MILANO �Dopo l'11 settembre noi musulmani ci sentiamo sotto osservazione�. Il pensiero di Abdool Magid Karim Vakil, della comunit� islamica di Lisbona, condensa un sentimento diffuso tra i seguaci di Maometto in Occidente. � una delle questioni emerse durante l'incontro �Quale Islam in Europa?�, uno dei 36 nel fittissimo programma del 18� meeting interreligioso in corso a Milano - si chiude oggi - e promosso dalla Comunit� di Sant'Egidio insieme all'Arcidiocesi milanese.
� un rapporto di lunga data quello tra l'Islam e il vecchio continente. Ma l'immigrazione lo ha reso pi� urgente e l'11 settembre lo ha caricato di problemi che spesso derivano da pregiudizi e da scarsa conoscenza della realt� di una comunit� che non � riducibile a semplici definizioni. Oggi i musulmani in Europa sono almeno 15 milioni, una presenza che in diversi Paesi ne fa la seconda comunit� religiosa nazionale. I problemi e i tempi dell'integrazione variano da Stato a Stato. I relatori del convegno - in rappresentanza delle comunit� spagnola, belga, russa, italiana e portoghese - hanno fatto chiarezza su un punto. �Non ci sono pi� modelli islamici fra cui scegliere - uno francese, uno tedesco o uno spagnolo - quello adatto all'Europa, ma solo un Islam, portatore del messaggio di pace e dialogante� secondo Mario Scialoja, responsabile della Lega musulmana mondiale in Italia. La comprensione reciproca � un passaggio decisivo sulla via dell'integrazione. �Non siamo cellule dormienti - ironizza Mohamed Nour Dachan, dell'Unione comunit� e organizzazioni islamiche in Italia - n� una quinta colonna al servizio di qualcun'altro, ma cittadini leali verso lo Stato italiano�. Dachan - e come lui altri relatori - denuncia il clima di islamofobia che si starebbe creando in Europa e nel nostro Paese, al quale contribuirebbero i toni usati da alcuni giornali verso le comunit� musulmane, genericamente appaiate ai terroristi. Contesta le difficolt� burocratiche per l'edificazione dei luoghi di culto e auspica un �dialogo per superare le diffidenze che nascono dalla non conoscenza�. Ma si dice ottimista perch� �siamo soltanto all'inizio�.
I musulmani d'Europa guardano con interesse a quel grande cantiere che � l'Unione europea in costruzione, uno spazio nel quale si vanno integrando nuovi popoli dell'Est e quindi culture diverse. La Russia - che pur non essendo parte della Ue guarda con interesse a ci� che si muove alle sue frontiere - ospita 20 milioni di islamici, finora senza grandi turbolenze. Ma nel Caucaso la situazione desta pi� di una preoccupazione. �I terrorismo e il fondamentalismo usano l'Islam a scopi politici. � un fenomeno che noi denunciamo� dice Ravil' Gajnutdin, presidente del Consiglio dei mufti di Russia. Abd Al Wahid Pallavicini, presidente della Comunit� religiosa islamica italiana, mette addirittura in guardia dal parlare di �Stati islamici�: �Non esistono pi� - dice - cos� come non esistono pi� Stati veramente cristiani: nelle nazioni moderne prevalgono i principi temporali�.
Dove la presenza musulmana � storicamente pi� rilevante, l'integrazione non � una prospettiva ma un fatto compiuto. � il caso del Portogallo e della Spagna. Il responsabile del centro culturale islamico di Madrid, Moneir Mahmoud Aly-Messery, rileva che �nel nostro Paese esiste una buona convivenza e un riconoscimento di diritti da parte del governo nei confronti dei musulmani�. Ovvero di oltre un milione di persone che professano la religione di Maometto e che �trovano nel Corano la risposta alla violenza tacciata come estremismo islamico. L'Islam - aggiunge Aly-Messery - non ha nulla a che fare con la violenza del cosiddetto fondamentalismo. Nel Corano si dice che chiunque ammazzi, commette un omicidio contro l'umanit� intera. Ma in Spagna, per fortuna, sembra che la gente e il governo stesso abbiano capito questa fondamentale verit�, al punto che il rapporto dei musulmani con lo Stato e con il popolo � un esempio di civilt�. Da Ismail Batakli, del Comitato esecutivo islamico del Belgio, arriva un invito agli italiani e agli europei: �Il problema non � di scegliere se schierarsi per o contro i musulmani, ma con i musulmani per conoscerli e costruire la convivenza�.
Andrea Valesini
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