanno partecipato �gettando il cuore oltre l�ostacolo� spesso �anticipando� i processi e contribuendo a dare alla politica suggerimenti su direzioni e obiettivi. Comportamenti che rientrano nell�etica dell�intrapresa, nell�attenzione a tutti gli stakeholder , i soggetti che detengono interessi (dagli azionisti alla �societ�). Un esempio? Profumo (che sottolinea come la banca abbia deciso di destinare ai piccoli risparmiatori solo prodotti a basso rischio) riporta la fusione operata da Unicredito di una banca di Sarajevo e una di Monstar, prima forma di integrazione �pratica� in quell�area. E ancora, dalle imprese pu� essere disegnato un modello �europeo� di espansione, attraverso l�integrazione, piuttosto che perseguire quello �americano� della omologazione.
E le imprese, le banche in particolare in quanto aziende �promotrici� di altre aziende, devono essere secondo Passera in prima fila nella promozione di una crescita �sostenibile�. Ma quale significato dare a questo termine? Secondo l�amministratore delegato di Intesa per essere tale la crescita dev�essere strutturale (di lungo termine e senza �droghe�), innovativa (�ma l�Italia invece di puntare al 3% del Pil in ricerca � scesa dall�1,5% all�1%�), aperta a tutti (�obiettivo che non si persegue investendo met� del budget Ue in sussidi all�agricoltura), eco-compatibile, competitiva e distribuita. Utopia? Senza dubbio un traguardo lontano. Ma che, senza la priorit� dell�etica, diventa semplicemente irraggiungibile.
Sergio Bocconi
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