Le migrazioni e la pace in Irlanda del Nord, la bioetica e la "Grande Europa", titoli ostici eppure le sale straripano. Settemila milanesi, una valanga d'iscrizioni per partecipare alla prima giornata di �Uomini e Religioni�: liberi professionisti, docenti, intellettuali. E giovani. Tanti, universitari i pi�, ma anche liceali, in barba a chi li vuole massificati. Ipnotizzati, nell'aula magna della Cattolica, davanti alla burundese Marguerite Barankitse, a Rita Borsellino, alle loro testimonianze sul �coraggio del perdono�.
L'hotel Marriott, via Washington, dove anche stamattina si tiene la maggior parte degli incontri, � il cuore del meeting che gi� dalle nove del mattino non ha pi� un solo posto a sedere vuoto, e sono pi� di tremila i posti, in sei sale, migliaia di cuffie alle orecchie, decine d'interpreti all'opera. La metro Wagner (come quella di Cadorna, vicino alla Cattolica) presa d'assalto da chi per arrivare ha preso i mezzi.
�� la Milano pragmatica che non vuole perdere l'occasione di partecipare a qualcosa che pu� andare oltre la retorica - commenta, poco prima di presiedere l'incontro sull'Islam europeo, l'islamista Paolo Branca -. E i temi trattati in questi giorni sono il miglior antidoto alla retorica�.
Alla fine degli incontri, alcuni lunghi pi� di quattro ore, l'entusiasmo dei milanesi si fa sentire: �Mi chiedo se questi meeting non possano diventare un nuovo modo di fare politica. Io ai convegni politici ormai mi annoio, ma qui ho tratto ispirazioni�. Si sfoga cos� Clara Cordia, alla fine dell'incontro "Migrazioni, domanda di un nuovo umanesimo". � docente di urbanistica al Politecnico, ha deciso che torner� al pomeriggio, e anche stamattina. E in Piazza Duomo per l'appello corale di Pace, stasera, non mancher�. Come la coppia di professionisti che hanno preso due giorni di ferie per essere qui: Giuseppe Frecassi, consulente di direzione, ha trovato �un alto livello di approfondimento, e finalmente un taglio concreto�. �Gli ospiti stranieri hanno dato notizie di prima mano su alcuni fatti, dai Paesi in guerra, che qui non erano ancora arrivati� gli fa eco la moglie, Luciana Musaio Somma, avvocato. E ha in mente ancora �la bomba emotiva� della serata inaugurale agli Arcimboldi: Theofan, la guida religiosa di Beslan, testimone diretto dell'orrore in Ossezia. Chiede un minuto di silenzio per quei bambini. Ma erano gi� senza parole, un groppo in gola, i duemilacinqucento stipati in platea e gallerie, o seduti per terra fin sulle gradinate. � stato il fuori programma della cerimonia, ma il suo appello, �Ve lo chiedo a nome delle madri di quei bambini, uniamoci per dire no a questo male�, ha dato un significato in pi� a tutte le tavole rotonde del convegno. Nessun pour parler, nella Milano che cerca il pragmatismo, in un'occasione unica per la citt�, e con il messaggio di piazza Duomo, per il mondo. Nella citt� che pu� vantare, come ha fatto il sindaco Gabriele Albertini agli Arcimboldi, �un patrono, Ambrogio, che � l'icona stessa delle radici culturali europee e che fu testimone dell'incontro unitario tra cultura classica, tradizione romana e fede cristiana�. E che pu� raccogliere dal meeting della Comunit� di Sant'Egidio, ne � convinto l'arcivescovo Dionigi Tettamanzi, �i frutti per celebrare degnamente, fra 9 anni, il XVII centenario dell'Editto di Milano�. L'editto di Costantino valido nella Milano del 2013? S�. All'epoca la libert� religiosa per i cristiani che fu �una svolta nella storia del cristianesimo e dell'umanit�. Oggi �l'occasione per un nuovo incontro interreligioso e internazionale�. Un nuovo appello alla societ� �globale e pluralista�. Un altro invito alla Milano che vuole i fatti.
Annalisa Guglielmino
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